Nuovo appuntamento con la rubrica Amarcord del nostro blog dedicata ai programmi di ieri con i quali ricostruire una cronistoria della nostra televisione. Ogni martedì vogliamo infatti viaggiare idealmente attraverso quei titoli cult che sono rimasti nell’immaginario collettivo. Il nostro percorso a ritroso nel tempo ha avuto inizio dal genere popolarissimo del quiz, partendo dal padre di tutti i giochi a premi, ovvero il Rischiatutto di Mike Bongiorno fino a “Bring the Noise” di Alvin.
La memoria ci riporta oggi a “Colors”, il game show di Rai 1 trasmesso dal 2 al 27 maggio 2016 ogni pomeriggio dalle ore 14.05 alle 15.15 con la conduzione di Amadeus.
Con l’obiettivo di riportare il quiz e il divertimento nella fascia del dopopranzo della prima rete, ad ogni puntata di “Colors” partecipavano tre coppie di concorrenti legati sentimentalmente: due novelli sposini, due ragazzi fidanzati da poco, coppie più stagionate con tanti anni di legame alle spalle… Insomma, tutte le possibili declinazioni dell’amore.
Padrone di casa, come detto, era Amadeus che ogni giorno invitava idealmente gli spettatori a prendere un caffè nel coloratissimo loft di “Colors” per trascorrere un’ora insieme.
I giochi, semplici e stuzzicanti, rappresentavano di fatto il pretesto per divertirsi, chiacchierare e conoscere le coppie di concorrenti. Il meccanismo di ogni puntata prevedeva tre fasi.
Nella prima, composta di cinque giochi (Codice vocale, Vita di coppia, Detti e ridetti, Dedicato a te e Ma davvero?), le squadre cercano di conquistare i colori in palio. Ad ognuna delle prove era assegnato infatti un colore (giallo, rosso, arancione, verde, blu) ed un montepremi di partenza. Ad ogni risposta esatta la coppia guadagnava tanti spicchi quanti ne occorrevano per raggiungere il valore della domanda. Ad ogni risposta sbagliata, invece, il montepremi di partenza della manche veniva diminuito.
Nella fase semifinale, le coppie si sfidano nel furto dei colori, con l’obiettivo di non farsi eliminare. In particolare, le coppie dovevano indovinare una frase di cui si vedevano alcune lettere scomposte, su un prisma triangolare rotante. I colori che si potevano rubare andavano da uno a quattro a seconda della difficoltà della domanda, e la coppia che avrà collezionato più colori accedeva al gioco finale per vincere il montepremi accumulato fino a quel momento.
Nella manche finale “Parole in libertà”, la coppia finalista, per vincere il montepremi doveva rispondere a 36 domande in 120 secondi. L’obiettivo del gioco era quello di individuare una parola che iniziava con una lettera fornita dallo schema fornito da Amadeus e che aveva a che fare con la categoria della manche. La coppia che nel termine del tempo di gioco aveva risposto a tutte le caselle vinceva il montepremi senza tornare nella puntata successiva, altrimenti non vincerà nulla e tornerà di diritto nella puntata successiva.
Il programma era stato ideato da Tonino Quinti e curato insieme a Francesco Ricchi, Amato Pennasilico e Stefano Vicario.
Una puntata pilota fu trasmessa il 18 luglio 2014 alle 4.55 sempre sulla prima rete col sottotitolo I colori della vittoria. Ma rispetto alla puntata pilota, la RAI ha modificato in seguito il format, approdando alla versione qui sopra descritta.
L’ascolto medio di 1.509.000 spettatori e il 10,25% di share determinò di fatto la non riproposizione del programma.