Addio a Silvio Berlusconi, l’imprenditore che con le sue intuizioni ha catalizzato l’attenzione di mezzo mondo

In qualsiasi modo la si pensi, Silvio Berlusconi ha rappresentato una fetta importante del nostro paese. Ex presidente del Milan, politico di destra, quattro volte premier  e fondatore del primo polo televisivo privato in Italia.  Per chi studia comunicazione , la figura di Berlusconi è un focus sulla quale concentrarsi. La sua capacità oratoria arrivava al cuore della gente , e le sue intuizioni portano ad  oggi una grande eredità editoriale e televisiva. Un impero mediatico che vale in borsa quasi un miliardo e mezzo e oggi comprende anche quattro stazioni radio, una rete di torri televisive e due concessionarie pubblicitarie.

Siamo nella fine degli anni Settanta e Silvio Berlusconi si lanciava senza paracadute nel mondo dell’editoria. Classe 1936, nato a Milano, Primogenito di una famiglia della piccola  borghesia milanese, cresciuto nel quartiere isola , in via Volturno, da giovane si iscrisse alla facoltà di Giurisprudenza presso l’Università degli studi di Milano dove, nel 1961, si laureò con 110/110 e lode. Dopo la laurea concretizza le prime idee editoriali, studiando le trasformazione che la comunicazione di massa stava svolgendo, la crescita esponenziale della radio e della televisione ,fino ad allora appannaggio esclusivo dello Stato. Berlusconi allarga il proprio raggio d’affari. Nel 1976, infatti, la sentenza n. 202 della Corte costituzionale apre la strada all’esercizio dell’editoria televisiva. Una sentenza della Corte  ammise la legalità dell’emittenza privata, radiofonica e televisiva in ambito locale aprendo la strada a nuove emittenti tv e radio private. Il monopolio che deteneva la Rai in tutti questi anni, si ruppe quando apparve sulla scena l’imprenditore Silvio Berlusconi che decide di investire nella televisione dotando un nuovo quartiere che sta allora costruendo, Milano 2, di un impianto televisivo via cavo che ottiene un buon successo desta interesse. Berlusconi fondava l’azienda televisiva Fininvest e la sua emittente via etere prese il nome nel 1976 di TeleMilano che negli anni Ottanta divenne per tutto il paese,  Canale 5.

Nasceva Mediaset,  la prima emittente televisiva che  ben presto diventerà uno dei colossi della tv commerciale italiana ed europea. L’atteggiamento sovversivo di Berlusconi destava mistero ma anche timore nelle sedi della tv di Stato, il pubblico ora era diviso tra queste due aziende televisive e la nascita dei loro canali. L’offerta si espandeva e la Rai deve riformare nuovamente la direzione intrapresa sin ora. Non si può soltanto educare, né si può più soltanto pensare di dare rappresentazione dei partiti dell’intera politica italiana. Questi obiettivi dovevano integrarsi con le esigenze della competizione sul mercato. L’attività professionale a Mediaset sarà legata a lui fino al suo ingresso in politica avvenuto il 26 gennaio del 1994. In questi vent’anni sono molti i personaggi strappati alla Rai, voluti da Berlusconi ancora neo fondatore di una tv che rompeva il monopolio detenuto dalla Rai per tanti anni. Tra questi ricordiamo Maurizio Costanzo, giornalista e conduttore scomparso lo scorso febbraio. Costanzo arrivato a Mediaset nel 1982 diede il via al Maurizo Costanzo Show,  talk show più longevo della storia della tv italiana e brand di successo fino alla morte del giornalista. Sempre nel 1982 appare per la prima volta sui canali di Berlusconi Bim Bum Bam, programma per i bambini condotto da Paolo Bonolis, che  andrà in onda, passando da Canale 5 a Italia 1, fino al 1997. E’il turno nel 1983 di Gerry Scotti, che inizia la sua carriera  sulle reti della tv commericale con Festivalbar , lo show musicale che porta in tv i più famosi cantanti italiani e internazionali. Al fianco di  Scotti appare un giovanissimo Umberto Smaila. Già famoso con il suo Telemike, Berlusconi scrisse il colpaccio televisivo di strapparlo dalla Rai nel 1987. Parliamo di Mike Bongiorno che ,arrivato in Fininvest , condusse le prime puntate de La ruota della fortuna, il programma condotto da Bongiorno , insieme alle sue vallette che più tardi diventeranno popolari , come Paola Barale e Antonella Elia. 

