una TV fa… “Le tre scimmiette” di Simona Ventura (2005)

Nuovo appuntamento con la rubrica Amarcord del nostro blog dedicata ai programmi di ieri che hanno segnato la storia della nostra televisione. Ogni martedì vogliamo infatti viaggiare idealmente attraverso quei titoli cult che sono rimasti nell’immaginario collettivo. Il nostro percorso a ritroso nel tempo ha avuto inizio dal genere popolarissimo del quiz, partendo dal padre di tutti i giochi a premi, ovvero il Rischiatutto di Mike Bongiorno fino a “Jackpot – Fate il vostro gioco” di Enrico Papi.

La memoria ci riporta oggi a “Le tre scimmiette”, il gioco a premi prodotto da Endemol e condotto dalla vulcanica Simona Ventura nell’access prime time di Rai 1. Il format, che ha debuttato il 10 gennaio 2005 in sostituzione di “Affari Tuoi”, messo saggiamente a riposo per consentire all’allora conduttore Paolo Bonolis di preparare al meglio il 55° Festival di Sanremo, si ispirava al celebre detto popolare, “non vedo, non sento, non parlo” raffigurato da tre piccole scimmie che si tappavano appunto la bocca, gli occhi e le orecchie.

Ogni sera – dal lunedì al sabato – i tre protagonisti del gioco venivano scelti tra altrettanti componenti della platea presente in studio. Attraverso un semplice meccanismo ad imbuto, i tre giocatori dovevano superare una serie di prove all’insegna dei tre famosi motti delle proverbiali scimmiette “non vedo, non sento, non parlo”. Alla fine del gioco ne rimaneva solo uno, che doveva provare ad aggiudicarsi il montepremi.

Più nel dettaglio, i tre giocatori erano accompagnati alla postazione del gioco, da tre grossi scimmioni animati da mimi, che cercavano di aiutarli e sostenerli durante le prove, tentando di convincerli a fare come loro, ovvero a non vedere, a non sentire, oppure a non parlare, a seconda delle modalità delle prove a cui vengono sottoposti e delle domande che vengono loro formulate. I tre avevano a disposizione un montepremi di notevole valore che poteva arrivare anche ai 500.000 euro. Il primo superpremio venne vinto il 20 gennaio, quando un concorrente incassò i 500.000 euro in palio, dopo averli scambiati con un bignè dal valore di 2 euro.

Il game si rivelò parecchio sfortunato: già dopo la prima settimana di messa in onda, infatti, gli ascolti iniziarono a calare, fino a precipitare a livelli flop visti gli ascolti dell’epoca: “Le tre scimmiette” non riuscirono mai a superare il 21% di share, mentre “Striscia la Notizia” con la coppia storica Greggio-Iacchetti riuscì a recuperare il terreno perso nel confronto con i record di Bonolis, arrivando a toccare il 33% di share.

Dopo due mesi di assenza, lo stesso “Affari Tuoi” riprese il suo posto nell’access prime time di Rai 1 dal 28 febbraio.

“Le tre scimmiette” era una delle ipotesi su cui già lavorava Raiuno, prima del trasferimento di Bonolis a Viale Mazzini. E tra i probabili conduttori si faceva il nome di Enrico Brignano.