La rivoluzione in casa Rai si fa sempre più vicina. E adesso, con il nuovo governo, tutte le carte sono state messe sul tavolo per procedere a un nuovo, evidente cambio di passo alla guida del TG dell’ammiraglia e alla direzione dell’azienda del servizio pubblico televisivo. Proprio a fine ottobre scadrà il mandato dell’attuale direttore del TG1, Giuseppe Carboni, alla guida della testata dall’ottobre del 2018, che potrebbe passare alla direzione della terza rete già dal prossimo anno, quando Franco Di Mare prenderà la strada della pensione.
Molti i nomi in pole per la carica: tra questi, secondo quanto sottolinea Il Messaggero, ci sarebbero molte donne, ma anche alcuni personaggi esterni all’azienda pubblica. Tra ritorni, come quello possibile di Mario Orfeo (era stato direttore del TG1 2012 al 2017), ora alla guida del TG3, e fedeli collaboratori, come nel caso di Antonio Di Bella, ex direttore di RaiNews24, ora tornato come corrispondente dagli Stati Uniti.
Si aggiungono anche due figure femminili di alto spessore che contribuirebbero a un notevole cambio di passo. Tra queste si annovera l’ex presidente della Rai, Monica Maggioni, oggi conduttrice del programma di seconda serata del lunedì di Rai uno, Sette Storie. Con il cambio di esecutivo, la Maggioni potrebbe avere la meglio, secondo alcune fonti, in quanto si ritroverebbe in completa sintonia con il neo Presidente Draghi.
Ma insieme al nome dell’ex dirigente, nei corridoi del settimo piano di Viale Mazzini, si sente anche quello di un altro grande ritorno: Lilli Gruber. La conduttrice di Otto e mezzo su La7 potrebbe essere un’ottima concorrente in lista per la poltrona più importante della testata di Rai 1. In Rai dal 1990 al 2004 quando decise di abbandonarla dopo l’arrivo del governo Berlusconi di cui criticava la carenza di libertà d’informazione.
Tra lei e i partiti di maggioranza, PD e M5S, intercorre un buon dialogo, tranne che con la Lega, ma queste difficoltà potrebbero essere superate con qualche compromesso in più. Un altro nome esterno, che al momento appare papabile, è quello di Ferruccio De Bortoli, due volte direttore del Corriere della Sera e oggi suo editorialista. Uomo vicino all’ala “draghiana” sul quale si potrebbe puntare anche per un’ipotetica candidatura come presidente Rai.
Ma ancora prima della rivoluzione al primo telegiornale nazionale, ci sarà quella su cui si giocherà la resistenza e il futuro dell’intero servizio pubblico televisivo: il cambio del Consiglio di Amministrazione. A luglio scadrà il mandato per l’amministratore delegato, Fabrizio Salini, in carica dal luglio 2018. Contro di lui è schiarata apertamente Italia Viva che critica la sua eccessiva “faziosità” nella gestione.
Appare difficile una sua ricandidatura, ma pare che sia anche lo stesso dirigente a non desiderare nuovamente l’incarico nella stessa posizione. Ma ci si potrebbe aspettare anche un’eventuale proroga che farebbe contente diverse parti politiche, tra cui il Movimento 5 Stelle che conta molto sulla figura dell’AD uscente.
Dal fronte esecutivo, però, alcune voci affermano che il neo presidente del Consiglio, Mario Draghi, a capo dell’azienda pubblico vorrebbe una figura forte, un manager che possa assicurare una svolta anche sui conti in rosso che la Rai ha collezionato negli ultimi mesi. Tra i tanti sembra avere un netto peso il nome di Carlo Nardello: uomo che conosce molto bene la Rai grazie ai suoi 14 anni passati in azienda. Un tecnico che si occupa di piani, bilanci e numeri e che potrebbe rimettere in sesto la gravosa macchina del servizio pubblico televisivo.