Dall’AdnKronos alla Rai: ecco chi è Nicola Rao, il nuovo direttore del Tg2

“Il Cda Rai riunito oggi a Roma, sotto la Presidenza di Marinella Soldi, ha dato parere favorevole alla proposta dell’Amministratore Delegato Carlo Fuortes di nominare Nicola Rao alla Direzione del Tg2.
Nicola Rao, attuale vicedirettore del Tg1, succede a Gennaro Sangiuliano, nominato Ministro della Cultura nel governo Meloni. A Carlo Pilieci, vicedirettore del Tg2, che ha esercitato il ruolo di direttore ad interim della testata da fine ottobre 2022, i ringraziamenti del CdA per il lavoro svolto”

 

Così due giorni fa la Rai ha ufficializzato la nomina di Nicola Rao a direttore del Tg2, dopo l’uscita di Gennaro Sangiuliano (nominato ministro della cultura del governo Meloni).

Ma chi è esattamente Nicola Rao?

Nato a Latina il 30 ottobre 1962, è giornalista professionista dal 1989.

Dal 1987 al 2003 ha lavorato per l’agenzia di stampa Adnkronos prima come cronista giudiziario (seguendo quotidianamente l’attività del Csm, del ministro della Giustizia e le grandi inchieste su terrorismo e Cosa nostra) e poi come giornalista parlamentare.

Nello 1988 ha pubblicato le dichiarazioni dell’ex parlamentare del Pci Sergio Flamigni (autore di numerosi libri sul caso Moro), che gli aveva rivelato di aver saputo da due brigatisti detenuti (Lauro Azzolini e Franco Bonisoli) che in realtà i carcerieri di Moro non fossero tre, come si pensava, ma quattro e che l’ingegner Altobelli non fosse Mario Moretti, ma un altro terrorista ancora sconosciuto. Rivelazioni confermate anni dopo dalle confessioni di Adriana Faranda, che indicherà in Germano Maccari il “quarto uomo” della “prigione” di via Montalcini.

Il 15 maggio 1991, a dieci anni dall’attentato a Giovanni Paolo II, ha firmato, per l’Adnkronos, un’intervista all’attentatore Ali Ağca, realizzata in carcere e pubblicata il giorno dopo in prima pagina dal Corriere della Sera.

Sempre per l’Adnkronos, tra gli anni ’80 e gli anni ’90, ha contribuito alla stesura di speciali quaderni sul terrorismo italiano e internazionale, firmando un reportage sul terrorismo indipendentista corso e un’intervista a più voci con alcuni capi delle Br ancora detenuti, tra i quali Prospero Gallinari e Bruno Seghetti.

Nel dicembre 1993 è stato il primo giornalista in Italia a scrivere che dietro le stragi del biennio 1992-1993 ci fosse la mano di Cosa Nostra, che voleva costringere lo Stato a non rinnovare il 41 bis per i detenuti di mafia. Per questi lanci, firmati sempre per l’Adnkronos, nell’agosto 2012 è stato ascoltato dal pool antimafia della procura di Palermo come persona informata dei fatti. E il 12 novembre 2015, sempre sui medesimi lanci di agenzia, è stato ascoltato nel processo sulla trattativa Stato-Mafia.

Dal 1996 ha lavorato, sempre per Adnkronos, come giornalista parlamentare, seguendo quotidianamente le attività politiche ed istituzionali di governi e partiti.

Dal 2003 al 2010 ha lavorato al Tg2 sempre come giornalista parlamentare, prima come Caposervizio e poi come Vice-caporedattore della redazione politica.

Nel febbraio 2008, a 30 anni dal caso Moro, ha firmato un documentario per “Tg2 Dossier” dal titolo 1978. L’inverno più lungo”.

Dal febbraio 2010 al 30 settembre 2017 ha ricoperto l’incarico di Responsabile della Redazione del TgR Lazio, con la qualifica di Caporedattore centrale.

Dal 1º ottobre 2017 al 26 dicembre 2021 è stato Vicedirettore della TgR , mentre dal 27 dicembre 2021 al 13 dicembre 2022 ha ricoperto lo stesso incarico per il Tg1.

Componente del consiglio direttivo dell’Associazione Stampa Parlamentare nel 2003, è stato rieletto alla stessa carica nel 2006 e nel 2009.

Per anni ha condotto ricerche sui fenomeni di terrorismo nazionale ed internazionale, pubblicando libri con le case editrici Mursia e Sperling & Kupfer, scrivendo in particolare di terrorismo nero e terrorismo rosso.

Dal febbraio 2019 è consigliere d’amministrazione della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice.