Massimo Giletti domenica concluderà la terza edizione di Non è l’Arena in onda in prima serata la domenica sera su LA7. Finale di stagione coincide sempre con il tempo dei bilanci, il tempo in cui si tirano le somme di quel che si è fatto, l’occasione è un’intervista concessa al Corriere della sera.
“Sono già proiettato al futuro, sono sempre alla ricerca del domani e godo poco il presente, però è stata un’annata straordinaria, abbiamo chiuso con una media del 7% di share”.
Giletti è uno di quei personaggi che divide, il pubblico, il web, la critica. O ti piace o non ti piace, ma non ti lascia indifferente, fondamentale per lasciare il segno in questo ambiente. E il giornalista lo sa bene, si definisce un po’anarchico e controcorrente, ma il suo pubblico è sempre pronto a seguirlo, anche nell’accesa sfida della domenica sera, contro altri due personaggi fortemente divisivi, Fabio Fazio e Barbara D’Urso.
“Con il calcio è ancora più complesso, ma mi sono sempre piaciute le sfide difficili, anche Cairo disse che era una follia, ma io scelsi la domenica per misurarmi con Fazio…misurarsi con i numeri uno è sempre molto più interessante e stimolante. Quando portai La7 al 13% e battemmo Rai1 fu una soddisfazione enorme”.
Interpellato sui due colleghi dice, di Fazio “ha tantissimi meriti e un modo di fare tv diverso dal mio: io faccio inchieste, lui intrattenimento” e tra le righe non manca la critica nemmeno a Barbara D’Urso: “E’un tesoro per Mediaset, è una stacanovista straordinaria, il problema è che se fai tanta quantità inevitabilmente perdi di qualità”.
Negli ultimi giorni il nome del conduttore è stato al centro anche della scena politica, vicino alla candidatura a sindaco di Torino. La Lega lo vorrebbe sulla poltrona di primo cittadino della città antonelliana, ma Giletti declina l’invito:
Mio fratello ebbe un voto nullo quando ci fu l’elezione di Mattarella: in famiglia abbiamo già dato”.
A placare l’ego di Giletti, che si vanta di fare una tv di inchiesta, impegnata e di qualità ci pensa la giornalista Daniela Ranieri su Il fatto quotidiano. Giletti non è da meno di suoi colleghi associati a una tv trash, nei suoi programmi protagonista è sempre la caciara, le risse da trivio, l’indignazione del conduttore per l’esasperata maleducazione dei demi-monde. La giornalista sottolinea come nella sua arena ogni puntata abbia uno schema ben preciso: l’intervista al pezzo grosso anti-governativo, che sia Salvini o Meloni, ormai presenzialisti, o Zingaretti e Renzi; talk con opinionisti, minutaglia politica, virologi veri o finti, Nunzia De Girolamo maitre a penser o Alessandra Mussolini che strilla.