Tecla Insolia: “Io e Nada, così simili nella malinconia. A causa del Covid-19 ho rischiato di perdere questo ruolo”

Classe 2004, nata a Varese, figlia di genitori siciliani, Tecla Insolia si fece subito notare nel 2019 quando vinse la seconda edizione di “SanremoYoung” che le diede l’accesso diretto alla categoria “Nuove Proposte” del Festival di Sanremo 2020 dove si classificò seconda, aggiudicandosi anche il Premio Lucio Dalla e il Premio Enzo Jannacci, meritato “per aver raccontato il ruolo della donna spesso drammaticamente inserito in difficili contesti sociali”.

Lo scorso novembre l’abbiamo invece vista nel cast della fiction di Rai 1 “Vite in fuga” dove interpretava la figlia di Anna Valle e Claudio Gioè. E questa sera, mercoledì 10 marzo, si calerà nei panni di un nuovo personaggio, quello della cantante Nada: “Le canzoni di Nada sono state di ispirazione nel mio percorso di crescita. Conoscevo le canzoni popolari di Nada: per la preparazione del personaggio le ho riscoperte, mi sono meravigliata della modernità”.

Il TV movie prodotto da Picomedia per Rai Fiction e tratto dall’autobiografia della cantante “Il mio cuore umano”, racconterà la vita di Nada, partendo dalla malattia della madre fino al successo artistico.

La protagonista racconta al quotidiano Repubblica come si è preparata ad interpretare questo personaggio così complesso: “Mi sono confrontata con la regista Costanza Quatriglio, la persona più vicina a Nada, visto che non ho potuto parlare con lei. Siamo simili nella malinconia, nel modo di osservare le cose. Nada è una ragazzina in un contesto più grande di lei. Però abbiamo percorsi di vita differenti, viviamo in epoche differenti. Nada inizia a cantare per curare la madre, vede nel canto lo strumento per poterla guarire. Il rapporto con la musica diventa complicato: non capisce se canta per se stessa o per compiacere la mamma”.

L’attrice, inoltre, confessa di aver contratto il Covid-19, il quale ha messo in discussione la sua partecipazione al film: “Ho rischiato di perdere il ruolo perché mi sono ammalata di coronavirus, due settimane da incubo, per fortuna non ho avuto bisogno di ricovero. Ma sono stata molto male, mi era andata via la voce. Per fortuna sono guarita in tempo”.

Dopo l’esperienza di SanremoYoung e di Sanremo 2020, sabato scorso Tecla ha sceso nuovamente le scale dell‘Ariston dove, complice l’assenza del pubblico, “non c’era la stessa adrenalina, l’ansia che ho provato quando mi sono esibita”. Tra i suoi artisti preferiti c’era Madame: “L’ho incontrata in camerino e non sono riuscita a guardala negli occhi per l’imbarazzo. Non sono riuscita neanche a dirle ciao”. Contentissima, inoltre, della vittoria dei Maneskin: “Me lo sentivo che avrebbero vinto, appena ho ascoltato la canzone”.

Insomma, preferisce cantare o recitare? Sul futuro Tecla non ha dubbi: “Vorrei tornare a fare musica, scrivendo pezzi, lavorare e non fermarmi mai. Ma amo anche recitare… perché nella vita non si possano avere più ambizioni? A gennaio è uscito il mio disco L’urlo di Munch. Ora devo studiare per la scuola”.