Rai…voluzione: Teodoli e Ciannamea sulle poltrone più ambite delle super direzioni. Stop alle nomine (per ora)

“Oggi comincia una nuova Rai”, è stato il commento dell’a.d. Fabrizio Salini dopo il via libera del Ministero dello Sviluppo Economico al suo Piano Industriale per il triennio 2019-2021.

Dopo questo decisivo passaggio, quello che fino ad ora è stato solo un progetto scritto su carta, dai primi mesi del 2020 vedrà finalmente la luce. Un interessante articolo pubblicato sul sito de Lo Specialista.tv mette chiarezza tra quelli che saranno le prossime mosse per concretizzare questa “Raivoluzione”, avvicinandola di fatto al modello di media company televisive come la BBC e France TV. “In Viale Mazzini – scrive Gianluca Vacchio con la “bollinatura” da parte del ministero dello Sviluppo, fanno sul serio. Organizzano “tavoli”, allestiscono “cantieri”, e già si preparano alla “transumanza” di centinaia di dipendenti dalle Reti alle nuove strutture”.

Primo step, che verrà effettuato nei primi mesi del 2020, sarà la creazione di nove direzioni di genere, trasversali alle reti, ciascuna delle quali dedicata a un contenuto specifico:

  • Intrattenimento prime-time
  • Intrattenimento day-time
  • Contenuti culturali e educational
  • Approfondimento
  • Fiction
  • Cinema/Serie tv
  • Documentari
  • Kids
  • Nuovi format & digital.

Nove poltrone che fanno già gola a moltissimi dirigenti del Servizio Pubblico. Tra i favoriti, si fanno i nomi di Stefano Coletta, Maria Pia Ammirati, Roberta Enni, Luca Milano, Elena Capparelli, Silvia Calandrelli, Tinny Andreatta, Mario Orfeo, Monica Maggioni, Andrea Vianello, Antonio Di Bella e Andrea Montanari.

Contrariamente a quanto si possa immaginare, ci sono due poltrone che sono ancora più ambite di quelle delle direzioni orizzontali. Sono quelle delle super-direzioni che, secondo quanto appreso da Lo Specialista.tv, sembrerebbe abbiano già trovato occupazione con due nomi forti interni all’azienda di Viale Mazzini.

Per la super direzione Coordinamento generi l’a.d. Salini avrebbe già scelto Angelo Teodoli, che starebbe “già curando il “tavolo” editoriale e la sua nuova stanza al sesto piano è in fase di allestimento”. Per l’apprezzatissimo ex direttore di Rai1, Rai2 e Rai Gold ricoprire il prestigioso ruolo di numero 2 della televisione di Stato sarà un coronamento della propria carriera. All’altra super direzione, quella della Distribuzione, ci sarà Marcello Ciannamea, attuale direttore Coordinamento editoriale palinsesti televisivi.

A differenza di quanto scritto negli ultimi giorni dai maggiori quotidiani e blog televisivi, questa “RAI…voluzione” metterà in secondo piano il valzer di nomine alle direzioni di reti, che sembrava essere imminente, rimandandolo al 2020. Già si parlava di Stefano Coletta, gradito al centrosinistra, in procinto di traslocare da Rai3 a Rai1, di Ludovico Di Meo in pole per la seconda rete e di Maria Pia Ammirati e Antonio Di Bella in lizza per la terza. Come spiegato sopra, quasi la totalità di questi nomi sarebbe, invece, in rampa di lancio per guidare una delle nove direzioni orizzontali, sicuramente di ben maggiore prestigio rispetto al nuovo ruolo che assumeranno i direttori di rete.

Questi ultimi, come noto, vedranno ridimensionate sensibilmente le proprie funzioni che, di fatto, li tradurranno in “channel manager”, semplici coordinatori del palinsesto di Rete, privi di budget, di personale, senza particolari poteri e alle dirette dipendenze di Marcello Ciannamea, responsabile della funzione Distribuzione. Essi si limiteranno, dunque, a gestire il target assegnato alla propria rete e a definire slot e orari del proprio palinsesto. Gianluca Vacchio, con una metafora, spiega chiaramente come questi “faranno i pacchetti, ma il regalo lo avranno deciso (e pagato) altrove”.

Per questi motivi, quindi, non sembrerebbero essere poi così necessari cambiamenti alla guida delle reti in questo momento. La discussa Teresa De Santis dovrebbe dunque rimanere salda alla sua poltrona fino al termine dell’anno, quando il suo ruolo si avvierà di fatto a scomparire. Per Carlo Freccero, invece, il cui mandato da direttore di Rai 2 scadrà il prossimo 28 novembre, Salini non procederà ad alcuna sostituzione, ma “terrà l’interim fino alle nomine dei generi”.