Addio a Piero Angela, il più grande divulgatore della Tv italiana. Lo ricordiamo ripercorrendo la sua carriera

“Buon viaggio papà”: con queste parole Alberto Angela ha annunciato su Facebook e Twitter la morte del padre, Piero Angela. Il più grande divulgatore scientifico della televisione italiana si è infatti spento questa notte all’età di 93 anni.

 

Tantissimi i messaggi di cordoglio, arrivati nelle scorse ore da personaggi dello spettacolo, giornalisti, scienziati, esponenti politici e istituzionali (tra cui il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella) ma anche da tantissime persone comuni.

Non potevano mancare ovviamente il ricordo e l’omaggio della Rai, l’azienda per cui ha lavorato tutta la vita. Omaggio che è arrivato tramite un comunicato congiunto della Presidente Marinella Soldi e dell’AD Carlo Fuortes:

“Novantatré anni di età, maestro nella divulgazione scientifica, manteneva intatta curiosità di un bambino che scopre il mondo. Al suo entusiasmo per la conoscenza e per la scoperta la Rai e l’Italia intera devono molto. Le sue trasmissioni hanno saputo raccontare a tutti in modo semplice e affascinante argomenti complessi, aspetti del sapere che in passato erano riservati alle fasce più istruite della popolazione. Piero Angela nella sua lunga attività per la Rai ha mostrato come si possa fare un uso alto e insieme popolare del mezzo televisivo, realizzando un modello esemplare di servizio pubblico. Sperimentatore di tecniche televisive all’avanguardia, era amatissimo in azienda per professionalità e dedizione al lavoro. Sapeva valorizzare il contributo di ognuno, consapevole che la televisione richiede gioco di squadra”

Ma non è finita qui: il Servizio Pubblico renderà omaggio a Piero Angela anche questa sera, trasmettendo su Rai 1, a partire dalle 21.30 e senza interruzioni pubblicitarie, una puntata inedita del suo storico programma di divulgazione, “SuperQuark” (per la precisione verrà trasmessa la sesta di questa stagione 2022, quella che sarebbe dovuta andare in onda mercoledì prossimo), a cui seguirà lo spin-off di seconda serata “SuperQuark Natura”.

Anche Rai Storia (canale 54) dedicherà spazi a Piero Angela: si parte oggi, sabato 13 agosto, alle 19.30 con “Piero Angela – Raccontare la Scienza”, il racconto della carriera del grande divulgatore realizzato con immagini di repertorio della sua lunga attività.

Domani, domenica 14 agosto, si partirà invece alle 15.00 con “Dal nostro inviato Piero Angela 1955-1968″, una selezione di servizi per il Telegiornale dal 1955 al 1968.  Alle 15.30 “Dossier Mata Hari”, avvincente documentario sulla figura della spia Mata Hari. Alle 16.35 “Le otto ore di Waterloo”, uno dei primissimi documentari storici firmati da Piero Angela, risalente al 1965, a 150 anni dalla battaglia che vide la sconfitta di Napoleone. Nel documentario ci sono due incredibili testimonianze: Ian Cronbron, testimone indiretto della battaglia di Waterloo, per aver conosciuto un soldato che vi ha combattuto e Paul Brassin, che viveva vicino Waterloo e riportò i racconti del nonno sulla battaglia. Alle 17.30 “Piero Angela: dal giornalismo alla scienza 1968 – 1981”, una selezione dei programmi che ha realizzato tra il 1969 e il 1980 e che dopo una brillante carriera da giornalista inviato, lo hanno portato a essere il divulgatore scientifico della Rai. Alle 17.50 “L’avventura di Quark”: Piero Angela introduce la puntata dedicata ai trent’anni della trasmissione ‘Quark’ (dal 1995 ‘Superquark’) e ricorda fatti e avvenimenti accaduti nel 1981, l’anno della prima puntata, tra i quali la nascita dei primi bambini in provetta Alle 18.10 “Sedici anni nella giungla”: Piero Angela parla dei quaranta anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale (1945-1985) e introduce il documentario sulla storia di un soldato giapponese, Ito Masashi, rimasto nascosto nella foresta di Guam per sedici anni per non essere catturato dal nemico durante la Seconda Guerra Mondiale. Alle 18.20 “Piero Angela – Raccontare la Scienza”: la carriera di Piero Angela attraverso immagini di repertorio della sua lunga attività di giornalista e divulgatore.

