L’IPM (Istituto di Pena Minorile) di Napoli ospita i ragazzi che sbagliano. C’è chi sbaglia senza volerlo, chi sbaglia con premeditazione e chi pensa che lo sbaglio sia farsi arrestare e non quello di commettere il crimine.
Quando si è adolescenti, il confine tra bene e male è spesso labile, un sottile filo su cui si vuole camminare per mettersi alla prova e soddisfare i propri desideri, senza paura, o senza mostrare di averla.
L’Istituto Minorile è a picco sul mare e ospita 70 detenuti: 50 ragazzi e 20 ragazze. Quando entrano, hanno sempre meno di 18 anni.
Filippo (Nicolas Maupas) è un ragazzo borghese della Milano bene, figlio e studente modello che, in seguito a una notte brava, viene ritenuto responsabile della morte del suo migliore amico. Carmine (Massimiliano Caiazzo) è un ragazzo di Secondigliano che fa di tutto per sfuggire al destino criminale previsto dalle sue origini familiari. La ‘Famiglia’ infatti lo chiama ‘o Piecuro perché vorrebbe lavorare onestamente. Quando però un ragazzo figlio di un clan avverso prova a violentare la sua ragazza, Carmine reagisce in maniera efferata. Edoardo (Matteo Paolillo) è un piccolo grande boss di sedici anni. Ha già un figlio in arrivo dalla fidanzata che lo aspetta fuori, ma si innamora di Teresa, una studentessa che fa volontariato in carcere. Viola (Serena De Ferrari) ha ucciso sua madre senza averne apparentemente motivo e non sembra pentita di quello che ha fatto. Naditza (Valentina Romani) è una ragazza rom che preferisce stare in casa invece che nel campo nomadi dove il padre la vuole dare in sposa a un uomo orrendo.
Insieme ai giovani detenuti ci sono gli adulti che governano il carcere: l’ambiziosa direttrice (Carolina Crescentini), l’appassionato comandante di polizia penitenziaria (Carmine Recano), gli educatori, il cuoco, il barbiere e tutti coloro che ogni giorno cercano di aprire una piccola finestra su un futuro diverso da quello che i ragazzi sono convinti debba essere il loro.
La nuova serie “Mare fuori”, una coproduzione Rai Fiction e Picomedia, prodotta da Roberto Sessa con la regia di Carmine Elia, racconta le loro storie. Sei prime serate in onda su Rai 2 da mercoledì 23 settembre e in anteprima su RaiPlay già da sabato 19 settembre.
Tra minacce, amori, fughe, esami di scuola, partite di pallone, risse, cadute all’inferno e inaspettate resurrezioni si scoprirà che l’IPM ha le sue regole, le sue alleanze, le sue leggi.
Quando vivi in una cella che si affaccia sul mare e quel mare ogni giorno ti regala il vento e i suoi profumi, è molto più difficile dire addio alla libertà.
ANTICIPAZIONI prima puntata
Episodio 1 – Vite spezzate. Filippo Ferrari e Carmine Di Salvo vengono da due realtà opposte. Il primo è milanese, benestante e pianista talentuoso. Il secondo è napoletano e appartiene a una famiglia del “sistema” ma a differenza dei suoi ha scelto un lavoro onesto e il suo sogno è quello di fare il parrucchiere. Il destino però ha deciso di fare lo sgambetto a entrambi: Filippo e Carmine si trovano a condividere la stessa cella in un Istituto di Pena Minorile a Napoli. Filippo, dopo una serata in discoteca a base di MDMA con i suoi amici, si ritrova in cima a una torre a sfidare il suo migliore amico in una prova di coraggio. Purtroppo la sfida finisce in tragedia e su Filippo si abbatte l’accusa di omicidio. Carmine, invece, quando uno dei ragazzi del clan rivale tenta di violentare la sua fidanzata, lo uccide con le forbici da parrucchiere
Episodio 2 – Educazione criminale. Carmine e Filippo entrano nell’Istituto di Pena Minorile, il primo ne conosce le regole, Filippo al contrario sembra atterrato su un altro pianeta. Viene subito ribattezzato ’o Chiattillo (Il Signorino) dagli altri ragazzi. Ciro, il boss dei detenuti, sembra incuriosito dal Chiattillo e in cambio dei suoi servizi gli offre la propria protezione. Nel frattempo, Carmine viene brutalmente malmenato da uno scagnozzo di Ciro, Pino. Il comandante Massimo non mostra di preoccuparsi troppo: quando in un gruppo – già di per sé complesso – si inseriscono nuovi elementi, si verificano sempre delle scosse di assestamento. È in questi momenti che bisogna vigilare senza intervenire. La direttrice, Paola Vinci, non è della stessa opinione e punisce i ragazzi. Filippo, convinto che il magistrato gli stia per assegnare gli arresti domiciliari rifiuta la protezione di Ciro e non esegue i suoi ordini. Per tutta risposta, a mensa Filippo è vittima dell’ennesima umiliazione e reagisce offendendo pesantemente Ciro e i suoi scagnozzi. Sfortunatamente il magistrato non concede gli arresti domiciliari a Filippo che è condannato a rimanere nella fossa degli stessi leoni che ha appena sfidato.