La prova di Elisa è da provare (Recensione cheTVfa)

La sfida a cui Elisa Isoardi andava incontro non era affatto semplice. Molta l’attesa e gli occhi puntati su di lei per questo importante debutto. Elisa si è trovata a raccogliere la pesante eredità di Antonella Clerici, che aveva ormai creato un rapporto talmente familiare con il suo pubblico da non poter essere replicato. Se partiamo da un confronto con la Clerici, la Isoardi ne uscirebbe inevitabilmente battuta. Ma Elisa non è Antonella. Era assolutamente prevedibile che il clima cambiasse. La conduttrice piemontese porta se stessa, la sua personalità e l’esperienza accumulata negli anni precedenti nei diversi programmi al servizio dei consumatori, per ultimo Buono a sapersi. E questa Prova del cuoco altro non è che la prova del buono a sapersi.

Si resta spiazzati alla prima perché si è abituati ad altro, il programma dava una sensazione di familiarità grazie al clima che la conduttrice riusciva a creare con il cast. Non c’è più quella complicità; vengono meno quei doppi sensi a cui la cucina rimanda; viene meno quella caciara bonaria e casalinga. La scelta di rinnovare totalmente il cast è senza dubbio tanto coraggiosa quanto rischiosa. Tutti i protagonisti erano ormai legati affettivamente e visivamente alla Clerici, ricreare quel rapporto era impossibile, meglio forse ripartire da zero, ma così il telespettatore si vede privato di tanti volti amici.

Il programma inizia con Elisa che cammina nel dietro le quinte, abbracciando e salutando parte della sua squadra e una voce fuori campo che, in questo inizio molto autoreferenziale ed egoriferito, cita Gio Evan … sei perfetta perché non hai paura di buttarti, di rialzarti; sei perfetta non perché non fai errori ma perché ne fai tantissimi, perché ci provi sempre e non molli mai, testa dura, cuore morbido…(perfetta di certo non lo è stata).

Emozionante tornare non da supplente ma da timoniere”, così esordisce la first lady dopo l’ingresso canterino in studio, accanto alla sua spalla Andrea Lo Cicero. Il primo pensiero ovviamente va ad Antonella Clerici,  “grande professionista, grande donna”. Clerici che resta, come emerge dai titoli di testa, come consulente artistica.

La presenza del rugbista catanese, alla prima, resta un grande dubbio e una grossa incognita: si è limitato a leggere qualche elementare regolamento, ad apparire qua e la con cartelli o improvvisandosi divulgatore culinario. In questa prima puntata Lo Cicero è apparso assolutamente fuori luogo. E’ ancora da creare un feeling e un’alchimia con Elisa e decisamente da rivedere il suo ruolo. Altra cosa alquanto imbarazzante sono Isotta e Barone, marionette alter ego dei due protagonisti che improvvisano gag prima della pubblicità, sì, pubblicità, perché da quest’anno non è più reclame.

La prima mezz’ora è quella che scorre via in maniera più lenta e difficile, riprende completamente l’ormai cessato Buono a sapersi.  Al centro il prodotto del giorno è il pomodoro. Si inizia a cucinare con lo chef Beppe Sardi che dà la ricetta dei pomodori ripieni di carne e bagna cauda, omaggio alla Liguria e a Genova. Da buono a sapersi si è portata dietro pure il capo autori, Casimiro Lieto, e gli inviati: mister prezzo, Claudio Guerrini e Ivan Bacchi, che ricopre il ruolo di Indiana Jones, suo il compito di girare l’Italia per andare a scoprire le ricette perdute, oggi a Piedimonte Etneo. Ma il collegamento non porta a nulla, non aggiunge nulla, solo evidenti problemi tecnici e una pessima qualità video che nemmeno nelle più piccole tv private. Quello che emerge sin all’inizio che negli spazi di cucina successivi è una certa approssimazione; si cucina ma non si coinvolge il telespettatore, come se non si cucinasse per il pubblico, come se non ci si sporcasse davvero le mani. Si cucina comunque meno, si pensa più a dare consigli salutisti e a elencare le proprietà dei prodotti. Dopo la ricetta lo chef Sardi  viene mandato in cabina per rispondere alle domande degli spettatori, verrà poi fatto lo stesso anche con Luca Pappagallo. Ma non si torna più da loro, chiusi in cabina e spariti.

La prima sfida culinaria, il duello di mezzogiorno, prevede la reinterpretazione di un piatto classico in due diverse versioni, con Elisa giudice assaggiatrice, unico momento della puntata in cui assaggia qualcosa.

Poi arriva la sua amica Caterina, a promuovere Vieni da me e porta una sorpresa ad Elisa: “una persona che è arrivata in studio solo per te, per abbracciarti, baciarti, farti il vero in bocca al lupo”, alzi la mano chi non ha pensato che stavamo per assistere al colpaccio di aver Salvini , ma fortunatamente era “solo” la madre.

La parte migliore del programma resta la parte classica, l’ultima mezz’ora, con la gara dei cuochi (vestiti con delle divise che sembrano più dei camici da chirurghi). Qui Elisa diventa più coinvolgente, chiacchiera con i concorrenti, chiede aneddoti sulla loro vita privata, interagisce e scherza con i giurati, tra cui Gabriele Bonci, unico vecchio volto presente nel cast, e infatti il suo ingresso in studio sembra essere l’ingresso di un amico, quello che arriva a toglierti dall’ imbarazzo provato quando sei in mezzo a tanti sconosciuti.

Senza dubbio lo spettatore dopo aver assistito alla prima ha storto un po’ il naso reclamando il ritorno della Clerici, ma è da considerare che non è stata allontanata da nessuno, è stata una sua scelta quella di abbandonare il programma del cuore e, checché se ne dica, Elisa appare come l’inevitabile conseguenza. D’altronde lei questo programma già lo conosce bene.

Alla fine il programma resta gradevole, piacevole ma siamo straniati perché diverso dal solito. Diverso dall’atmosfera cui siamo abituati. Quello che ci auguriamo è che si riesca a creare lo stesso clima disteso, allegro, confidenziale,  ma è innegabile che ci voglia del tempo. Tempo per ingranare, tempo per carburare, tempo per abituare il telespettatore. Quindi non ci resta che provare questa prova di Elisa.