In sintesi
- 🎬 Tutta colpa di Freud
- 📺 La5 HD alle 21:10
- 📝 Commedia italiana diretta da Paolo Genovese che racconta le vicende di uno psicanalista romano alle prese con i problemi sentimentali e generazionali delle sue tre figlie, tra ironia, riflessioni familiari e situazioni tragicomiche.
Marco Giallini, Vittoria Puccini, Anna Foglietta e la regia di Paolo Genovese: con questi nomi già sappiamo che “Tutta colpa di Freud” è il titolo da segnare in agenda per questa sera in TV. La commedia italiana del 2013, campione d’incassi e terzo film nazionale più visto nel 2014, torna sul piccolo schermo su La5 HD alle 21:10, regalando due ore e mezza di risate, ironia e riflessioni pungenti sui rapporti familiari.
La trama di “Tutta colpa di Freud” di Paolo Genovese
Il protagonista è Francesco Taramelli (Marco Giallini), psicanalista romano che deve fare i conti con tre pazienti molto speciali: le sue figlie. C’è Marta (Vittoria Puccini), libraia romantica innamorata di un ladro di libri; Sara (Anna Foglietta), donna che, dopo una grande delusione, pensa di “cambiare rotta” e diventare eterosessuale; ed Emma (Laura Adriani), diciottenne ribelle che si perde nella passione per un uomo molto più grande (Vinicio Marchioni). Una situazione tragicomica che finisce per mettere più in crisi il padre che le stesse figlie.
La grande trovata di Genovese è quella di ribaltare i ruoli: lo psicanalista, teoricamente titolato a risolvere i guai altrui, diventa con ironia il vero caso disperato. Il titolo è chiaramente ironico: la colpa non è di Freud ma della vita, che sfugge a qualunque manuale di psicologia.
Perché vedere “Tutta colpa di Freud” stasera in TV
“Tutta colpa di Freud” non è la solita commedia leggera. È un’opera che, pur restando godibile per tutti, fotografa con intelligenza le nevrosi della famiglia italiana contemporanea. Genovese, già autore di “Immaturi” e futuro regista del cult “Perfetti sconosciuti”, qui affina la formula della commedia corale: dialoghi brillanti, cast affiatato, situazioni paradossali che nascondono riflessioni sincere.
Dal punto di vista nerd e cinefilo, si riconoscono già in questo film i semi della “scuola Genovese”: quell’equilibrio tra risata e malinconia che poi esploderà a livello internazionale. “Tutta colpa di Freud” è il suo banco di prova per capire che la vera forza di una commedia non è solo la battuta, ma la capacità di specchiare debolezze e contraddizioni degli spettatori.
I motivi del successo
- Un cast perfettamente calibrato, con Giallini in uno dei suoi primi ruoli da protagonista assoluto.
- Il coraggio di trattare temi complessi – identità sessuale, differenze generazionali, solitudine – con leggerezza e zero moralismi.
- Una sceneggiatura che riesce a bilanciare comicità e sentimento.
Non a caso il film ha conquistato oltre 8 milioni di euro al botteghino e si è guadagnato recensioni positive sia dal pubblico che dalla critica. Certo, qualcuno ha sottolineato la prevedibilità di alcune dinamiche, ma la forza della scrittura e l’impatto del cast hanno reso la pellicola memorabile.
Curiosità su “Tutta colpa di Freud” e chicche da sapere
Una delle particolarità del film è la sua genesi: Genovese ha dichiarato di essersi ispirato alle difficoltà quotidiane di padri e figlie nell’Italia contemporanea. Inoltre, diverse scene sono frutto dell’improvvisazione del cast: merito di attori che, non solo recitano, ma si divertono insieme sul set, regalando al pubblico momenti di genuinità.
Altro dettaglio interessante: il film ha persino ispirato una versione teatrale, segno della solidità del soggetto. E se amate trovare connessioni nel cinema italiano, noterete come molte delle collaborazioni nate qui abbiano portato direttamente al capolavoro “Perfetti sconosciuti” del 2016, quasi a confermare che “Tutta colpa di Freud” sia stato un vero e proprio laboratorio creativo per il regista e i suoi attori.
Cosa resta oggi del film
L’idea che la commedia italiana possa ancora raccontare con intelligenza i cambiamenti della società resta il lascito più importante della pellicola. Il carisma di Marco Giallini, che da qui in poi diventa un volto amatissimo anche grazie alla TV – basti pensare al successo della serie Rocco Schiavone – è un altro dei punti di forza che hanno segnato la sua carriera.
Guardandolo oggi, a distanza di dodici anni dalla sua uscita, “Tutta colpa di Freud” resta divertente e sorprendentemente attuale: le fragilità familiari, il bisogno di comprensione e i malintesi generazionali sono temi che non invecchiano mai. E se la famiglia è davvero il primo “paziente” di ogni persona, Genovese ci invita a prenderla con ironia: perché alla fine, a salvarci, sono proprio quelle nevrosi che crediamo di dover curare.
Questa sera in TV, quindi, c’è un appuntamento imperdibile: un mix di romanticismo, umorismo e riflessione che ricorda quanto la commedia italiana sappia ancora sorprendere e far pensare. Alle 21:10 su La5 HD, mettetevi comodi: la seduta è aperta, e sì… è tutta colpa di Freud.
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