una TV fa – Speciale #Sanremo: la cronistoria del grande successo degli anni ’90

Manca sempre meno al 4 febbraio, si scaldano i motori e non si placano le polemiche. La settimana più bella dell’anno sta per arrivare. Nell’attesa, in queste settimane che ci separano dall’inizio della kermesse, attraverso la nostra rubrica del martedì una TV fa vogliamo ripercorrere, soprattutto in occasione del considerevole compleanno, la storia e le tappe salienti di tutti questi anni. Dalla nascita negli anni ’50 al successo degli anni ’60, dal declino degli anni ’70 alla rinascita negli anni ’80.

Oggi vogliamo sfogliare l’album degli anni forse più salienti e importanti della storia del Festival: gli anni ’90. Gli anni di Baudo. Sono questi gli anni in cui la manifestazione entra con sempre più prepotenza nella cultura e nella società del nostro paese. Sono questi gli anni che consacrano Sanremo come l’appuntamento televisivo più atteso dell’anno. Sono questi gli anni in cui impazza il motivetto simbolo della kermesse, che ancora oggi tutti canticchiamo e leghiamo all’evento: “perché Sanremo è Sanremo”, composta per volontà di Baudo dal grande maestro Pippo Caruso. Sono gli anni in cui da quel palco sono nate le carriere di alcuni tra i più grandi artisti italiani, famosi in tutto il mondo: dalla Pausini a Bocelli, da Giorgia ad Antonacci.

Il Festival del 1990 segnò una vera svolta: fece rientrare l’orchestra (assente da dieci anni) e tentò la formula dei cantanti stranieri abbinati a quelli italiani che tanto funzionò negli anni sessanta. Tali artisti si esibivano tuttavia fuori gara e pochi di essi pubblicarono la loro versione in un proprio album, o tanto meno come singolo. Per stemperare l’ansia di tale novità, la Rai nel mese precedente la messa in onda della kermesse trasmise Il caso Sanremo, una sorta di processo al Festival, condotto da Renzo Arbore in qualità di presidente della corte, Lino Banfi nelle vesti di avvocato difensore e Michele Mirabella in quelle della pubblica accusa. Per accelerare i lavori che avrebbero consentito l’apertura del nuovo mercato dei fiori sito in località Bussana di Sanremo, l’Amministrazione Comunale decise di spostare la manifestazione nella megastruttura per l’occasione chiamata Palafiori. Tale capannone, trasformato in teatro, riusciva ad ospitare fino a cinquemila persone con tanto di orchestra. In quell’occasione il Teatro Ariston ospitò un’altra manifestazione, comunque legata alla kermesse canora. In questo festival fecero il loro esordio Rosalinda Celentano, figlia terzogenita di Adriano e Claudia Mori, e Silvia Mezzanotte, quest’ultima diventata dieci anni dopo la voce dei Matia Bazar.

Vincitori della kermesse nella sezione Big risultarono i Pooh con il brano Uomini soli mentre tra le Novità s’impose Marco Masini con la canzone Disperato; grande successo di vendite fu riscontrato anche dalla canzone, terza classificata tra i Big, Vattene amore cantata in coppia da Amedeo Minghi e Mietta, divenuta in breve tempo un vero e proprio tormentone.

Mia Martini si aggiudicò per il secondo anno consecutivo il Premio della critica, con la canzone La nevicata del ’56 scritta per lei tra gli altri da  Franco Califano.

Molto apprezzata l’accoppiata Ray Charles – Toto Cutugno, la loro interpretazione fu accolta da cinque minuti di applausi.

Con il 76,26% di share ha la seconda finale più vista di sempre (seconda solo a quella del 1987 che registrò il 77,50%), seguita dalle edizioni del 1989 (75,43%) e 1995 (75,26%).

L’edizione del 1991, con alla conduzione  Andrea Occhipinti ed Edwige Fenech, vede il debutto nelle votazioni della giuria demoscopica. A trionfare la meravigliosa Se stiamo insieme di Cocciante.

Nel 1992 torna al festival Pippo Baudo, affiancato da Alba PariettiBrigitte Nielsen e Milly Carlucci; le tre vallette affiancarono Baudo ognuna in una diversa serata, (la Parietti nella prima, la Nielsen nella seconda e la Carlucci nella terza) per poi partecipare tutte insieme a quella finale.Questa fu la prima delle cinque edizioni consecutive del Festival (dal 1992 al 1996) presentate da Baudo (che nelle edizioni dal 1994 al 1996 ne sarà anche direttore artistico). Per la prima volta dal 1973 vennero riabilitate le eliminazioni tra i Campioni sera per sera.

