Questa sera, giovedì 27 maggio alle 21.25 su Rai1, torna “Ulisse: il piacere della scoperta” con un nuovo imperdibile appuntamento dedicato a due protagonisti assoluti del Medioevo: San Francesco e Santa Chiara.
Il quarto appuntamento di questo inedito ciclo di puntate racconta la vita di Francesco e Chiara: due ragazzi destinati a ereditare gli onori del loro stato sociale ma che si accorgeranno che quel modo di vivere non li soddisfa e sceglieranno una strada nuova: la loro.
Con Alberto Angela scopriremo un’Assisi inedita, vuota a causa della pandemia. Tra i vicoli della città, lì dove si è svolta la vicenda di Francesco, ripercorreremo le tappe fondamentali del suo percorso verso la fede: dalla chiesa di San Damiano, dove secondo la tradizione le parole di un crocifisso cambiano per sempre la sua esistenza, alla Porziuncola ora situata dentro la Basilica di santa Maria degli Angeli, che diventa il suo quartiere generale e quello dei ragazzi che si uniranno a lui.
A loro si aggiungerà una ragazza nobile, Chiara. Sfuggita a un destino che la voleva moglie e madre, rivelerà nel tempo tutta la sua grandezza. È la prima donna nella storia che scrive una Regola per il suo ordine, ottenendo la bolla da parte di Papa Gregorio IX.
Nel Sacro Convento di Assisi Alberto Angela ‘accolto da Padre Moroni’ e da Sergio Fusetti, restauratore della Basilica di San Francesco, salirà fino alle vele del tetto per seguire l’importante restauro dei celestiali affreschi di Giotto e dei giotteschi. Nell’Eremo delle carceri rivivremo le atmosfere di meditazione e preghiera proprio nella grotta del poverello di Assisi.
Ulisse farà infine tappa al Santuario di Greccio, nella valle del reatino molto cara al santo. Insieme alla medievalista Chiara Frugoni, la massima esperta degli studi sul santo, tracceremo gli aspetti più sovversivi di Francesco. La storia di un uomo che, senza mai chiedere privilegi alla Curia, lavora insieme ai suoi compagni ovunque si possa aiutare qualcuno. In cambio non accettano danaro, perché la povertà ha un valore e vuol dire essere liberi: liberi di amare senza riserve. Sarà proprio questo a scandalizzare i suoi contemporanei, in un momento molto intenso dello sviluppo economico d’Europa.
Tra crociate e paure delle epidemie, il cuore semplice di Francesco risulta spiazzante. Qualcuno lo adorerà, per altri è solo un balordo da bullizzare. Francesco risponderà con il suo marchio distintivo: “l’amore della povertà mai disgiunto dalla letizia”. Francesco troverà il suo tesoro tra i poveri e i lebbrosi. E il Dio che tanto amava tra gli ultimi. Oggi un altro Francesco, ha fatto del santo di Assisi la sua luce guida. Tanto da avere scelto questo nome in suo onore: il Santo Padre.