#PaoloBonolis senza freni: “Un nuovo #IlSensoDellaVita? A meno che non vada in Rai… E potrebbe accadere”

Paolo Bonolis in questi giorni è sicuramente tra i protagonisti del piccolo schermo che più si è esposto nel criticare alcune decisioni compiute dalla propria azienda, prima fra tutte quella di sospendere la messa in onda delle puntate inedite di Avanti un altro!, preferendogli le repliche delle puntata già andate in onda quest’anno.

Coronavirus: Mediaset rimodula il daytime. Paolo Bonolis non ci sta alle repliche di #AvantiUnAltro

Dopo pochi giorni un’altra polemica lo ha visto coinvolto, questa volta legata al fatto che Mediaset abbia deciso di mandare in onda su Canale 5 le repliche dell’ultima edizione di Ciao Darwin, creando così una contro programmazione a Il meglio di Viva RaiPlay! proposto su Rai1. Portavoce del collega, è stato Fiorello che nei giorni scorsi, durante una sua diretta Instagram con Jovanotti, ha reso pubbliche la perplessità di Bonolis, le stesse già esplicitata dal suo agente Lucio Presta attraverso un tweet.

Ieri pomeriggio, nel corso di una diretta Instagram insieme ad Edoardo Leo trasmessa dalla pagina della società di produzione SDL 2005, Paolo Bonolis è tornato sull’argomento, arricchendo le sue argomentazioni e spiegando che è presumibile che “sia un problema di carattere economico” a guidare Mediaset nelle scelte di questi giorni e che lui al momento è all’oscuro di tutto visto che i dirigenti che ha provato a contattare “sono irrintracciabili”.

Sullo scontro con Viva RaiPlay! il conduttore di Ciao Darwin ha ribadito nuovamente il suo disappunto: “è una scelta in questo periodo abbastanza sbagliata perché sono due fenomeni di divertimento e di alleggerimento che potevano mandare in giorni differenti di modo che ci fossero due possibilità e non di scegliere dove appoggiare la propria attenzione”.

Ha poi spiegato che un progetto come il suo programma del cuore, quel “Il senso della vita” più volte invocato, al momento non può essere riproposto su Mediaset, adducendo come motivazione quella dei costi. L’unica possibilità per rivederlo? “A meno che non mi muovo a Mediaset e vado in Rai. E questo potrebbe accadere… Non siamo proprietari delle televisioni, ed ognuno ha preso la propria strada. Io tutto sommato mi diverto anche molto nella leggerezza senza ipocrisia, quasi fanciullesca, di “Ciao Darwin” e “Avanti un altro!” che portiamo in scena. Io e Luca ci divertiamo a desacralizzare ciò che stupidamente è stato reso sacro”.

Infine, ha negato ancora una volta il fatto di voler condurre nuovamente il Festival di Sanremo dal Teatro Ariston: “sono cambiate molte cose, fino al 2009 c’era una forte contro programmazione il che esigeva ad idearsi. Ora c’è una volontà minore ad investire… La sede storica dell’Ariston ormai non è più in grado di garantire una narrazione con le tecnologie attuali. Diverso sarebbe se il Festival prendesse invece a modello l’Eurovision Song Contest: “Laddove la sede fosse tecnologicamente più arricchibile, sarebbe più divertente poterlo fare”.

Non sono infine mancate critiche all’overdose di programmi di informazione di questi giorni: “credo sia eccessivo questo martellamento del bollettino di guerra… abbiamo già varie edizioni di otto telegiornali. Finiamo col non poter più reggere psicologicamente” e prospettive, non proprio incoraggianti, sulla televisione del post emergenza Coronavirus: “le cose non cambieranno molto a livello di contenuti, cambieranno a livello di possibilità di produzione. Andremo probabilmente incontro ad una crisi economica”.