Narcisismo imperante? O solo cattivo gusto? Di certo, a parte l’imbarazzo e lo sgomento suscitati, c’è poco. Non si sa se gli sgradevoli sproloqui di Guillermo Mariotto a “Ballando con le Stelle” siano figli di una precisa idea autoriale o di un ego talmente smisurato da non riuscire nemmeno a scorgere lo spaesamento nello sguardo di chi ascolta. Non è chiaro neanche cosa vogliano significare questi discutibili siparietti.
Un (pessimo) mini-show nello show per risaltarne la gradevolezza generale? Il disperato tentativo di spostare il focus da una gara al netto delle polemiche poco briosa, almeno in queste prime fasi? Che sia piuttosto un riempitivo, pensato per colmare la mancanza di colore (e calore) dovuta all’assenza di pubblico in studio e all’inefficacia del trucchetto grafico? E se invece uscite così discutibili servissero a giustificare la trovata dell’antigiuria, rivelatasi nei fatti davvero poco funzionale alle dinamiche di Ballando Con Le Stelle?
Ipotesi tante, certezze poche. D’altronde non è facile trovare una logica in discorsi così sconnessi e nella maggioranza dei casi totalmente slegati dalla competizione. E in votazioni senza criterio, frutto di un esibizionismo sfrenato che nei fatti finisce per nuocere alla gara stessa. C’è però che in questo “conglomerato di assurdità” qualcosa finisce immeritatamente per perdersi. Come quell’ “attenta a tavola” quasi sussurrato a Elisa Isoardi. Meglio sorvolare sembrano aver pensato tutti. Persino Selvaggia Lucarelli, che in più occasioni si è scagliato duramente contro chi si è reso protagonista di considerazioni discutibili come questa, ha liquidato l’uscita con due parole, limitandosi a un’espressione indignata.
Non serve spenderci molte parole intorno: quell’ “attenta a tavola” si commenta da sé. Soprattutto perché pronunciato all’interno di un programma che da anni si è fatto portabandiera di messaggi legati all’inclusione e all’eguaglianza. Che ha il merito di aver rivoluzionato il racconto televisivo sul ballo rivelandone anche il suo essere metafora di vita, il suo valore nell’abbattere barriere fisiche, culturali e sociali. Insomma, per Ballando Con Le Stelle un autogol. Non sarà, caro Mariotto, che prima o poi possa essere proprio il tuo personaggio a cadere vittima di questo sovraccarico di eccentricità?