“Scheggia impazzita. Cadute orrende. Mi sono agghiacciato”. Sono le parole che Alfonso Signorini ha riservato qualche giorno fa agli episodi che hanno gettato (non poche) ombre su questa infinita edizione del Grande Fratello Vip. La discutibile battuta di Mario Balotelli su Dayane Mello. Lo scontro tra Antonella Elia e Samantha De Grenet. I discorsi che sono costati la squalifica immediata di Alda D’Eusanio (e a quanto pare non solo quella).
Episodi che il conduttore è tornato a condannare duramente nell’intervista a Silvia Fumarola di Repubblica dello scorso 12 febbraio: “È quasi inevitabile per la natura stessa del programma, io parlo delle 24 ore in diretta. Come accade in qualsiasi casa, ci sono cadute, litigi, parolacce che non vorresti mai vedere. Gli imprevisti sono senza filtri”. Quasi inevitabile dunque, così come lo è dissociarsi non appena accadono episodi poco edificanti.
Le parole di Signorini lo dicono piuttosto apertamente: lo stesso schema si ripete ciclicamente da quando il genere è stato sdoganato. L’errore, lo sbaglio. La condanna. La punizione. E l’immancabile presa di distanza. In modo da cancellare la macchia se non per sempre (il web difficilmente dimentica) almeno il più a lungo possibile. E per levarsi di dosso l’etichetta “trash”.
Facile. Fin troppo, almeno per il sottoscritto. E per chi non riesce a non pensare a come la scelta di un personaggio, di un ospite o la definizione di un siparietto che poi si rivela in tutta la sua spiacevolezza siano frutto di un lavoro autoriale ben preciso. E dunque anche solo il prenderne le distanze risulta essere fine a se stesso. Ad esempio, che Alda D’Eusanio potesse diventare “una scheggia impazzita”, come l’ha definita Signorini, nessuno lo aveva preventivato quando è stata invitata a partecipare al reality?
L’arte del dissociarsi ha la sua più grande maestra in Maria De Filippi. Lei non ha neanche bisogno di parole, come canterebbe Ron. Le basta stare sul suo scalino, ben lontano (almeno agli occhi di guarda da casa) da dove Tina e Gemma si prendono a gavettoni e torte in faccia. Da dove nei giorni scorsi è andato in scena il siparietto “diseducativo e profondamente sbagliato”, come ha scritto Selvaggia Lucarelli, tra Aurora e Giancarlo.
Il più delle volte in silenzio, senza intervenire. Senza mai andare al centro dello studio, salvo rarissimi casi. Ogni tanto un “Tina”, confuso tra le risate, quando la situazione degenera visibilmente e non si può proprio fare a meno di intervenire e dire qualcosa. Ma intanto per lei parlano le immagini mandate in onda, per giunta preregistrate, che ad altre conduttrici potrebbero costare il triplo delle polemiche.
Il suo prendere le distanze è fisico, ancor prima che parlato. Ed evidentemente paga. Inoltre Maria De Filippi non è solo “Uomini e Donne”. È anche “Uomini e Donne”. E se si pensa a una conduttrice a cui affibbiare l’etichetta “trash”, prima di lei ne vengono in mente altre. Nonostante il dating-show pomeridiano sia storicamente l’habitat ideale per scenate spiacevoli e siparietti discutibili. Nonostante sia settimanalmente tra i “Nuovi Mostri”, in compagni del Grande Fratello e dei talk di Barbara D’Urso.
Ma evidentemente ci sono “mostri” e “mostri”. E la differenza sembra essere proprio nel dissociarsi. Nel prendere le distanze da ciò che si decide di mandare in onda o da ciò che in diretta prende derive “apparentemente” impreviste. E nel come lo si fa. A qualcuno si perdona, ad altri si fa più fatica. Due pesi, due misure?