Torna #DOC con #LucaArgentero. La serie potrebbe avere un seguito, ma non diventerà il nuovo Montalbano

Tornano dal 15 ottobre i nuovi episodi di “Doc – Nelle tue mani“, il medical drama che vede protagonista un volto noto del cinema e della televisione italiana: Luca Argentero che si racconta a Solange Savaganone di TV Sorrisi e Canzoni. Argomento principale ovviamente il continuo di una serie che è stata amatissima durante il lockdown, lasciata a metà a causa dell’emergenza sanitaria ma ora pronta a continuare la storia del Dottor Andrea Fanti che annuncia una chiusura di stagione clamorosa.

La sensazione che ho avuto nel vedere le prime puntate è che due ore volavano. Anche io, da spettatore, dicevo che ne volevo ancora, non mi alzavo dal divano e aspettavo la pubblicità per andare in bagno!”

Una sensazione, quella di Argentero, comune a tutti i milioni di telespettatori che hanno seguito la prima parte. Un successo che ha spronato ancora di più tutto il cast sia artistico che tecnico a fare bene nonostante le riduzioni di troupe e le difficoltà dovute al Covid-19.

In 20 anni di carriera non ho mai avuto un riscontro così positivo da parte della gente. Forse perché la serie è stata vista in un momento particolare e ha riunito tutta la famiglia davanti alla tv.”

E sulla possibilità di una seconda stagione dice:

“Non si sa, io lo spero ma dipende dalla rete. Idealmente è un personaggio che ha tanti di quei problemi che una stagione sola non può bastare per risolverli.”

Un rapporto quello tra Argentero e Fanti che potrebbe essere paragonato a quello tra Zingaretti e Montalbano ma su questo l’attore torinese dice:

“Le cose più belle devono avere una conclusione. Non si possono portare avanti per anni, perdono un po’ del loro mordente. A un certo punto è importante arrivare a una fine. Un medico può risolvere casi a profusione ma nella nostra storia la componente umana è importante quasi quanto i casi che risolve. E prima o poi troverà pace.”

Un ruolo sicuramente diverso da quelli interpretati fino ad ora che, come afferma lo stesso attore, è sì un altro medico in TV, ma diverso da Freddie Highmore (The Good Doctor) a cui ammette di essersi ispirato per il film “Copperman”, Patrick Dempsey (Grey’s Anatomy), George Clooney (E.R.) o HUgh Laurie (Dr.House):

A Dempsey ruberei la longevità artistica, a Clooney forse il sorriso, ad House la sforntatezza, un tratto che ha in comune con Fanti.

Sui prossimi progetti lavorativi (da conciliare questa volta con una vita privata rivoluzionata dall’arrivo di Nina Speranza e dal futuro matrimonio) svela:

Sto girando il seguito di “Come un gatto in tangenziale” con Paola Cortellesi e Antonio Albanese. E devo recuperare le date di “È questa la vita che sognavo da bambino?”. Piano piano i teatri si stanno riorganizzando con regole severissime. Stanno riprogrammando le date perse, ma dobbiamo trovare soluzioni alternative. Noi per primi ci impegniamo a fare più repliche. Così arriverò a fine anno poi si vedrà…”