La Rai che verrà: Carlo Fuortes, AD Rai, parla dei futuri piani per l’azienda, dai palinsesti estivi al nodo dei diritti di Qatar 2022

Tra pochi mesi si concluderà il primo anno di incarico di Carlo Fuortes, amministratore delegato Rai, insediatosi lo scorso luglio. Un anno che ha portato rilevanti cambiamenti in Rai, primo tra tutti la scomparsa delle direzioni di rete a favore delle direzioni di genere. In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, Fuortes fa il punto della situazione in Rai alla luce anche di alcuni avvenimenti che hanno interessato e interesseranno l’azienda.

L’intervista, firmata da Antonella Baccaro, cade proprio in occasione dell’annuncio di un’importante evento: Papa Francesco, con il contributo di Roberto Benigni, occuperà la sera di Pasqua di Rai 1 con un viaggio inedito nel Vangelo che racconterà la “storia di alcuni personaggi del Vangelo raccontata dal Papa anche attraverso i grandi capolavori dell’arte”. Una produzione della Santa Sede in collaborazione con Rai Cultura che l’AD definisce “in linea con un’idea di servizio pubblico che in questi anni si è dimostrato insostituibile dalla pandemia alla guerra”.

E proprio sul lavoro svolto dall’azienda nel raccontare giorno dopo giorno il conflitto tra Russia e Ucraina, Fuortes si dice soddisfatto: “Credo che stiamo facendo un ottimo lavoro. Sia i Tg che le trasmissioni di approfondimento” sottolineando anche come sul fronte ascolti la buona informazione venga ripagata con lo speciale della mattina del TG1 che tocca “punte del 22%”.

Il momento cruciale per l’azienda, tuttavia, deve ancora arrivare: giugno si avvicina e l’attuale AD dovrà varare il suo primo piano industriale. Al centro ci continuerà ad essere l’informazione: nessun taglio in vista per i telegiornali. “La nostra (strategia, ndr), condivisa con la presidente Marinella Soldi, è che il servizio pubblico del nostro Paese abbia mezzi e risorse per svilupparsi anche nell’era digitale. E l’informazione è il pilastro principale, sebbene non il solo, di questo servizio pubblico. Non aver ridotto quantità e qualità dell’informazione mentre riportavamo in pareggio il budget, a luglio scorso in rosso per 57 milioni di euro, mi è parsa la scelta più giusta.”

Non mancano ovviamento riferimenti ai palinsesti estivi, i primi firmati dal nuovo AD che vedranno “molte sperimentazioni” con l’obiettivo principale di “allargare il pubblico alle fasce più giovani”. “Ho chiesto ai direttori di “genere” di innovare linguaggi, format, volti e non ancorarsi alle esperienze del passato.” afferma Fuortes. “In questo saranno cruciali il rinnovamento su Rai 2 e la produzione di contenuti per RaiPlay e RaiPlay Sound, oltre a contenuti innovativi sui social network.”

Per l’estate, annuncia l’AD, arriverà un nuovo programma “L’almanacco”. “Una striscia nella fascia preserale su Rai 2 condotta da Drusilla Foer” già ospite allo scorso Festival di Sanremo dove “ha rivendicato il valore rivoluzionario della capacità di ascoltare gli altri”. Poi, sulla scia del successo dei Maneskin che si esibivano per le vie di Roma, sempre su Rai 2, si sperimenterà “un nuovo talent dedicato agli artisti di strada”. Ci saranno anche alcuni trasferimenti: “A Giorgio Zanchini (Radio anch’io) abbiamo proposto una prima serata, il martedi su Rai3, in estate: un programma di approfondimento giornalistico”.

E anche se settembre è ancora lontano, già si pensa alla prossima stagione che vedrà molto probabilmente una striscia informativa nell’access di Rai 3, un “progetto innovativo che parta in autunno”, per poi toccare il tasto dolente dei diritti dei Mondali di Calcio Qatar 2022, per i quali l’Italia non è riuscita a qualificarsi. A differenza della scorsa esperienza (Russia 2018) dove i diritti vennere ceduti in parte a Mediaset, per quest’anno la linea tracciate sembrerebbe un’altra: “al momento non c’è nessuna cessione” afferma Fuortes, “tutte le partite andranno su Rai1, Rai2 e RaiSport.

“I Mondiali di calcio, e ancora di più le Olimpiadi, non sono mai operazioni commerciali che consentono un ritorno pubblicitario in grado di coprire il costo dei diritti acquisiti o, addirittura, fare reddito. Sono parte del servizio pubblico che Rai offre al Paese. L’estate scorsa tutta Italia si è emozionata con la Nazionale di calcio o gli ori di Jacobs e Tamberi.” motiva l’AD Rai.

Infine, Fuortes esprime una nota di apprezzamente al lavoro fatto da Amadeus all’ultimo Festival di Sanremo: “Amadeus ha creato un nuovo format con una scelta musicale ampia e coraggiosa che ha convinto anche i giovani. Milioni di italiani hanno assistito su tv, radio, tablet, cellulari a una competizione in cui, per citare un esempio […] Per questo ho chiesto a Amadeus di restare altri due anni, puntando a crescere ancora”.