#FabrizioSalini in vigilanza #Rai: “Mancati introiti per 160 milioni”. Previsioni negative anche per il 2021

La pandemia da Covid non ha fatto sconti a nessuno. Nemmeno in Rai. Mercoledì sera Fabrizio Salini, AD dell’azienda di viale Mazzini, è stato ascoltato in Commissione di Vigilanza convocata per la grave situazione economica che l’azienda pubblica sta vivendo.

Come riporta Prima Online, uno dei temi caldi affrontato è stato quello delle risorse. Salini dichiara di aver “dato linee guida ai direttori di rete” che però mantengono una certa autonomia editoriale e di scelta. L’obbiettivo dichiarato dell’AD è quello di valorizzare le risorse interne. In tal senso, evidenzia infatti come già nel mattino e nel pomeriggio della rete ammiraglia, pur essendo presenti alcune conduzioni esterne, si siano voluti valorizzati i conduttori interni al servizio pubblico. “Credo si sia raggiunto un equilibrio, anche se si può sempre fare di meglio” aggiunge.

Ma le risorse umane non sono l’unico problema da affrontare. In ambito economico è infatti innegabile che i problemi siano dietro l’angolo. Il calo di investimenti pubblicitari, che ha colpito tutte le emittenti televisive, sembra essere stato particolarmente accentuato nella tv pubblica.

La previsione è significativa. Come riporta Il Fatto quotidiano, rispetto ai 635 milioni di introiti della scorsa annata è previsto un calo del 20%, pari a 127 milioni di euro persi, a cui vanno aggiunte le mancate entrate da canone.

“La crisi economica generata dalla pandemia ha fatto sì che Rai avrà nel 2020 mancati introiti pubblicitari e da canone per circa 160 milioni di euro”

Numeri che spaventano e che con molta probabilità porteranno il bilancio dell’azienda pubblica in rosso di quasi 50 milioni di euro nel solo 2020.

E se la previsione per l’annata in corso non è delle migliori, quella per il 2021 è ancora peggio. Infatti, senza la possibilità di accedere alla totalità degli introiti del canone (circa 105 milioni + 85 milioni che il governo trattiene) il bilancio del prossimo anno potrebbe sfiorare un rosso di 200 milioni.

Salini ha confermato a tal proposito che al fine di risparmiare, saranno tagliati del 15% i compensi e i costi di produzione (circa 20 milioni di euro), proposta non ben accolta da alcuni parlamentari, che non vorrebbero vedere penalizzati i lavoratori che nei mesi più intensi di pandemia hanno garantito un servizio pubblico di qualità.

Ai piani alti le ipotesi per rientrare in carreggiata sono molte: dallo stop al canale inglese e al canale istituzionale, alla cancellazione del bando per novanta giornalisti regionali, passando per la riduzione dei collaboratori e delle consulenze esterne. Basti pensare che le produzioni di Uno Mattina e La vita in diretta vantano (sempre che di vanto si possa parlare) rispettivamente 28 e 32 autori esterni. Una manovra che potrebbe portare ad una riduzione delle spese per circa 80 milioni.

Sempre sul fronte delle produzioni, che, come specificato da Salini, vengono ormai per l’80% realizzate all’interno, si muove l’altra importante analisi: quella degli ascolti che non brillano, soprattutto per quanto riguarda il daytime estivo di Rai 1.

Un periodo molto difficile per la Rai. “Non vogliamo che la Rai diventi una nuova Alitalia” ha commentato un parlamentare in vigilanza, seguito dagli scongiuri dei colleghi.

Tra i temi toccati ovviamente non poteva mancare anche la nuova policy sugli agenti, finalizzata ad evitare conflitti di interesse tra manager di artisti e conduttori. Salini ha dichiarato in commissione:

“Sulla policy per gli agenti ci siamo confrontati all’interno del consiglio di amministrazione per mesi e siamo addivenuti a un regolamento che è un unicum a livello europeo”.

La policy, che dovrebbe entrare in vigore a settembre, impedirebbe ad un singolo agente di rappresentare più del 30% degli artisti di una produzione e di produrre un programma condotto da un proprio assistito.

Sulle eventuali deroghe dichiara:

“Grazie al lavoro di questa Commissione ci siamo posti un problema per la Rai di non rinunciare a prodotti essenziali per la sua missione di servizio pubblico.