La canzone Me gusta il movimento di Jo Squillo venne squalificata prima della manifestazione perché non era inedita, e sostituita con La mia preghiera di Pupo (presentatosi con il suo vero nome, ossia Enzo Ghinazzi), che non riuscì ad entrare in finale. A seguito dell’eliminazione, Pupo dichiarò pubblicamente di aver “comprato” il 4º posto al Festival di Sanremo 1984 tramite l’acquisto di schedine del Totip per un valore di 75.000.000 di lire (a quel tempo l’acquisto di una schedina dava diritto a votare per i concorrenti in gara al festival), facendo così polemicamente intendere che la competizione era truccata.

E’ l’anno in cui si barcamenò sul palco “Cavallo Pazzo” noto disturbatore di eventi pubblici, gridando “questo Festival è truccato e lo vince Fausto Leali!”, per poi essere prontamente immobilizzato e trascinato via dal personale. Questi aveva già avuto precedenti con lo stesso Baudo,  mesi prima, durante la serata finale della 48ª Mostra del Cinema di Venezia. Il pronostico si rivelò del tutto infondato: Leali infatti si classificò nono. Lo scorso anno questo fuori programma divenne protagonista di uno sketch con Fabio Rovazzi e lo stesso Leali. Tra le Novità vinse la canzone Non amarmi cantata da Aleandro Baldi e Francesca Alotta, un altro grande tormentone ancora oggi cantato da tutti.

Ad affiancare Baudo nel quarantatreesimo festival del 1993 fu la sua “scoperta” Lorella Cuccarini.

Ad Alba Parietti viene affidata la conduzione del Dopofestival; questo suo declassamento a favore di Lorella Cuccarini, che  in quell’annata era la sua diretta rivale televisiva (la Cuccarini infatti conduceva in quella stagione, con successo, Buona domenica, mentre la Parietti era alla guida di una sfortunata stagione di Domenica in) non fu preso bene dalla showgirl torinese e tra le due ci furono aspri battibecchi dietro le quinte, ripresi poi dalle riviste di gossip. I collegamenti dalle varie sedi Rai nelle quali erano dislocate le giurie Explorer vennero affidati a Paola Perego. La competizione durò quattro serate (il 24 febbraio lo spettacolo non ebbe luogo per permettere la messa in onda su Rai Uno dell’incontro di calcio Portogallo-Italia, valevole per la qualificazione ai mondiali di calcio USA 94). Alcune controversie furono causate dal brano dell’esordiente Nek intitolato In te, canzone anti-aborto che causò molte polemiche tra le femministe, che accusarono il cantante di essere un reazionario, ed al contempo il plauso del mondo cattolico.

Quell’anno vide il debutto di una giovanissima Laura Pausini.

Nel 1994 Pippo Baudo diventa per la prima volta anche direttore artistico, ruolo che ricoprirà in tutte le successive edizioni da lui condotte. Con Baudo sul palco l’artista Anna Oxa e la modella e cantante Cannelle. Da segnalare in questa edizione una straordinaria interpretazione di Giorgio Faletti con il brano Signor tenente, una sublime Giorgia, al suo debutto, e Andrea Bocelli con Il mare calmo della sera.

Con il festival del 1995 e la coppia Anna Falchi- Claudia Koll viene inaugurata l’accoppiata della bionda e della mora, come vallette accanto a Baudo. La canzone vincitrice della kermesse canora fu Come saprei di Giorgia.

Questa edizione vide la partecipazione di Fiorello come cantante in gara con Finalmente tu, canzone data fino all’ultimo come favorita alla vittoria, ma con cui invece si classificò solamente al quinto posto, facendo parlare all’epoca i giornali di una grande delusione ed amarezza per il cantante e showman siciliano; come disse Baudo “entrato da papa e uscito cardinale”. Il brano era stato scritto per Fiorello da Max Pezzali, il quale era a sua volta in gara al Festival assieme al suo gruppo dell’epoca, gli 883, con la canzone Senza averti qui, classificatasi all’ottavo posto.

Durante la prima serata, Lorella Cuccarini in gara con il brano Un altro amore no, classificatosi al decimo posto, dovette eseguire la sua canzone per due volte, in quanto durante la sua prima esibizione alcune regioni italiane erano state colpite da un black-out e dunque alcune giurie non avevano potuto ascoltare il pezzo; da qui la decisione di Baudo di far cantare di nuovo la Cuccarini per par condicio.

