Il controcanto alla narrazione “ufficiale” dei #PalinsestiRai. Bilancio in rosso, pubblicità in calo. Quali sono le conseguenze?

Fatto salvo per lo streaming e la mancanza dei volti delle varie reti, la presentazione di ieri, che si è svolta in Via Asiago, a Roma, non è sembrata molto lontana da quelle abitualmente note alla stampa. Non sono mancate neanche quest’anno le domande più o meno ficcanti da parte dei giornalisti o i discorsi dai toni euforici dei direttori di rete nel presentare le loro proposte per la prossima stagione televisiva.

Se la narrazione “ufficiale” rispecchiava in qualche modo la normalità e i convenevoli a cui si è abituati, salvo qualche passaggio dedicato ai mesi da poco trascorsi, una lettura più attenta, che andasse a scandagliare fra le pieghe di quanto detto, avrebbe potuto sicuramente testimoniare qualcosa di diverso.

Partiamo dalle parole dell’ad Rai, che, come vi abbiamo raccontato più volte, ha dovuto affrontare una vigilia non facile prima di questa agognata presentazione dei palinsesti Rai. Dopo l’approvazione della nuova policy, che regola i rapporti fra agenti e propri assistiti, e dopo essersi fatto portavoce di un’istanza condivisa da più parti,  dalla Vigilanza Rai fino all’Usigrai, quella di dare maggiore spazio a volti interni all’azienda pubblica e produzioni proprie, piuttosto che a quelle affidate a società esterne, l’amministratore delegato ha ricevuto un forte pressing in merito, affinché le nuove regole entrassero in vigore da subito.

Le linee guida sono operative e dalla prossima stagione ci sarà un modello per applicarle ha detto in maniera laconica Salini, non volendo entrare nel merito della questione. Alcuni nodi parrebbero al momento non risolti, ad esempio quello legato a Fabio Fazio, che conduce una trasmissione, Che Tempo Che Fa, co-prodotta da L’Officina, società di cui lui stesso detiene la metà delle quote. Per il momento nessun cambiamento.

Arriva però una risposta al presentatore ligure, che nelle scorse settimane si era sfogato in un’intervista sulle pagine de Il Fatto Quotidiano, dopo il trattamento ricevuto dall’azienda pubblica negli ultimi due anni. È una risorsa per la Rai ha affermato con convinzione Salini, che ha poi aggiunto:

“Ho avuto modo più volte di apprezzare anche pubblicamente il lavoro e il talento di Fazio. Stiamo pensando di avviare un nuovo percorso, già nelle prossime settimane.”

Il “nuovo percorso” da avviare riguarderebbe un rinnovo contrattuale: stiamo arrivando al quarto anno di contratto” aveva detto in precedenza l’ad.

Chiuso almeno momentaneamente il caso Fazio, bisogna occuparsi di bilancio e di quelle che sono le entrate su cui può contare la Rai per questa particolare annata. Come hanno certificato anche gli ultimi dati Nielsen, Viale Mazzini ha segnato un calo del 20,1% nella raccolta pubblicitaria per i primi cinque mesi del 2020 rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente, con un allarmante -37% nel mese di maggio.

L’ad di Rai Pubblicità, Gian Paolo Tagliavia, che ha dovuto più volte rispondere alle accuse di dumping fiscale, anche durante le audizione presso la commissione di Vigilanza Rai, annuncia che verranno applicati sconti, pari al 70/80%, sui prezzi lordi previsti da listino (nuove polemiche in arrivo!). Alla fine dell’anno si dovrebbe così arrivare a limare il calo degli introiti provenienti dalla pubblicità (- 13%).

Calo che comunque peserebbe su un’azienda che, a differenza di altri gruppi televisivi pubblici, non viene sostenuta esclusivamente dal canone, sul quale Salini non si è risparmiato in un passaggio:

Siamo impegnati con le istituzioni in un dialogo per portare in Rai tutte le risorse che fanno parte del canone (al momento alla Rai giungono solo 74,8 euro dei 90 raccolti dallo Stato per ciascuna famiglia, ndr).”

La questione è di strettissima attualità e se ne starebbe occupando direttamente anche il premier, che però allo stesso tempo vorrebbe accompagnare a questa misura un ridimensionamento della pubblicità.

L’ad ha poi assicurato che il bilancio dovrebbe chiudere meglio di quanto ci si potesse immaginare, nonostante il costo sostenuto, senza averne potuto beneficiare in termini di pubblicità, per gli Europei di calcio e per le Olimpiadi. Se si prospettava un rosso da 65 milioni, queste stime dovrebbero essere disattese, anche se Salini mette già le mani avanti per il 2021: “Le previsioni non sono rosee”.

Tutto ciò porterebbe a inevitabili tagli che al momento andrebbero all’opposto con quella che è la volontà di Salini, ovvero fare rinascere la seconda serata, chiudendo la stagione le prime serate dalla durata monstre. Il proposito, volto a ristabilire sani equilibri di palinsesto, parte da giuste motivazioni, ma comporterebbe un aumento della spesa, dal momento che ci sarebbe un amento di programmi.

Per questa stagione il modello sarà sperimentato per cinque serate con Ama Sanremo, la nuova striscia che precede la finale di Sanremo Giovani, in cui si decretano i concorrenti che parteciperanno per la sezione nuove proposte al prossimo Festival di Sanremo. Tale striscia andrà in onda il giovedì sera, in coda all’episodio unico di Doc, che occuperà quello che propriamente è lo slot di prime time, chiudendo non più tardi delle 22:40. Peccato che poi il sabato sera ci sarà Milly Carlucci, che con Ballando con le Stelle non chiuderà sicuramente prima di aver superato la mezzanotte, anche perché quella con Tu Si Que Vales sarà una succulenta lotta per i fan dell’Auditel.

Quindi alla fine nessun tagllio? Eh no, di tagli ce ne sono eccome. Facciamo un esempio per rete: se nei mesi scorsi per Rai 1 si era ipotizzata l’ipotesi di un ritorno di Raffaella Carrà, anche con più appuntamenti di Carramba che sorpresa, tutto ciò è magicamente svanito, come una bolla di sapone. Al momento per il caschetto biondo più famoso d’Italia l’unica ipotesi che resta in campo è quella di ritornare nella primavera 2021 con un nuovo ciclo di A Raccontare Comincia Tu, come vi avevamo anticipato.

Su Rai 2 invece scompare, almeno per ora, un titolo che ha regalato sempre buoni risultati, ma che al momento è stato accantonato, ovvero Stasera Tutto È Possibile. La trasmissione di puro intrattenimento non compare nei palinsesti autunnali, mentre il suo conduttore, Stefano De Martino, che aveva raccolto il testimone di Amadeus proprio nell’ultima stagione trasmessa, sempre più al centro dei gossip, è al momento occupato con Made in Sud. Per lui potrebbe profilarsi al massimo qualche partecipazione a Domenica In, nel caso in cui Mara Venier confermi la volontà di volerlo insieme a sé per qualche puntata nella prossima stagione, come anticipato al Messagero.

Su Rai 3 risulta non pervenuta Serena Dandini, che da due anni a questa parte aveva fatto ritorno, prima con i festeggiamenti del trentennale della TV delle ragazze, poi con Stati Generali. Per quest’anno quindi niente satira per la rete di Franco Di Mare, che dovrebbe proporre invece un nuovo spazio di approfondimento politico al venerdì sera.

Questa è l’altra Rai, che emerge silenziosa dietro i proclami.