Su Rai 1 torna Il pranzo è servito, un classico del genere quiz televisivo. Padrone di casa sarà Flavio Insinna

Settembre 1982. Era l’Italia campione del mondo che sognava di vincere anche ai quiz. Forse a quell’Italia non assomigliamo più ma i sentimenti, l’amore per il ricordo non si sopiscono con facilità. Bastano un suono, un meccanismo di gioco, la formulazione di una domanda – come gli ingredienti de “Il pranzo è servito” – a farci recuperare il piacere della memoria.

Accadeva tutto duemilasettecento puntate, trentasettemila domande, milioni di telespettatori e un Telegatto fa. Rai 1 promette che accadrà di nuovo. Con la semplicità di allora, con le dinamiche di allora, con la voglia di allora, con i quaranta minuti di allora, con quella stessa avvolgente bonarietà. Con la ruota e la scenografia domestica a dominare, ma non a predominare. Anche il regolamento del gioco si presenterà al pubblico in maniera fedele all’originale.

Protagonista dal Teatro Delle Vittorie, da oggi, lunedì 28 giugno, da lunedì a venerdì alle ore 14.00, per un’estate intera da giocare – sarà la voglia di divertire e intrattenere con il gusto di attraversare anche la contemporaneità.

E basterà un attimo, quella liturgia semplice, quello stacchetto musicale mandato inconsapevolmente a memoria a farci viaggiare senza però staccare i piedi dal pavimento e dalla vita che oggi ci ospitano. Saremo lì, negli anni di Corrado e dei tanti che ne hanno raccolto l’eredità nella televisione moderna, ma anche qui, davanti al teleschermo, pronti a indovinare seguendo gli sforzi dei concorrenti in scena.

Sarà Flavio Insinna, padrone di casa e dei quiz gentili, il capotreno instancabile e dinamico, il giocoliere della parola, il dispensatore di domande e verifiche che insegnano. Imparare giocando, si può. Perché dietro ogni angolo e dietro ogni quesito c’è una storia, anche minima, che non conosciamo. Accanto a lui Ginevra Pisani, già Professoressa dell’Eredità.

“Il pranzo è servito” su Rai 1 è, oggi come tanti anni fa, un desiderio della CORIMA di Marina Donato e dei suoi soci Massimiliano Lancellotti e Stefano Bartolini.