#Rai, le nomine su direzioni, reti e tg slittano a metà novembre: l’accordo politico ancora non c’è

Tutto rinviato, per l’ennesima volta. Sarebbe dovuta essere oggi la giornata decisiva circa l’approvazione nel CdA della Rai del nuovo pacchetto di nomine.

Ed invece, come sembra ormai una prassi, il tutto è slittato almeno a metà novembre, dopo l’audizione dell’ad Fabrizio Salini in commissione di Vigilanza. Il motivo del rinvio? Semplice, ancora non si è trovato l’accordo politico che possa accontentare tutte le parti che vogliono legittimamente vedersi rappresentate nella televisione pubblica, in primis il Movimento 5 Stelle a cui sta particolarmente a cuore questa partita.

Come riportato da tutti i principali quotidiani e testate online nei giorni scorsi, la tornata di nomine avrebbe riguardato quasi tutta la governance della Rai, dalle reti ai telegiornali passando per le nuovissime nove super direzioni orizzontali, poltrone ambitissime al centro del piano industriale voluto da Salini.

E, proprio quando sembravano ormai certi i nomi destinati ai vari uffici di Viale Mazzini da presentare nel CdA in programma nella giornata di oggi, le manovre hanno subito una brusca battuta di arresto. Serve ancora tempo: da quel che filtra dall’azienda nodo importante da sciogliere per portare a conclusione la trattativa è quello che riguarda la poltrona del Tg1 ad oggi occupata da Giuseppe Carboni, in quota M5S.

Da giorni circolano i nomi di tre possibili successori: Franco Di Mare, Franco Di Bella e Mario Orfeo. Bisogna poi considerare poi come una nomina in quota PD al Tg1 precluderebbe l’approdo alla direzione di Rai1 di Stefano Coletta, anch’egli gradito al partito di Nicola Zingaretti, e la cui nomina sembrava sempre più una formalità. Per questo motivo alla prima rete potrebbe restare Teresa De Santis, e l’ottimo Coletta alla ben più ambita direzione dell’intrattenimento prime time. A Rai3 si accomoderebbe in questo caso Maria Pia Ammirati.

Una promozione di Di Bella al Tg1 lascerebbe libera la direzione di Rai News a Giuseppina Paterniti, attualmente al Tg3 che verrebbe così occupata da Andrea Montanari (quota PD).

Filtra insoddisfazione, sempre in seno al Movimento fondato da Beppe Grillo, anche per la scarsa presenza di profili in quota 5S nel ventaglio dei nuovi super direttori di divisione Distribuzione, Marketing e Contenuti, quelli che deterranno di fatto il più ampio potere decisionali. Per queste tre caselle principali sono infatti in pole rispettivamente Marcello Ciannamea (quota centrodestra), Roberto Nepote (quota Lega) e Angelo Teodoli (quota Pd).

Una data che segna già da mesi uno spartiacque è quella del 28 novembre, quando Carlo Freccero lascerà la carica di direttore di Rai 2. Questa poltrona, ad oggi, è contesa da Ludovico Di Meo (quota Fratelli d’Italia) e Antonio Marano (quota Lega).

Ed anche in questo ennesimo rompicapo di nomine da sbrogliare, i partiti hanno dimostrato di essere ben interni alle dinamiche di Viale Mazzini. In barba ai mille proclami che vorrebbero i “partiti fuori dalla Rai”.