Si chiude un’era. Cala il sipario definitivo dopo 20 anni a #LaProvaDelCuoco

UPDATE 13:30: Elisa Isoardi alla fine si scioglie e le lacrime scendono dai suoi occhi. Aveva iniziato i saluti finali dicendo: “Io oggi non piango stranamente, probabilmente perché ancora mi devo rendere conto della cosa e quindi lo farò a casa con Zenit. Mi dispiace, mi dispiace, mi dispiace perché era bello, perché a ottobre compiva vent’anni questa trasmissione e perché mi porto nel cuore davvero il sorriso di tutti. Grazie fino in fondo per quello che mi avete dato: io spero che questo sia un’arrivederci e non un addio. E dopo una clip in cui la salutano tutti i cuochi del programma, la Isoardi ringrazia Claudio Lippi, che aveva lanciato, a sorpresa, il video: “Grazie Zio Claudio, grazie per quello che hai fatto, per avermi regalato e fatto scoprire anche un altro ritmo, scandire il tempo in modo diverso”. E qui interviene lui: “Quello che non sa la gente è che nel mondo dello spettacolo sembriamo tutti amici: non è assolutamente vero, ma nascono amori profondi con altre persone e con Elisa credo che non scorderò mai quello che ha aiutato tutti noi e tutti i cuochi e la trasmissione a diventare una trasmissione vincente, che ricorderemo anche se non c’é”. Certo, una trasmissione che viene chiusa è sicuramente vincente…

Era il 2 ottobre 2000 quando per la prima volta nel Teatro 9 di Cinecittà si accendeva la spia rossa delle telecamera, che avrebbe segnato l’inizio di una delle maggiori trasmissioni di successo per il daytime di Rai 1, almeno per diversi anni. Era lo start de La Prova del Cuoco, adattamento italiano del format inglese Ready Steady Cook, che consisteva di fatto in una gara fra due cuochi fra i fornelli di due cucine, quella del Pomodoro Rosso e quella del Peperone Verde.

A condurre la trasmissione era Antonella Clerici, che dopo anni nel giornalismo, prima sportivo, poi quello di UnoMattina, con le faticosissime sveglie all’alba, otteneva uno spazio quasi inedito nel panorama televisivo italiano, andando a introdurre un genere, quello del cooking show, che poi, soprattutto nell’ultimo decennio, è stato declinato in diverse varianti dal piccolo schermo italico. Era una scommessa di fronte alla quale anche un visionario di quegli anni, allora direttore di Canale 5, poi fondatore insieme ad Ilaria Dallatana e Francesca Canetta della casa di produzione Magnolia, Giorgio Gori (che oggi invece si dà alla politica, nelle vesti di sindaco di Bergamo) era impallidito ed indietreggiato, rifiutando il format, che poi si sarebbe scoperto essere una vera e propria rivelazione per la stagione dei primi anni Duemila.

La Clerici, trainata dal successo dell’impegno del quotidiano, ha conseguito alcuni dei risultati più sensazionali, anche dal punto di vista numerico, negli appuntamenti di prima serata, dal Ristorante a Ti Lascio Una Canzone, passando per Il Treno dei Desideri, arrivando ad ottenere nel 2010 la conduzione di un Festival di Sanremo in solitaria, che, come racconterà poi, fu più una conseguenza del declino dell’invito di tanti eventuali partner che una propria scelta. Quei cinque giorni sanciscono il coronamento della sua carriera e anche un momento di svolta perché, infatti, al luce del raggiungimento di buonissimi ascolti, nonostante le basse aspettative da parte della dirigenza Rai e dell’opinione pubblica, le si spalancano le porte per tanti nuovi progetti da protagoniste del prime time di Rai 1.

La Clerici però desidera solamente tornare alla sua Prova del Cuoco, nella quale riesordirà il 13 settembre 2010. A sostituirla e ad allungarsi nella supplenza era stata una giovanissima Elisa Isoardi, che sarà poi anche colei che raccoglierà l’eredità della storica padrona di casa, quando questa nel 2018 decise di lasciare la propria creatura per dare spazio alla propria vita privata, portando avanti solamente progetti serali. Queste le premesse con cui Antonella Clerici entra in studio il primo giugno 2018 per concludere un viaggio durato diciotto anni, seppure con un’interruzione di un’anno e mezzo. Ecco le parole con cui descrisse la sua scelta e lo stato di salute del programma: “Bisogna andare via quando la tavola è ancora apparecchiata, bisogna andare via quando gli invitati stanno ancora ballando. Questo è un programma che ha ancora tanto da dare, un programma vivo, un programma sano, un programma importante. […] Questo è un programma che va tutelato un po’ come i panda.” 

E rivolgendosi alla collega che avrebbe preso questa volta il ruolo da titolare diceva così: “Le regalo una trasmissione effervescente, di successo”. Oggi, a distanza di poco più di due anni e dopo una stagione a dir poco anomala vista un’inedita sospensione della trasmissione per più di due mesi, si appresta a chiudere definitivamente i battenti colei che riceveva un programma che, mantenendo la metafora medica, sembrava essere dalla cartella clinica in perfetta salute e in ottima forma, stando alle parole della Clerici. Che cosa è successo allora in questi 24 mesi?