Silvio Berlusconi attraverso la nascita di Fininvest, poi Mediaset, fu il pioniere di una nuova galassia televisiva , che Umberto Eco intitolerà neotelevisione:  “in Italia, in quegli anni, quando alla pluralità deregolata delle prime emittenze libere subentra il duopolio Rai/Fininvest ossia la contrapposizione frontale e spesso polemica tra la Tv di stato generalista e quella commerciale all’americana. La concorrenza spietata per il primato dell’audiance  (accaparramento del pubblico grazie agli indici d’ascolto subentrati ai livelli di gradimento) tra i due modelli conduce a una forma di spettacolarizzazione dei programmi e dei palinsesti , e soprattutto degli stessi generi televisivi: alla classica tripartizione della paleotelevisione in informazione-cultura-spettacolo, la neotelevisione oppone un disimpegno ludico in direzione del puro intrattenimento e della totale ibridazione, dell’effimero e della superficialità.”  Antonio Ricci , era stato l’ideatore di un altro programma cult degli anni Ottanta: Drive In. Andò in onda dal 1983 al 1988 con uno strepitoso successo di pubblico e portò al successo numerosi personaggi dello spettacolo. Ma la svolta decisiva arrivò  nel  1988 con la prima stagione di Striscia la notizia, il programma ideato dallo stesso  Ricci. Tra i conduttori più longevi, Ezio Greggio. Oltre al programma, arrivato alla 32esima stagione, sono diventati famosissimi i suoi conduttori e la figura culturale delle veline e del Gabibbo, entrato ormai nell’immaginario collettivo oltre ad essere un punto di riferimento per il pubblico del tg satirico. Negli anni Novanta la scia dell’intrattenimento fiutata da Berlusconi,  continua con Mai dire gol, programma con le voci della Gialappa’s Band e la partecipazione di diversi comici, come Gene Gnocchi e Teo Teocoli. La conduzione passa, alla metà degli anni Novanta, anche a Ellen Hidding e Alessia Marcuzzi. Sono tantissimi i comici lanciati dal programma e diventati poi molto famosi col tempo.

Un altro cult ancora in onda sulle reti del Biscione, Paperissima: il programma di video divertenti è condotto anche dalla coppia Lorella Cuccarini e Marco Columbro, E poi , Scherzi a parte, dove vanno in onda scherzi architettati ai danni dei vip dello spettacolo. Conducono Gene Gnocchi e Teo Teocoli. Teo Teocoli e Gene Gnocchi avevano anche spazio per i loro sketch durante lo show, andato in onda per 14 edizioni. E come non dimenticare , Nel 1991  Non è la Rai, uno show che ha come protagoniste delle giovani, lanciano le future stelle della televisione italiana tra cui Ambra Angiolini, Claudia Gerini, Laura Freddi, Sabrina Impacciatore e molte altre.

Negli ultimi trent’anni le aziende del Cavaliere sono in mano ai figli, Piersilvio, Marina ed Eleonora, Barbara e Luigi Berlusconi. Da ieri  Mediaset ha voluto omaggiare il suo fondatore attraverso le scritte “cioa papà”  e “ciao Silvio” che campeggiano sulla torre situata nel centro di produzione tv di Cologno Monzese. Proprio oggi , Piersilvio Berlusconi ha lasciato un messaggio a tutte le risorse Mediaset che hanno costruito e hanno sviluppato insieme al padre quella che è ora la sua eredità : “Non ci sono parole per descrivere la mia emozione ogni volta che mi diceva ‘Sono orgoglioso di te e di quello che fai’ , scrive il primogenito , ” E io ho sempre saputo benissimo che si rivolgeva a tutti noi: io da solo non avrei potuto fare nulla. Nulla”. “È stato un uomo che ha dato tanto, tantissimo. Che ha creato tantissimo . E ha sempre considerato la nostra azienda come una sua amatissima creatura. Il mio papà, il nostro fondatore, vi ha sempre amato tutti, uno per uno”.