Scene da un Matrimonio, il manifesto della nuova linea editoriale di Canale 5 lontana dal trash, ma fuori tempo

Habemus “Scene da un Matrimonio”! Finalmente, dopo settimane di attesa, il reboot dello storico format condotto da Davide Mengacci ha debuttato oggi su Canale 5 nella fascia post prandiale del sabato. Inizialmente annunciato nel pomeriggio della domenica al posto di Barbara d’Urso e della sua “Domenica Live”, alcuni ritardi di produzione ne hanno rinviato la partenza. Questo ha permesso di realizzare un nuovo assetto del dì di festa con il sodalizio tra “Amici” di Maria de filippi e il raddoppio di “Verissimo”, con il quale Canale 5 è riuscita a superare i competitor “Domenica In” e “Da noi… A Ruota Libera”.

Se l’attesa è il piacere stesso, in questo caso c’è poco da stare sereni e felici. Il programma ora condotto da Anna Tatangelo dimostra di essere di gran lunga fuori dalle tempistiche attuali. Se negli anni ’90 il matrimonio rappresentava un punto di svolta e la priorità per eccellenza di una coppia, negli ultimi anni la concezione del rito si è rivoluzionata. In un Paese dove dura più il divorzio del matrimonio, quale potrebbe essere il motivo per il quale il pubblico della generalista debba interessarsi a conoscere la storia di due perfetti sconosciuti approdati su Canale 5? Il racconto dei dettagli della loro cerimonia potrebbero forse interessare ai loro parenti o alla loro stretta cerchia di amici…

La storia di oggi è ambientata in Toscana. I protagonisti sono due ragazzi Rosita e Riccardo che vogliono coronare il loro sogno d’amore sposandosi in una grande villa sul mare che sigillerà il loro sogno da sempre. Il tutto ovviamente contornato dalla Tatangelo che guida i vari momenti della trasmissione in stile Alberto Angela, per poi partecipare al rito in mezzo agli invitati. Noi da casa ci saremo sicuramente divertiti di più se avesse cantato le sue hit Ragazza di Periferia o Bastardo sul palco della festa. Sarebbe stato l’unico momento cult del programma. Ma nemmeno quello…

Il programma potrebbe avere una chance con un taglio pop: per intenderci qualcosa che non sia il filmino personale del matrimonio della coppia realizzato da una troupe.

Torniamo alla triste realtà. Per un attimo sembrava di aver sbagliato canale e di ritrovarsi su Real Time per assistere alla versione rivisitata e più sobria del “Boss delle Cerimonie” con Donna Imma Polese, sicuramente più empatica della Tatangelo che a mio avviso meriterebbe di più.

Perché trattare il canale dell’ammiraglia come se fosse una rete digitale qualunque? Se l’idea è quella di volgere lo sguardo al passato, ripescando format prive di idee e ormai fuori tempo, credo non sia la strada giusta… ma all’Auditel l’ardua sentenza. Sicuramente, vedendo la prima puntata, c’è una sola domanda da porsi: Piersilvio, perché?