Tg1 Mattina, tutto cambia perché nulla cambi

Si è conclusa ieri la prima settimana di programmazione di “Tg1 Mattina”, il nuovo spazio mattutino di Rai1 curato dal Tg1 (diretto da Monica Maggioni) e realizzato in collaborazione con la nuova struttura “Intrattenimento Daytime” (diretta ancora per poco da Antonio Di Bella, a cui a breve subentrerà Simona Sala).

Collaborazione, questa, sottolineata anche nel logo della trasmissione tramite la dicitura in collaborazione con Daytime”.  

E proprio su questo si può fare una prima piccola riflessione: è veramente necessario sottolineare questo aspetto ad un pubblico come quello di Rai1 che, per la gran parte, non sa neanche cosa sia la “Direzione Daytime”? 

Ma questa, comunque, è una piccolezza.

Occupiamoci invece più nel dettaglio della trasmissione che, salvo sorprese, sarà confermata anche nel palinsesto autunnale.

In onda dalle 6.30 alle 9.00, “Tg1 Mattina” si divide sostanzialmente in due parti:

  • la prima va in onda dalle 6.30 alle 7.00 e vede una veloce rassegna stampa condotta a rotazione dai volti del Tg1 delle 20.00 (questa settimana è toccato ad Elisa Anzaldo). Va detto subito che in realtà – come fa notare anche Giorgia Iovane nella sua recensione su Tvblog – non si tratta di una vera e propria rassegna stampa ma più che altro di uno spazio in cui si commentano, insieme a uno o più ospiti, alcune delle notizie presenti in prima pagina sui vari quotidiani nazionali
  • la seconda parte, invece, inizia subito dopo la breve edizione del Tg1 delle 7.00 e si conclude alle 9.00 (con una pausa di 25 minuti circa per la classica e inamovibile edizione del Tg1 delle 8.00). Questa seconda parte è condotta dalla giornalista del Tg1 Isabella Romano e dall’ormai ex conduttore di “Agorà Extra” Senio Bonini (che però questa settimana, a causa di un’indisposizione, è stato presente solo nella prima puntata di lunedì) ed è incentrata sul commento e sull’approfondimento vero e proprio – con ospiti, collegamenti e servizi – di fatti di politica, cronaca, costume (con grande spazio, ovviamente, dedicato alla guerra in Ucraina)… Uno spazio, dunque, che, nonostante si prefigga di seguire in modo innovativo il “flusso delle notizie“, in realtà non si discosta poi così tanto dal vecchio “Unomattina”.

Divisione netta, dunque, tra Rassegna stampa e “Tg1 Mattina” vero e proprio, definita dalla presenza tra le due parti del Tg1 delle 7.00 ma soprattutto dalla diversa conduzione. A questo proposito, però, viene da chiedersi: perché separare i due spazi, scomodando per la prima mezz’ora addirittura i volti delle 20.00? E perché continuare a marcare la divisione tra “Tg1 Mattina” e il Tg1 “classico” mantenendo l’edizione delle 7.00 che, sinceramente, serve a ben poco? Non sarebbe meglio unire il tutto e creare un racconto unico e omogeneo, anche nella conduzione, che parta appunto da una vera e attenta lettura dei titoli e delle prime pagine dei quotidiani per poi – proprio come se si sfogliasse un giornale – entrare nel merito dei fatti e delle questioni principali, approfondendoli e aggiornandoli tramite servizi, collegamenti, opinioni, lettura di agenzie (magari da una postazione web presente in studio)…? 

Al di là comunque di questi interrogativi e restando sulla trasmissione andata in onda, va ulteriormente sottolineato il fatto che il “Tg1 Mattina” di Romano-Bonini non porta nel mattino di Rai1 alcuna innovazione.

