Christian De Sica: “Con Una serata tra amici torno su Rai 1 a fare il varietà. E accanto a me ci sarà mia figlia”

“Sono contento ogni volta che apro la finestra ringrazio Gesù per essere stato tanto fortunato. Nel lavoro ho sempre scelto, né per soldi, né per utilità, ho sempre fatto le cose che mi divertiva fare e che pensavo di saper fare, in questo mi sono trovato sempre bene”. Queste sono le parole di Christian De Sica, figlio d’arte e personaggio amatissimo, volto della commedia italiana, artista irriverente e poliedrico.

Il marchio “De Sica” rappresenta una garanzia davanti al grande pubblico nazional-popolare che lo ha seguito sin da subito in tutte le tappe della sua fortunata carriera: “Il mio modo di fare questo mestiere me l’hanno insegnato mio padre e Alberto Sordi. Devo molto a Sordi. Pensi che prima di morire mi disse: ‘A Crì, ogni volta che vedi una mia fotografia ci devi mettere un moccoletto sotto e dire una preghierina’. In questo mestiere non è che inventi tanto, ho imparato a farlo con loro, ho iniziato a 18 anni, ora ne ho 70”, spiega in una lunga intervista al Radio Corriere TV.

Protagonista dello spettacolo da oltre trent’anni (“Ho fatto 110 pellicole”), Christian De sica  ha interpretato diversi ruoli sia al cinema che sul palcoscenico teatrale… ma l’attore non ha dubbi: “ll luogo in cui mi sento più a mio agio è il palcoscenico. Il palco è inebriante, è il contatto diretto con il pubblico, è la cosa che mi piace di più”.

E sabato 3 aprile torna finalmente su uno dei palcoscenici per eccellenza, quello di Rai 1, dove sarà protagonista dello show evento “Una serata tra amici”, un varietà dove il filo conduttore sarà la musica: “Ogni canzone che interpreto è legata a un ricordo. Lo spettacolo è pieno di musica, a suonare è un’orchestra di 32 elementi. Sono contento che Stefano Coletta e la Ballandi mi abbiano dato la possibilità di tornare su Rai 1 a fare il varietà“, continua: “Sono nato nei varietà del sabato sera. Il primo grande spettacolo che ho fatto è stato quello con la regia del grande Antonello Falqui, si chiamava Bambole non c’è una lira“.

E accanto al mattatore, sul palco saranno presenti tanti “amici”: dal direttore d’orchestra Marco Tiso al pianista Riccardo Biseo, dal fratello Manuel al cognato Carlo Verdone. Fino ad un ospite ” speciale” come spiega De Sica stesso: “Ci sarà  mia figlia Maria Rosa, con la quale canto un brano che amo molto. Lei fa l’assistente costumista, ma come a suo padre piace cantare, e così mi ha chiesto di fare insieme un brano nello spettacolo”.

Ma se De Sica non avesse intrapreso la carriera d’attore, quale sarebbe stato il suo piano B? “Da ragazzino volevo fare l’architetto, poi ho fatto soltanto sette esami a lettere e ho smesse, per cominciare le serate in balera con l’orchestrina il cui batterista era Massimo Boldi. Ho perso mio padre a 23 anni, se avessi continuato con l’università forse sarei stato fallito. Avendo già un mestiere ho potuto ricominciare da capo”.