Rai2 in emorragia di ascolti: boom sui social, ma la rete piange. Fiorello la nuova speranza

Si corre ai ripari con Fiorello che dal 5 dicembre riporterà la sua Edicola sul piccolo schermo, dopo lo sfratto compiuto dal Tg1. Un’ardua sfida che potrebbe far risalire la china alla sessantenne Rai 2 che continua a racimolare perdite sostanziali contro la concorrenza. Intrattenimento, game show, attualità: pare proprio che la rivoluzione tanto agognata dalle nuove direzioni di generi, espressa durante la presentazione dei palinsesti autunnali lo scorso luglio, non stia portando a mamma Rai i frutti sperati. Nuove risorse, volti noti, battage pubblicitario imponente e titoli che venivano lanciati come innovativi, ma che nel riscontro auditel dovrebbero far preoccupare: “Bella Mà” di Pierluigi Diaco singhiozza tra il 2 e il 3%, a seguire, Mia Ceran con “Nei tuoi panni” va anche peggio, fino a giungere al game-show condotto da Paolo Conticini, “Una scatola al giorno”, che respinge il pubblico e che, invece che portare “vip” al suo programma, nell’ultima puntata ha propinato ai pochi telespettatori (1,95% di share) una respingente Rossella Erra, la giurata del popolo di Ballando con le stelle che, ormai, abbiamo timore di ritrovarcela accanto anche nei momenti più impensabili.  Per il nuovo day-time domenicale, invece, l’idea è stata quella di mettere contro Domenica In un programma racconta-storie come “Vorrei dirti che…” condotto da Elisa Isoardi che accumula 2%.

Liquidati tutti i successi dei decenni passati, da “Anno Zero”, passando per “L’Isola dei Famosi” di Simona Ventura, a “X-Factor” e all’ultima ferita – ancora aperta – di “Pechino Express”, l’ultimo baluardo di brio lo regala “Stasera tutto è possibile”. Un format godibile anche grazie alla conduzione “attenuante” di Stefano De Martino. L’ex ballerino prestato alla tv, in barba al fior fior di conduttori chiamati a risollevare le sorti della nave in tempesta, anche quest’anno convince il suo pubblico e rimette in sesto quella voglia di spensieratezza che gli spettatori della seconda rete del servizio pubblico chiedono (l’ultima puntata ha segnato l’11,27%, con un milione e 747 mila telespettatori).

Anche “Il Collegio”, punta di diamante della rete fino a qualche anno fa, nelle ultime due edizioni ha lasciato spazio alla puzza di stantio che ormai non riguarda solo i decenni che cerca di celebrare. Alla tv, i giovani – il target di riferimento del programma – non lo guardano: sceso sotto il milione, in valori assoluti, il docu-reality targato Rai prende nuova vita grazie ai “contenuti esclusivi” sulla piattaforma digitale di Rai Play, dove si conferma primo nella classifica dei prodotti più visti.

E poi ancora, Ilaria D’Amico, nuovo acquisto della stagione che cercherà di rilanciare l’attualità, lì dove altri talk show hanno fallito, con “Che c’è di nuovo”. Un’impresa che a oggi, a quasi tre mesi dall’avvio dell’auspicata rivoluzione del secondo canale, sembra sempre più ardua.

Una contraddizione in termini se si pensa che molti di questi programmi – vedi “Stasera c’è Cattelan“, “Il Collegio”, “Belve” di Francesca Fagnani, in partenza da martedì 1 novembre in seconda serata – assumono carattere rilevante solo in formato digital. Lo stesso “Belve”, divenuto ora quasi un talk cult per l’impostazione e il savoir-faire di Fagnani, ha lasciato che fossero i social – in gran parte TikTok – a raccogliere il testimone e a far girare le interviste, andando a coprire il vuoto lasciato dai dati auditel.

Novità su novità, ma l’impressione è che si sia voluto riempiere un contenitore senza pensare al contenuto. Tante risorse, volti nuovi – a gennaio arriverà anche “Boomerissima” con Alessia Marcuzzi, traslocata da Mediaset – ma un appeal che la rete non riesce a trasmettere. Dovevano festeggiarle le 60 primavere ma per Rai 2 pare sia stato commissionato un funerale. Riuscirà Fiorello, con il suo “Viva Rai 2”, a risollevare le sorti di una realtà in rovina?