Corrado Augias torna in prima serata su Rai 3 con ‘Città Segrete’ e afferma: “In Tv c’è anche tanta monnezza”

Questa sera in prima serata su Rai3 torna “Città Segrete”, il programma prodotto da Rai Cultura e condotto da  Corrado Augias.

Il conduttore, per l’occasione, ha rilasciato un’intervista al quotidiano La Repubblica in cui, oltre ad annunciare ciò che vedremo nelle tre nuove puntate della trasmissione, ha fatto alcune interessanti riflessioni sulla Tv di oggi.

Ma partiamo da “Città Segrete”, che riparte con due puntate dedicate a New York:

“Per New York siamo andati sull’attualità e un aspetto inedito, che è quello storico. È un capolavoro della modernità ma ci sono scorci urbanistici molto vicini a quelli della tradizione europea. Poi mostriamo qualche curiosità, come la celebrazione di eroi come Garibaldi, con la statua a Washington Square”

ha infatti anticipato Augias.

Dopo New York, sarà la volta di Torino, su cui il conduttore ha detto:

“La frequento molto da quando faccio ‘La gioia della musica’, che ha avuto successo e di cui l’ad della Rai Carlo Fuortes e la direttrice di Rai Cultura Silvia Calandrelli hanno voluto una seconda edizione. Per Torino ho un affetto particolare, da studente ero appassionato del Risorgimento. Raccontiamo la figura di Cavour, che fu grande protagonista di quel periodo e i luoghi cavouriani. Rendiamo omaggio alla memoria del grande Torino, viene fuori il ritratto di una città gloriosa, proiettata nel futuro che oggi appare leggermente alla periferia: Milano e Roma sono unite da treni fantastici, la linea per Torino va migliorata”

Alla domanda sul motivo per cui abbia deciso di non avere ospiti illustri all’interno del programma, Augias ha risposto:

“Perché noi facciamo parlare i luoghi, se non li fai parlare è inutile che ci vai. In ‘Città segrete’ quello che mostri dice tutto. Non serve molto altro”

Ma come si fa a incuriosire il pubblico?

“Creando i link”

ha affermato Augias, che ha poi spiegato:

“Tu puoi dire “che bello il Colosseo, com’è grande, c’erano i leoni” ma se non sai cosa c’era prima del Colosseo, non capisci il contesto. Non conosci davvero. Sia nei libri che nei programmi per me questa è la molla, far capire che i luoghi importanti vanno guardati consapevolmente, se no è inutile”

Partendo da “Città Segrete” Augias ha quindi sviluppato una riflessione sulla cultura nella nostra Televisione:

C’è tanta curiosità ma in tv in onda c’è anche tanta monnezza. Poi c’è un pubblico fedele, faccio solo un esempio: Rebus,la trasmissione che facciamo con Giorgio Zanchini su Rai 3 (e che torna domani, domenica 8 gennaio, alle 16.30, ndr), nella giornata della partita Argentina-Francia, che ha fatto il 68%, noi abbiamo perso poco meno della metà, da 900mila a 500mila spettatori. Un successo pazzesco, più della metà dei nostri spettatori, nonostante quella partita leggendaria, ha seguito un piccolo programma culturale”

Il giornalista, infine, ha aggiunto:

“Al contrario di quello che diceva Angelo (Guglielmi, storico direttore di Rai3, ndr), si può anche parlare dei libri in tv. Sono due linguaggi, diversi certo, ma sapendo affrontarli si possono conquistare spettatori futuri lettori. Perché parlare a chi è già abituato a leggere è facile…”