Sulla piattaforma digitale di RaiPlay, inoltre, il ricordo di Piero Angela si sviluppa attraverso un’ampia offerta in Home Page, con una Playlist video che comprende alcune tra le sue più recenti interviste all’interno di programmi quali Mezz’ora in più, Che Tempo Che Fa, La Vita in Diretta, Domenica In, Porta a Porta, Vieni da me. Inoltre, nella sezione “Da Non Perdere” sono stati messi in evidenza i programmi SuperQuark, SuperQuark+ e SuperQuark Musica, oltre all’antologia, realizzata in collaborazione con la direzione Teche, intitolata “Angela – Le Origini”, che ripercorre le prime fasi della carriera di Piero Angela, dalle rubriche scientifiche del 1959 alla conduzione del Tg nel 1962, dai servizi come inviato all’estero (1964-1968) fino alla cronaca dello sbarco sulla Luna (1969).

Infine, nel nostro piccolo, anche noi vogliamo ricordare il grande giornalista e divulgatore, e lo vogliamo fare provando a farvi capire, se mai non lo sapeste, quanto sia stato grande e importante per il nostro panorama televisivo e culturale. Per questo ripercorreremo brevemente la sua lunghissima carriera – a cui in parte abbiamo già accennato fin qui – dagli esordi fino sostanzialmente a mercoledì scorso, giorno in cui è andata in onda la quinta puntata (seppur registrata precedentemente) dell’edizione 2022 di “SuperQuark”.

Nato a Torino il 22 dicembre 1928, Piero Angela era figlio di Carlo Angela, psichiatra insignito della medaglia dei “Giusti tra le nazioni” poiché, durante le persecuzioni nazifasciste, si prese cura, ricoverandoli sotto falso nome, di ebrei, antifascisti, omosessuali e altri perseguitati. 

Piero Angela approdò in Rai nel 1952 come collaboratore del Giornale Radio e successivamente, nel 1954, passò al Telegiornale (l’attuale Tg1) per il quale, dal 1955 al 1968, fu corrispondente, prima da Parigi e poi da Bruxelles.

Nel 1968 – insieme ad un altro grande giornalista, Andrea Barbato – inaugurò l’edizione del Telegiornale delle 13:30.

Nel 1976 fu il primo conduttore del Tg2.

Fu diverse volte inviato di guerra: nel 1967 si recò in Iraq durante la Guerra dei sei giorni, dove fu addirittura arrestato insieme ad altri giornalisti (fortunatamente però venne rilasciato lo stesso giorno); nel 1968 si recò invece in Vietnam.

Sempre nel 1968, influenzato dalla lezione documentaristica di Roberto Rossellini, Piero Angela realizzò una serie di documentari dal titolo Il futuro nello spazio, sul tema del “Programma Apollo”:  durante le riprese effettuate negli Stati Uniti realizzò anche numerosi collegamenti in diretta per la RAI in occasione del lancio del vettore Saturn V che portò i primi astronauti sulla Luna.

Da quel momento incominciò una lunga attività di divulgazione scientifica che negli anni successivi lo portò a produrre e condurre numerose trasmissioni, tra cui Destinazione Uomo, Da zero a tre anni, Dove va il mondo?, Nel buio degli anni luce, Indagine sulla parapsicologia, Nel cosmo alla ricerca della vita.

