Sanremo 2022: Achille Lauro si “auto-battezza” sul palco, il vescovo della città si indigna

Achille Lauro - Sanremo 2022

E’ sicuramente uno dei big in gara che più suscita polemiche, scatenando opinioni contrastanti. Stiamo parlando di Achille Lauro che, durante il corso della prima serata del Festival, si è presentato sul palco a petto nudo. Ma non è di certo questo a far più scalpore, ma quanto il gesto a fine esibizione di “auto-battezzarsi”.

Lauro, subito dopo aver cantato il suo brano dal titolo “Domenica” insieme al gruppo musicale Harmel Gospel Choir, ha inscenato un auto-battesimo. Un gesto provocatorio, forse, che è riuscito, chissà, nel suo intento. Di fatti, a dire la sua, è stato proprio il vescovo della città di Sanremo, mons. Antonio Suetta, che ha commentato il gesto con parole di disapprovazione, estese anche a tutta la kermesse canora.

“Ha purtroppo confermato la brutta piega che, ormai da tempo, ha preso questo evento canoro e, in generale, il mondo dello spettacolo – ha affermato – servizio pubblico compreso. La penosa esibizione del primo cantante ancora una volta ha deriso e profanato i segni sacri della fede cattolica evocando il gesto del battesimo in un contesto insulso e dissacrante”.

Parole che non lasciano di certo indifferente Amadeus che, durante il corso della seconda conferenza stampa, tenutasi oggi alle ore 12.00, ha affermato: “Rispetto il parere del vescovo, ma l’esibizione di Lauro, da cattolico, non mi ha turbato. E’ l’attualità”.

Della stessa opinione anche il direttore di Rai 1 Stefano Coletta, che crede nella bontà di Achille Lauro e nella sua intenzione di indirizzare il gesto a sua madre. “Un gesto che non avevamo visto in prova – ha affermato il direttore – Accogliamo con dispiacere che la Chiesa legga questa cosa come un gesto negativo nei confronti della sacralità del Battesimo”. Una polemica che va oltre il gesto di Lauro sul palco. Il vescovo della città di Sanremo, spererebbe infatti in un intervento a livello istituzionale, affermando che non si può pagare il canone per “essere offesi a domicilio”.

Un attacco contro il servizio pubblico, che tralascia però un dettaglio fondamentale. Si tratta della libertà di espressione, un elemento imprescindibile per un artista, che porta sul palco sé stesso, e tutti gli elementi utili al fine di potersi esprimersi al meglio.