Addio a #SergioZavoli: così la #Rai omaggia uno dei maestri del giornalismo italiano

“Ci ha lasciato Sergio Zavoli. E’ stato un pezzo di storia della nostra televisione e del nostro Paese. E noi tutti, rispetto al maestro dell’inchiesta, siamo solo artigiani del piccolo schermo” (Myrta Merlino)

Dopo aver esordito in radio, vincendo i suoi “Prix d’Italia”, Zavoli, è stato impegnato dal 1947 nel giornalismo d’inchiesta e sportivo: ha firmato, infatti, inchieste che hanno segnato in profondità la storia civile del Paese con programmi come “Nascita di una dittatura” e “La notte della Repubblica” che hanno ripercorso pagine drammatiche di storia nazionale mettendo in luce elementi di debolezza e anche capacità di riscatto della società italiana in quei momenti. Nel 1962 il suo essere anche giornalista sportivo emerge con “Processo alla tappa”, un programma sportivo incentrato sul Giro d’Italia. Segue le guerre, come quella d’Algeria e le evoluzioni legislative come la legge Basaglia. Negli anni Settanta lavora a “Nascita di una dittatura”, “Viaggio nel Sud”, “Il codice Rocco e “La strage di Piazza Fontana”. Dal 1980 al 1986 sarà presidente della Rai e in questi anni difficili ha caratterizzato in profondità un passaggio fondamentale nella storia dei media in Italia.

Dimessosi da presidente continuerà la carriera televisiva con “Viaggio intorno all’uomo”, “La notte della Repubblica”(1989), “Viaggio nel Sud”, “C’era una volta la prima Repubblica” (1998), “Viaggio nella Giustizia” e, agli inizi del 2000 “Viaggio nella Scuola”. È stato anche autore di rubriche come “Tv7”, “AZ un fatto come e perché”, “Controcampo” e Incontri”. Non abbandonerà nemmeno la carriera letteraria né soprattutto quella politica. Il successivo periodo nelle Istituzioni come Senatore della Repubblica e il ruolo di Presidente della Commissione di Vigilanza sul sistema radiotelevisivo (dal 4 febbraio 2009) sono stati il completamento di un percorso di impegno civile, che Zavoli ha interpretato con un senso profondo dello Stato, inteso come articolazione delle istituzioni democratiche  e di servizio alla comunità nazionale. Scrittore attento e acuto, ha valorizzato la lingua italiana utilizzandola con sapienza di volta in volta per veicolare notizie, impressioni, descrivere fatti, spiegare fenomeni sociali e processi politici complessi.

Per lo straordinario contributo apportato alla causa del giornalismo italiano”, il 26 marzo 2007 la facoltà di Lettere e filosofia dell’Università di Roma Tor Vergata gli conferisce honoris causa la laurea specialistica in Editoria, comunicazione multimediale e giornalismo. Il 25 settembre 2013 festeggia i 90 anni nella sede nazionale di viale Mazzini con Giorgio Napolitano, la presidente della RAI Tarantola e con il direttore generale Gubitosi. Dopo 17 anni passati al Senato, non si ricandida alle politiche del 2018.

Rai 1 gli dedica questa sera “Zavoli, storia di un cronista”, uno speciale condotto da Monica Maggioni che andrà in onda alle 21.30. Rai Storia metterà in scena  lo speciale “Sergio Zavoli. Il giornalismo d’inchiesta” per la regia di Umberto Contasta, a partire dalle 21.00 e in replica giovedì 6 agosto alle 23.10 e venerdì 7 agosto alle 22.10. Alle 23.15, Rai Storia propone la versione televisiva datata 1987 del documentario “Clausura” con cui Zavoli si aggiudicò il suo secondo Premio Italia nel 1958. All’alba del 19 novembre 1957 un microfono entra, per la prima volta nella storia della radio, nel monastero delle Carmelitane Scalze, in via Siepelunga 51, a Bologna. Tutti i dialoghi vennero registrati attraverso le grate, e furono le monache stesse, a registrare la parte relativa agli ambienti della “clausura stretta”.

RaiPlay rende omaggio a Zavoli con quattro momenti a partire da “La notte della Repubblica”, storia del Paese attraverso le sue vicende più buie e dolorose fino a “Zavoli racconta Fellini” del 1964. Un ritratto del grande regista realizzato attraverso le interviste di chi lo ha conosciuto ma anche tramite le parole dello stesso Fellini. Altro incontro che resta nella storia della televisione italiana è quello con Franco Basaglia nel ‘68, arricchito da un prezioso documento girato all’interno del manicomio di Gorizia, dieci anni prima dell’approvazione della Legge Basaglia. E poi ancora, “Giro Gimondi”, realizzato in occasione della vittoria di Felice Gimondi del Giro d’Italia del 1967. A chiudere la galleria “Gli uomini della Luna”: il 15 ottobre 1969 pochi mesi dopo l’allunaggio i tre astronauti Neil Armstrong, Buzz Aldrin e Michael Collins furono ospiti degli studi Rai per un incontro moderato da Zavoli ed organizzato dalla Nasa con i giornalisti italiani.

“Processo alla tappa, Clausura, Nascita di una dittatura, La notte della Repubblica: in questi titoli la storia della grande tv italiana e del suo più grande giornalista, penetrante e innovatore, autorevole e popolare. Poeta, dirigente, politico: un maestro” (Massimo Bernardini)