A proposito della divulgazione, Angela ha successivamente dichiarato:

“Curiosamente oggi si parla molto di partecipazione, intesa come uno strumento di sviluppo democratico, ma raramente si parla di divulgazione come condizione essenziale per capire e quindi per partecipare. La democrazia non può basarsi sull’ignoranza dei problemi, perché uno dei suoi grandi obiettivi è proprio quello di rendere i cittadini responsabili e consapevoli, in modo che possano esercitare i loro diritti utilizzando meglio la loro capacità di capire”

A partire dal marzo 1981 iniziò a condurre, in seconda serata su Rai 1,  Quark”, un programma di circa un’ora che all’epoca fu visto come un prodotto decisamente innovativo: vennero infatti messi in campo tutti i mezzi tecnologici a disposizione e le risorse della comunicazione televisiva per rendere familiari i temi trattati (dai documentari della BBC e di David Attenborough, passando per spiegazioni in studio e interviste ad esperti realizzate con un linguaggio chiaro e comprensibile a tutti, fino ai cartoni animati del celebre disegnatore Bruno Bozzetto usati per spiegare i concetti più difficili).

Su questo innovativo metodo di comunicazione, il giornalista ha affermato:

“Ho sempre cercato, nelle mie trasmissioni, di inserire elementi di “incontro” col pubblico, dal linguaggio alle “trovate”, dagli esempi alle “battute”, rifiutando quella finta “serietà” tanto cara all’ufficialità italiana in ogni campo. Io penso che la serietà debba essere nei contenuti, non nella forma”

E ancora:

[divulgare significa] “da un lato comprendere nel modo giusto le cose, interpretandole adeguatamente per trasferirle in un diverso linguaggio; dall’altro essere non solo chiari ma anche non-noiosi, pur mantenendo integro il messaggio (anzi, non aver paura di esser divertenti: l’umorismo è uno dei compagni di strada dell’intelligenza). Per queste ragioni, paradossalmente, si può dire che è più difficile… essere facili. Tutti, infatti, sono capaci di parlare o di scrivere in modo oscuro e noioso […] Non solo, ma alla chiarezza, solitamente, deve accompagnarsi un’ulteriore fatica: la concisione”

A proposito del titolo della trasmissione, invece, Angela disse:

“Il titolo Quark è un po’ curioso e lo abbiamo preso a prestito dalla fisica, dove molti studi sono in corso su certe ipotetiche particelle subnucleari chiamate appunto quark, che sarebbero i più piccoli mattoni della materia finora conosciuti. È quindi un po’ un andare dentro le cose”

Dal programma-base nacquero poi diversi spin-off, di genere naturalistico (Quark speciale e Il mondo di Quark), finanziario (Quark Economia) e politico (Quark Europa).

Nel 1984 arrivarono anche le Pillole di Quark, clip di 30 secondi su argomenti tecnici, scientifici, educativi, sociali o medici, in onda a orari variabili su Rai 1.

Nello stesso anno Angela realizzò il primo talk-show con finalità di intrattenimento misto a divulgazione scientifica: sei prime serate in diretta col pubblico dal Foro Italico di Roma, con personaggi del mondo della cultura, della scienza, dello spettacolo e dello sport sul palco a interagire con la platea.

Nel 1986 e nel 1987 condusse dal Palazzetto dello Sport di Torino, davanti a ottomila spettatori, due prime serate su Rai 1 incentrate su clima, atmosfera e oceani, cui fecero seguito tre serie televisive che sfruttavano le nuove tecnologie di rappresentazione grafica tramite computer: un viaggio dentro il corpo umano (La macchina meravigliosa), nella preistoria (Il pianeta dei dinosauri), e nello spazio (Viaggio nel cosmo). Queste serie, realizzate con la collaborazione di suo figlio Alberto, furono tradotte in inglese e vendute in oltre quaranta Paesi europei, americani e asiatici (paesi arabi e Cina inclusi).

Nel 1988 arrivò anche Quark italiani, una serie di documentari di natura, ambiente, esplorazione, mondo animale prodotti e realizzati da autori italiani, tra cui lo stesso Alberto Angela, che realizzò alcuni documentari in Africa.

Nel 1995, infine, “Quark” si trasformò in “Superquark”, con la formula che conosciamo e vediamo ancora oggi.

