Stasera su La7 il film sulla tragedia del Vajont con Daniel Auteuil: un capolavoro che tutti dovrebbero vedere almeno una volta

In sintesi

  • 🎬 Vajont – La diga del disonore
  • 📺 La7 HD, ore 21:15
  • 📝 Film drammatico che ricostruisce il disastro del Vajont del 1963, denunciando le responsabilità legate all’avidità e alla cieca fiducia nel progresso, con un forte valore di memoria civile e riflessione collettiva.

Daniel Auteuil, Laura Morante, Michel Serrault e la regia di Renzo Martinelli danno vita a una delle pellicole più dure e necessarie del cinema italiano degli anni Duemila: “Vajont – La diga del disonore”. Questa sera, lunedì 1 settembre 2025, in prima serata alle ore 21:15 su La7 HD, va in onda il film che ricostruisce con tensione e precisione il disastro del Vajont, avvenuto il 9 ottobre 1963, una delle più grandi tragedie della storia italiana.

Vajont – La diga del disonore: un film che racconta una ferita collettiva

Il lungometraggio, uscito nel 2001 e frutto di una coproduzione Italia-Francia, non è solo una cronaca fedele di quanto avvenne al confine tra Friuli e Veneto, ma un atto di denuncia. Martinelli sceglie di raccontare l’avidità, l’arroganza e la cieca fiducia nel progresso che portarono a ignorare segnali evidenti di pericolo. La diga del Vajont, costruita dalla SADE e presentata come simbolo di modernità, si trasformò in un’arma di distruzione: quando il Monte Toc franò nel bacino artificiale, 260 milioni di metri cubi di roccia precipitarono nel lago creando un’onda di 250 metri che cancellò interi paesi come Longarone e provocò oltre 2.000 vittime.

Il film alterna grandi scene corali – in cui la comunità locale si confronta tra speranze e timori – a momenti intimi, drammatici, simbolizzati dal personaggio di Olmo Montaner, interpretato da Daniel Auteuil. Al centro spicca anche la figura di Tina Merlin, giornalista realmente esistita, la cui voce fu tra le poche a denunciare, con coraggio e largo anticipo, i rischi legati all’opera.

Il cast: attori straordinari per un dramma nazionale

Uno dei punti di forza della pellicola è il suo cast internazionale. Daniel Auteuil offre un’interpretazione intensa e dolorosa, incarnando l’uomo comune travolto dagli eventi. Laura Morante presta la sua sensibilità ad Ancilla, simbolo delle vittime innocenti. Michel Serrault dà volto all’ingegnere Carlo Semenza, uno dei protagonisti dell’epopea industriale, mentre Leo Gullotta, in un ruolo secondario, regala una performance che gli valse la candidatura ai Nastri d’Argento 2002.

Martinelli, già apprezzato per il suo cinema storico e d’inchiesta, con questo film consolida il suo ruolo di regista che utilizza la macchina da presa come strumento di memoria civile. È un cinema che non punta al solo intrattenimento, ma al dibattito, alla riflessione – e per questo il film continua a essere riproposto in corrispondenza dell’anniversario del disastro.

Impatto culturale e critica

All’uscita, “Vajont – La diga del disonore” divise la critica: c’è chi lo salutò come un’opera potente e necessaria, chi sottolineò un certo eccesso retorico. Ma, al netto delle opinioni, resta oggi un titolo fondamentale perché ha il coraggio di rappresentare sullo schermo una catastrofe spesso rimossa, facendo rivivere la memoria delle vittime e il bisogno di giustizia. Le valutazioni medie oscillano tra il 6 e il 6,5 su 10, segno di un’opera che non lascia indifferenti.

  • Il film combina documentazione storica, atti giudiziari e testimonianze dirette.
  • Alcune sequenze furono girate nelle vere località colpite, con un impatto fortemente realistico.

Interessante notare come Martinelli abbia voluto dare grande spazio agli aspetti ingegneristici e tecnici della tragedia. Le sequenze dedicate alla frana, realizzate con effetti speciali all’avanguardia per l’epoca in Italia, mantengono ancora oggi una forza visiva rara. Una scelta quasi nerd, che mescola rigore scientifico e drammatizzazione cinematografica.

Perché guardarlo questa sera

Guardare “Vajont – La diga del disonore” significa fare un viaggio nella nostra memoria collettiva. Non è un film facile, ma è un’opera che resta impressa. Oltre al dramma umano c’è una lezione sempre attuale: la voce dei cittadini e la tutela del territorio devono avere priorità sugli interessi economici incontrollati. In un’epoca in cui si parla tanto di sostenibilità e cambiamenti climatici, il film di Martinelli suona quasi profetico.

Se cercate un titolo che unisca grande spettacolarità, impegno civile e momenti di alto cinema recitato, stasera su La7 avrete un appuntamento imperdibile con la storia. Non solo per ricordare, ma anche per riflettere.

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