Innanzitutto perché il famoso e tanto agognato “spacchettamento” della fascia tra Tg1 e Rai1 nei fatti non c’è, visto che, come si diceva prima, “Tg1 Mattina” è realizzato “in collaborazione con Daytime”, che equivale alla “vecchia” Rai1. L’unica nota positiva è che almeno sono state tolte molte di quelle edizioni flash del Tg che erano decisamente eccessive.

Successivamente perché, come si accennava sopra, ci troviamo davanti ad un ennesimo “classico” talk di approfondimento, esattamente come “Unomattina“, su tutti gli argomenti possibili e, a volte, anche non di strettissima attualità (come nel caso della puntata di mercoledì, con il ricordo del calciatore Paolo Rossi che, certo, è stato bello ascoltare ma con un programma che si propone di seguire “il flusso delle notizie” forse non c’entra molto). Non c’è quindi nessun cambio di linguaggio e nessuna nuova modalità di racconto

Per non parlare di grafica e scenografia, che sono sempre le solite, viste e riviste: forse, invece, bisognerebbe svecchiare e creare uno studio un po’ più moderno e accogliente, perché di prima mattina (ma non solo) è importante anche l’effetto visivo. Uno studio meno freddo e con più colori sarebbe auspicabile: ok che adesso è estate ma c’entra poco… E soprattutto, se il programma continuerà anche in autunno, un cambio anche in questo senso sarebbe veramente necessario.

Infine, ancora tavoli: anche in “Tg1 Mattina”, infatti, è presente il lungo tavolo che ha caratterizzato gli Speciali sulla guerra in Ucraina andati in onda negli ultimi mesi nella stessa fascia oraria e che ha caratterizzato in generale tutti gli speciali visti dall’inizio della direzione Maggioni. Sarebbe invece interessante vedere una conduzione più libera e dinamica, magari fatta stando in piedi e non, appunto, dietro ad un tavolo (conduzione in piedi come quella che abbiamo visto fino alla settimana scorsa nel breve Tg1 di seconda serata e come quella che vediamo anche nella stessa Rassegna Stampa, ma in quest’ultimo caso non si potrebbe fare altrimenti).

Sembrano dettagli, questi, ma in realtà per garantire la buona resa di una trasmissione serve attenzione per ogni singolo particolare.

A proposito di conduzione, entriamo adesso più specificatamente nel capitolo “conduttori”.

Per quanto riguarda Elisa Anzaldo, nulla da ridire: oltre ad essere una bravissima giornalista, infatti, sorride ed è empatica, e non è cosa da poco. In poche parole, è perfetta per dare il buongiorno agli italiani.  Va ricordato però quanto anticipato precedentemente, e cioè che Anzaldo non è fissa e che nelle prossime settimane si dovrebbero alternare gli altri giornalisti del Tg1 delle 20.00. Non ci sono comunque dubbi sul fatto che, essendo tutti dei professionisti, se la caveranno bene anche loro.

Per quanto riguarda invece la coppia Bonini – Romano si può dire ancora poco visto che hanno condotto insieme solo una puntata (e, essendo quella la loro prima volta insieme, è da considerarsi normale il fatto che non ci fosse poi così tanto affiatamento). 

Non si può però non riflettere sul fatto che ci troviamo ancora una volta davanti ad una doppia conduzione (ed ecco un altro motivo per cui “Tg1 Mattina” non è veramente diverso da “Unomattina”). Come si è detto più volte, la conduzione a due ormai ha fatto il suo tempo e sarebbe meglio, forse, tentare l’alternanza tra i due giornalisti come, tra l’altro, dovrebbe avvenire nel mese di agosto.

Al dì là del mese di agosto e di ogni auspicio, però, dovremmo in realtà continuare a vedere la conduzione di coppia, in quanto probabilmente “necessaria” a sottolineare ancora di più la succitata collaborazione tra Tg1 (rappresentato da Isabella Romano) e Daytime (rappresentato da Senio Bonini). 

Insomma, in conclusione si può ben dire che per “Tg1 Mattina” vale perfettamente il detto “tutto cambia perché nulla cambi”.