La situazione in Rai si fa sempre più complessa e non è facile districarcisi. Come avevamo già evidenziato, il Premier Giuseppe Conte ha recentemente incontrato l’amministratore delegato Rai Fabrizio Salini confrontandosi su alcuni temi. Tra questi anche “l’importanza della certezza delle risorse derivanti dal canone per assolvere al meglio la funzione di servizio pubblico e il sostegno all’industria dell’audiovisvo”. Inoltre si è convenuto di promuovere a breve un incontro pubblico con tutti i soggetti dell’industria, tra cui broadcaster, produttori, artisti, lavoratori, giornalisti, per il rilancio del settore. In questo contesto si inserisce anche Paolo Bassetti, A.D. della Banijay, il gruppo italo-francese con De Agostini tra i soci, sta per fondersi con Endemol dando vita alla più grande società di produzione in Europa.
Paolo Bassetti, ad Banijay, intervistato da Il Messaggero, ha rilasciato delle importanti dichiarazioni riguardo alla situazione Rai e soprattutto sulla strada da tracciare per un futuro sempre più volto alla professionalizzazione e all’autonomia dell’attività giornalistica, sul modello della BBC britannica: “La Rai tra il 2018 e il 2019 ha prodotto internamente quasi l’80%. Alla Bbc produzione interna e produttori esterni competono alla pari, con criteri meritocratici e percentuali prestabilite. In Inghilterra il mercato delle produzioni dal 2008 è quadruplicato, da noi ha perso il 20 per cento”.
Quando gli viene domandato qualcosa sul futuro di “Pechino Express” e “Il Paradiso delle signore” afferma: “La Rai per Pechino aveva un impegno per due anni di contratto, ma ne ha firmato uno solo. E al momento tutto tace. Essendoci già impegnati economicamente con il proprietario del format, non escludo scenari diversi. Per Il Paradiso delle signore termineremo le puntate rimaste in sospeso. Abbiamo investito su questi due titoli 10 milioni”.