Valerio Lundini: “Non chiamatemi geniale! Per Una pezza di Lundini ci siamo ispirati alla rivista Topolino”

Valerio Lundini, protagonista ogni martedì in seconda serata su Rai 2, è il personaggio rivelazione degli ultimi anni. Simpatico, sagace, svampito, surreale, uno di quelli di cui fatichi a capire quando sia serio e quando scherzi, ma non chiamatelo geniale, come lui stesso dice in un’intervista rilasciata al settimanale TV Sorrisi e Canzoni: “Credo sia un’abitudine degli ultimi anni sostituire con geniale varie espressioni come simpatico, in gamba, o anche semplicemente non mediocre. Se penso che c’è gente che inventa dei sensori che attaccati a un braccio riescono a far comparire il tuo livello di glicemia sul cellulare, mi pare assurdo che si dica geniale di me”.

Da alcuni definito come l’erede di Nino Frassica, uno dei primi ad accorgersi di lui e a volerlo, prima come autore del suo programma radio Il programmone, poi nel cast della trasmissione di seconda serata di Rai1, di qualche anno fa, Dopo Fiction. Classe 1985, due anni fa si inizia a far conoscere dal pubblico televisivo come comico del programma Battute, da lì poi L’altro Festival con Nicola Savino nel 2020 fino ad arrivare al suo late show Una pezza di Lundini, che dopo aver occupato pezze qua e là del palinsesto della seconda rete, in questa primavera, ha conquistato uno spazio fisso tutto suo, nella seconda serata del martedì: “Si tratta di un appuntamento settimanale. Ci siamo ispirati alla rivista Topolino, anch’essa esce una volta a settimana. Credo ci siano tanti altri esempi di eventi che si verificano ogni sette giorni, ma al momento mi viene in mente unicamente Topolino”.

Parlando dei numerosi ospiti che si sono messi in gioco, al suo servizio, ricorda con maggior soddisfazione l’ex calciatore Bruno Giordano. Non inviterebbe più, invece, un’ospite da cui è rimasto traumatizzato: “Uno degli ospiti a fine intervista mi è venuto accanto, senza mascherina, e mi ha detto: – mi sento molto vicino all’esoterismo di alcuni totalitarismi tedeschi del passato – . A me una persona che dice una cosa del genere fa paura”. 

Chi gli piacerebbe intervistare? Joseph Ratzinger. Ma non si prepara prima le domande se non ha la conferma della presenza dell’ospite, “un lavoro che mi risparmio volentieri”. 

Non solo comico, conduttore, attore, ma anche cantante, e lo abbiamo visto sul palco dell’ultimo Festival di Sanremo accompagnare nella serata dei duetti, insieme a Roy Pace, il cantautore romano Fulminacci. Lundini coltiva la sua passione per la musica insieme alla band I VazzaNikki (nome liberamente ispirato ad Iva Zanicchi, “effettivamente dovrei, mi sono dimenticato di invitarla in trasmissione”).

Racconta di aver iniziato a capire di poter avere futuro e potenziale in questo mondo quando ha iniziato a girare il suo materiale e persone terze davano giudizi senza il filtro dell’amicizia e della cortesia.

Valerio Lundini conclude l’intervista sempre con l’ironia che lo caratterizza: “Mi sento di dover dire grazie ai miei genitori per il cibo che mi hanno dato gratuitamente negli anni”.