#POV, I PrimiAnni: da novembre su #RaiGulp la docu-serie adolescenziale che strizza l’occhio a #llCollegio e #Skam

Nel campus torinese della ILO, l’agenzia dell’ONU per il lavoro, 14 ragazzi tra i 13 e i 17 anni sono impegnati con le riprese di una innovativa serie Rai destinata ai ragazzi.

“POV. I primi anni”, un prodotto Showlab e Rai Ragazzi con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte, sarà in onda a partire da novembre su Rai Gulp e Rai Play e racconta in 52 episodi la vita quotidiana di un gruppo di studenti durante i primi due anni di liceo.

Metà serie e metà docu-reality, ispirato all’olandese BrugklasIl, affronterà alcuni temi molto importanti dell’adolescenza: dal passaggio alle superiori alle nuove amicizie, le dinamiche scolastiche e le solitudini. Tutto attraverso una narrazione autentica, a volte cruda ma sincera. Un’età per molti versi entusiasmante, ma che vede anche aspetti duri, dai disturbi alimentari al bullismo, dalle trasgressioni alla sfiducia in sé stessi, dai disagi familiari al rifugio nel gruppo.

Il punto di forza di POV è l’autenticità, ottenuta grazie ad un cast costituito da giovani attori non professionisti e da studenti liceali i quali, anche sulla base delle loro esperienze di vita, improvvisano la loro recitazione sulle linee narrative fornite dagli autori che si sono ispirati alla serie madre olandese.

“Siamo andati in Olanda a vedere il lavoro sulla serie The first years poi ripresa dalla BBC, in Polonia, in Danimarca e anche in Canada.” afferma Alfio Bastiancich, produttore per la Showlab, intervistato da La Stampa.

“Le puntate accolgono il contributo autonomo dei ragazzi. Hanno spazi interpretativi e libertà espressiva: usiamo le loro riprese con i loro cellulari.” aggiunge, sempre nell’articolo del quotidiano, il regista Davide Tosco.

Proprio i telefoni infatti servono a raccontare il punto di vista dei ragazzi. Quel POV (Point Of View) usato anche nel titolo che richiama il gergo dei video postati dai ragazzi sui social. Le riprese della troupe sono infatti alternate con i selfie dei protagonisti e i loro POV destinati ai social media.

Il cast è il frutto di una lunga serie di provini effettuati nella scorsa primavera online, durante la quarantena, su una rosa di circa 400 candidati, e di un’ultima selezione svoltasi a fine giugno in presenza. Gli attori adulti sono quattro, tre professori e un collaboratore scolastico, più una serie di figuranti speciali e comparse.

L’esperienza della pandemia ha reso i ragazzi sempre più interessati al racconto della contemporaneità, con un linguaggio che deve essere onesto e sincero, anche quando tratta temi difficili” commenta Luca Milano, direttore di Rai Ragazzi.

Gli adolescenti hanno i loro punti di vista della realtà e vogliono essere presi sul serio

La serie ha già avuto successo nelle edizioni estere grazie “all’autenticità delle storie e del linguaggio e la copertura social” afferma Bastiancich sempre su La Stampa. Proprio questa copertura social e l’interattività di un gruppo di ragazzi, adolescenti, riporta alla mente uno dei grandi successi degli ultimi anni: Skam; con la serie di Ludovico Bessegato in comune anche il discutere tematiche centrali, importanti e a volte tabù, del mondo adolescenziale. Oltre a Skam la nuova serie strizza l’occhio anche a un altro grande successo tra i giovani, targato Rai, Il Collegio, in comune anche la presenza di alcuni professori e di un collaboratore scolastico, anche se qui c’è meno la componente reality e più la parte intimistica, con lo scopo di scavare nell’animo degli adolescenti di oggi.

Non ci resta che aspettare novembre per vedere il risultato di questo esperimento.