L’arrivo di Elisa Isoardi e il cambiamento totale non solo del cast che formava La Prova del Cuoco, ma anche del gruppo autoriale al lavoro dietro le quinte, ha comportato nell’autunno 2018 quella che la stessa presentatrice rivendicava orgogliosamente come una “rivoluzione”, che, però, come spesso la Storia insegna, pur partendo da sani principi e valori, porta con sé un carattere troppo esasperato, che comporta eliminazioni tranchant, a volte anche immotivate.

Ed è così infatti che le signore a casa perdono i loro volti di riferimento, i cuochi a cui dopo anni di trasmissione si erano affezionate, come solo una grande famiglia, quale la stessa conduttrice ha più volte ribadito essere il cooking show dell’ammiraglia Rai: il programma cambia struttura, ma fatica ad ottenere ascolti e ad ingranare. Arrivano i primi rimaneggiamenti, le prime modifiche al progetto iniziale, che prevedeva una sostanziale fusione con il Buono a Sapersi condotto dalla stessa Isoardi l’anno precedente nello slot orario immediatamente precedente al mezzogiorno.

Nulla, zero progressi. A febbraio viene fatto uscire dalla porta con eleganza Casimiro Lieto, capo progetto, che approda nella medesima veste a La Vita in Diretta, portando a casa risultati non tanto diversi da quelli ottenuti con la trasmissione ai fornelli. Al suo posto sbarca a La prova del Cuoco Tommaso Marazza, che cerca gradualmente di riportare all’interno del progetto quei volti “cacciati” e messi in disparte a inizio della stagione. Con lui si conclude la prima difficile annata per Elisa Isoardi da padrona di casa stabile dello show prandiale e con lui riparte a settembre, quando nella squadra di autori si nota ad esempio il ritorno dello storico Fabrizio Zaccaretti. La trasmissione si arricchisce della presenza di “zio Claudio”, come adora chiamarlo la Isoardi, ovvero Claudio Lippi, che sicuramente ha un’esperienza televisiva non paragonabile a quella di Andrea Lo Cicero e Ivan Bacchi, succedutesi lo scorso anno nello studio del centro di produzione Fabrizio Frizzi.

Se anche grazie la presenza di una giuria fissa, formata da Cinzia Fumagalli, Lorenzo Sodano e Carlo Spallino Centonze (subentrato dopo le primissime settimane a Carlo Cambi), lo storico titolo di Mamma Rai sembrava aver ripreso smalto e il clima allegro e famigliare, che da sempre hanno caratterizzato il marchio, nonostante alcune criticità perduranti, lo stop forzato subito a partire dalla metà di marzo, a causa dell’emergenza sanitaria allora in atto nel Paese, non ha aiutato a risollevare il destino probabilmente già scritto di un programma che, lasciato praticamente al 16% da Antonella Clerici, è arrivato ad assestarsi su una media non superiore al 12/13 % di share (media scorsa edizione 12,8%, nelle ultime settimane di messa in onda, contro le repliche di Forum, mai sopra l’11% di share).

E se per Elisa Isoardi  – che dovrebbe ottenere comunque la conduzione di Check Up – non è stato di buon auspicio l’augurio rivoltole dall’ex timoniera della Prova del Cuoco, allo stesso modo la stessa Clerici ha dovuto affrontare acque agitate, dopo una non esaltante prova con Portobello, trasmissione che avrebbe dovuto segnare l’inizio della sua carriera dedicata esclusivamente alle prime serate. Carriera che, dopo solo una stagione si spezza, arrivando a una burrascosa estate, che la vede dover affrontare il vento contrario di una direttrice di rete che piuttosto di affidarle un people show lo lascia alla Venier, già occupata con Domenica In. Per lei c’è spazio solo allo Zecchino d’Oro dell’amico Carlo Conti e a lui Antonella non dice no. Cessa temporaneamente la guerriglia con la De Santis e accetta il contentino di quei tre pomeriggi dall’Antoniano di Bologna, seguiti poi da una prima serata.

Quando sembra ad un passo dal lasciare la Rai al termine della stagione, arriva alla direzione di Rai 1 Stefano Coletta, che con le sue dolci parole va a rimarginare le ferite ancora aperte nel cuore della Clerici, che si commuove nella conferenza stampa all’Ariston di febbraio, durante la settimana sanremese a cui lei prende parte per una sera al fianco di Amadues. Coletta parla di lei come di “un asset fondamentale” per il canale, ma alla fine, date anche le circostanze avverse di questi ultimi mesi, non si riesce a concretizzare nessun nuovo progetto di prima serata per l’autunno, nel quale comunque la presentatrice tornerà in scena. Eh sì, perché sarà lei a prendere nuovamente le chiavi del fascia di metà giornata di Rai 1, con una trasmissione tutta in divenire, con un titolo ancora provvisorio (“La casa a mezzogiorno”) e con una location ancora de definire (prende corpo l’ipotesi di trasmettere dagli studi milanesi, come riportato da Tvblog, ma ancora nulla è certo).

Il panda si è estinto. Chi l’ha condotto ancora no.