Stefano Coletta tra successi, errori e futuro della sua Rai1: “resta immutata la mia mentalità da operaio”

Sono passati due anni da quel gennaio 2020, quando Stefano Coletta si insediò alla direzione della prima rete, subentrando a Teresa De Santis. Un piccolo record per il dirigente italiano, che è riuscito a superare i suoi recenti predecessori che abbandonarono la poltrona di Rai1 dopo appena un anno, riuscendo anche a sopravvivere al cambio dei vertici aziendali. Così, dopo i tre anni alla direzione di Rai3 e i due alla direzione di Rai1,  Coletta verrà ricordato anche per essere l’ultimo direttore, di fatto, del primo canale e il primo ad aver dovuto gestire un palinsesto totalmente stravolto dall’emergenza sanitaria.  Con il nuovo modello organizzativo, infatti,  nascono le direzioni orizzontali e scompare la figura del direttore di rete; tra le diverse direzioni orizzontali quella dell’intrattenimento prime – time, gestita proprio da Coletta, che entrerà ufficialmente in funzione a partire dai prossimi palinsesti estivi. Un nuovo tassello professionale per un uomo di azienda, entrato in Rai a 26 anni, con un contratto a termine per Radio Rai.

Intervistato da Francesco Canino per Panorama, il direttore ha tracciato un bilancio di questi due anni alla guida della rete più importante, più entusiasmante e più complicata del servizio pubblico, anticipando quella che sarà la mission della nuova dirigenza: “resta immutata la mia mentalità da operaio: credo che questo sia il segreto del mio successo ed è ciò che voglio portare in questa sfida in cui avremo la grande responsabilità di lavorare all’intrattenimento dall’access alla seconda serata”. 

Tanti i momenti complicati in questi anni ricorda soprattutto quelli legati alla difficoltà di intrattenere durante i mesi più duri del Covid, ma tante anche le soddisfazioni e i titoli di cui andare orgoglioso “vorrei citare almeno i marchi nuovi, le fasce in cui abbiamo riacceso l’attenzione, come il mezzogiorno con Antonella Clerici e il primo pomeriggio con Serena Bortone, che va contro la corazzata De Filippi; così come aver scommesso su un titolo narrativo e musicale come The Voice Senior, che per il secondo anno ha performato bene, con il 19% di media e l’esperimento dell’Arena con Amadeus che ha fatto brillare il Saturday night. E che vanno ad aggiungersi ai marchi storici che quest’anno si sono rivitalizzati: parlo di Tale e quale e Ballando con le stelle“. 

Azzeccata anche la sua scelta di puntare su tutti giornalisti nel daytime della prima rete, scelta questa intrapresa anche dal competitor, Canale 5, che nelle settimane natalizie ha sperimentato, in vista anche di un prossimo futuro, la conduzione tutta giornalistica di Francesco Vecchi e Simona Branchetti: “la mia è stata una scelta precisa, scegliere tutti volti capaci di una doppia anima, tra approfondimento e intrattenimento, questo gioco ha funzionato, tutti i titoli sono di due punti sopra rispetto alla scorsa stagione”. 

Tante le soddisfazioni, legate soprattutto ai numeri in crescita, sia in daytime che in prima serata, ma anche alcuni errori e flop, uno dei più discussi, ad inizio stagione, quello di Da Grande, che ha segnato, o meglio avrebbe dovuto segnare,  l’approdo su Rai1 di Alessandro Cattelan: “non rinnego le due puntate di Cattelan, che considero un grande professionista, c’erano delle cose molto buone e altre che, avendo alle spalle una lunga storia autoriale, non avrei fatto per una eccessiva autoreferenzialità. Potevamo facilitare di più il suo impatto in Rai, ma Alessandro è un artista completo che porta con sé un codice di innovazione e mi piacerebbe linkarlo a una dimensione più congrua al suo linguaggio”. Ma al momento nessun nuovo progetto all’orizzonte con Alessandro Cattelan, se non la conduzione dell’Eurovision Song Contest, al fianco di Laura Pausini e Mika, conduzione che verrà ufficializzata durante la seconda serata del Festival di Sanremo.

E a proposito di Sanremo non possono mancare belle parole ed elogi nei confronti dell’uomo d’oro di Rai1 Amadeus: “è una persona risolta, sia sul piano umano che professionale. Non ha bisogno del consenso del pubblico che lo acclama per esistere, perché ha una vita piena e perché ha la forza di chi ha fatto la lunga gavetta. Non lo conoscevo prima, ora abbiamo un rapporto di stima sincera”.

Tra le novità della prossima primavera di Rai1 una grande serata evento dedicata a Raffaella Carrà, in programma sabato 21 maggio; un titolo nuovo, due prime serate dedicate all’ambiente e alla sostenibilità (Ci vuole un fiore) con qualche personaggio nuovo alla conduzione (si fa il nome del cantante Francesco Gabbani) e un nuovo titolo con Carlo Conti. Nulla di certo ancora per una seconda stagione di Canzone segreta.  Tra i sogni sempre un progetto con Loretta Gocci “Sarà uno dei punti fondativi della direzione intrattenimento che partirà formalmente a settembre“.