Piange la mia Bergamo. Senza far rumore, per non disturbare…

C’è un po’ di Bergamo anche su cheTVfa. La città italiana che più di tutte si trova in ginocchio in queste settimane di emergenza Coronavirus. Quella che state leggendo non è una notizia di TV. Per una volta ci terrei a ritagliare un piccolissimo spazio del blog per uno scopo puramente personale.

In queste ore ogni bergamasco sta rilanciando con ogni mezzo una preghiera laica dedicata a questa terra, scritta qualche ora fa in un post su Facebook da Ilaria Galbusera, la capitana della Nazionale di Volley sorde.

Ci terrei a condividerla con Voi. E scusate se il Bergamasco, questa volta, si è sostituito al blogger.

 

A Bergamo impari fin da piccolo che:
“Non ce la faccio” – non si può dire.
“Non ci riesco”- non esiste.
“Sono stanco”- non è mai abbastanza.

Cresci così, un po’ chiuso, un po’ con la convinzione di non essere mai all’altezza.
Ecco come li riconosci quelli di Bergamo: testa bassa e a lavorare.
I bergamaschi, quelli veri, sono polentoni.
Si…perche’ la polenta è ciò che li rappresenta.
Ruvida, dura e fredda fuori, con quella crosticina che si forma appena sfornata.
Tenera e avvolgente dentro, non ti delude mai.
I bergamaschi sono proprio così: un po’ tonti, ruvidi e schivi;
Ma dentro sono buoni e dal cuore tenero.
Lo so, lo so, niente di speciale la polenta: acqua, sale e farina gialla;
Ma si sa, le cose semplici sono speciali perché rassicuranti, perché ci sono…
I bergamaschi ci sono.
Sempre.
Ci puoi contare.
Li puoi odiare, ma se te ne innamori…be’ allora sei spacciato, perché sarà per sempre.
Piange la mia Bergamo.
Senza far rumore, per non disturbare.
Giace a terra, fatta a pezzi da un nemico vigliacco subdolo, che non si fa vedere.
Gli occhi sono bassi, tristi e pieni di paura.
Ci sono solo ambulanze e silenzio.

Bergamo non ti posso abbracciare, ma tu non mollare proprio adesso.
Ricordi?

“Non ce la faccio”- non si può dire.
“Non riesco” – non esiste
“Sono stanco” – non è mai abbastanza.

#molamiaBergamo#celafaremo❤️