Ma esattamente, perché “Quark” diventò Super? A rispondere ci ha pensato lo stesso Piero Angela in una sua autobiografia, dove ha spiegato che per contrastare la concorrenza con Mediaset era necessario avere in prima serata un programma “forte” che arrivasse fino al Telegiornale della notte:

“Alcuni programmi “pigliatutto” erano già cominciati da tempo, e Brando Giordani, allora direttore di Rai 1, mi telefonò chiedendomi di fare un ‘Quark’ di due ore, anziché di una”

Nel 1999, poi, iniziarono ad essere prodotti anche degli Speciali di Superquark, serate monotematiche su argomenti di grande interesse sociale, psicologico e scientifico.

Nello stesso anno Angela collaborò con il contenitore pomeridiano di Rai1 Domenica in, dentro al quale curò uno spazio dedicato alla cultura.

Infine, nel 2000, Piero iniziò a lavorare come autore di Ulisse – Il Piacere della Scoperta, programma (tutt’ora in onda su Rai1)  ideato e condotto dal figlio Alberto.

Negli ultimi tempi, oltre all’appuntamento annuale su Rai 1 con “Superquark”  (l’ultima edizione è partita lo scorso 6 luglio), Piero Angela si è dedicato a vari progetti per la piattaforma web Raiplay (SuperQuark+).

Stava inoltre preparando un nuovo progetto per RaiCultura/Rai3 dal titolo “Prepararsi al futuro”, previsto per il prossimo autunno.

Ripercorsa la carriera televisiva, non va però dimenticato che Piero Angela ha svolto anche un’importante attività editoriale, sempre a contenuto informativo: per molto tempo è stato curatore della rubrica “Scienza e società” sul settimanale TV Sorrisi e Canzoni ed è stato anche curatore e supervisore del mensile Quark, da lui stesso fondato nel 2001 e sciolto nel 2006 per mancanza di fondi. Il mensile, ispirandosi all’omonima trasmissione televisiva, trattava temi scientifici in maniera accessibile al pubblico. È stato inoltre autore di più di trenta libri, molti dei quali tradotti in inglese, tedesco e spagnolo, con una tiratura complessiva di oltre tre milioni di copie.

Nel 1989 è stato tra i fondatori del CICAP, associazione per il controllo sulle pseudoscienze, nata per promuovere l’educazione scientifica e lo spirito critico, nonché per indagare sull’effettiva esistenza dei presunti fenomeni paranormali.

Un gigante, dunque. Professionalmente e umanamente, tanto che prima di andarsene ha voluto lasciare ai social del suo programma SuperQuark l’ultimo messaggio di saluto ai telespettatori:

“Cari amici, mi spiace non essere più con voi dopo 70 anni assieme. Ma anche la natura ha i suoi ritmi. Sono stati anni per me molto stimolanti che mi hanno portato a conoscere il mondo e la natura umana. Soprattutto ho avuto la fortuna di conoscere gente che mi ha aiutato a realizzare quello che ogni uomo vorrebbe scoprire. Grazie alla scienza e a un metodo che permette di affrontare i problemi in modo razionale ma al tempo stesso umano. Malgrado una lunga malattia sono riuscito a portare a termine tutte le mie trasmissioni e i miei progetti (persino una piccola soddisfazione: un disco di jazz al pianoforte…). Ma anche, sedici puntate dedicate alla scuola sui problemi dell’ambiente e dell’energia. È stata un’avventura straordinaria, vissuta intensamente e resa possibile grazie alla collaborazione di un grande gruppo di autori, collaboratori, tecnici e scienziati. A mia volta, ho cercato di raccontare quello che ho imparato. Carissimi tutti, penso di aver fatto la mia parte. Cercate di fare anche voi la vostra per questo nostro difficile Paese. Un grande abbraccio”

Un abbraccio a te, Piero. E grazie. Ovunque tu sia. Ti promettiamo che, per quanto possibile, faremo la nostra parte.