Con il 66,42% di share, è la seconda edizione del Festival più vista di sempre (in percentuale) dopo quella del 1987. La finale, con il 75,22%, è la quarta più seguita dopo quelle delle edizioni del 1987 (77,50%), del 1990 (76,26%) e del 1989 (75,43%).

https://www.youtube.com/watch?v=OZpw5iwRn5c

Al Festival si assistette ad una minaccia di suicidio in diretta: un uomo, Giuseppe Pagano detto Pino, si sedette sul bordo della galleria del Teatro Ariston mostrando l’intenzione di buttarsi di sotto e venendo fermato da Pippo Baudo tra gli applausi. Anni dopo lo stesso Pagano ammise di aver inscenato il tutto per attirare l’attenzione su di sé. Ancora oggi è uno dei momenti del festival più impressi nella mente di tutti, chi c’era e chi non c’era.

Il quarantaseiesimo Festival di Sanremo nel 1996 viene presentato, ancora una volta, da Pippo Baudo con l’attrice Sabrina Ferilli e la top model argentina Valeria Mazza. Vincitori della categoria Big furono Ron e Tosca, con il brano Vorrei incontrarti fra cent’anni. Da quest’anno il Premio della critica (andato a La terra dei cachi di Elio e le Storie Tese, che si rivelò un grande successo di vendite e che fu uno dei tormentoni musicali di quell’anno), viene intitolato a Mia Martini (scomparsa l’anno prima), che ne era stata la prima vincitrice nel 1982. In quest’edizione avrebbe dovuto partecipare Ornella Vanoni con il brano Bello amore, ma fu esclusa a pochi giorni dall’inizio del Festival in quanto fu già eseguita col titolo di Mare mare da Emilia Pellegrino, a fine gennaio in un programma radiofonico di Radio2.  La canzone fu poi sostituita in extremis da L’amore è un attimo, di Enrico Ruggeri.

Fu questa l’ultima delle cinque edizioni consecutive presentate da Pippo Baudo.

Il quarantasettesimo Festival di Sanremo vede il ritorno alla conduzione di Mike Bongiorno (alla sua undicesima ed ultima conduzione del festival, da cui mancava dal 1979) e da Piero Chiambretti (vestito da angelo ed appeso ad un filo per quattro serate e da diavolo nella serata finale), affiancati da Valeria Marini.

Fa il suo debutto la giuria di qualità. Vincitori della categoria Big risultarono i Jalisse con la canzone Fiumi di parole che però si rivelò commercialmente fallimentare, tanto che il duo sparì presto dalla scena musicale, mentre ottimi riscontri di vendite li ebbero Patty Pravo con …E dimmi che non vuoi morire, canzone scritta per lei da Vasco Rossi e Gaetano Curreri degli Stadio che vinse il Premio della critica, e Nek con la canzone Laura non c’è, divenuta un vero e proprio tormentone. Tra le Nuove proposte s’imposero invece Paola & Chiara con la canzone Amici come prima, la quale ebbe anch’essa un ottimo successo di vendite. Si fecero notare anche due giovani cantautori: Alex Baroni con la canzone Cambiare, e Niccolò Fabi con il brano Capelli, vincitore del Premio della critica «Mia Martini» per le Nuove proposte.Sempre tra gli esordienti partecipò anche Mikimix, cantante di Molfetta (vero nome Michele Salvemini), arrivato poi al successo alcuni anni dopo con un nuovo pseudonimo: Caparezza.

 L’edizione del 1998 non fu fra le più fortunate, arrivando ad essere criticata anche dal Financial Times che lo stroncò come «una sagra del Kitsch piena di canzoni terribilmente sentimentalistiche». Come, e forse più, dell’anno passato, anche le canzoni di questo festival non entrarono nella classifica delle più vendute. Alla guida di questa edizione Raimondo Vianello con, al suo fianco, Veronica Pivetti ed Eva Herzigova.

 

Nel 1999 arriva alla conduzione per il suo primo, di quattro festival, Fabio Fazio. Affiancato dall’attrice e modella francese Laetitia Casta e dal premio Nobel Renato Dulbecco. Inizialmente era stata prevista la presenza di Claudio Baglioni ad affiancare Fazio nella conduzione, con l’obiettivo di riproporre l’accoppiata della trasmissione televisiva Anima mia. Successivamente Baglioni ritirò la sua disponibilità per “perplessità artistiche”. A vincere Anna Oxa con il brano Senza pietà, esattamente dieci anni dopo la sua prima vittoria del 1989 in coppia con Fausto Leali. Tra le Nuove proposte trionfò Alex Britti con il brano Oggi sono io. La direzione artistica fu curata, come gli anni precedenti, da Mario Maffucci. Da questa edizione viene introdotto il Premio Città di Sanremo, come riconoscimento alla carriera, vinto quest’anno da Ornella Vanoni.

Fazio sarà padrone di casa anche della successiva edizione, la prima del nuovo secolo.