Su #Rai2 torna la #NotteDellaTaranta, senza pubblico, con la conduzione minimalista di #SergioRubini e…

Come da tradizione, anche quest’anno, verrà trasmessa su Rai 2 la 23esima edizione della “Notte della Taranta”. A differenza delle edizioni precedenti, tuttavia, saranno diversi i cambiamenti messi in atto per ottemperare alle regole imposte dall’attuale emergenza sanitaria.

Il primo grande cambiamento sarà proprio nella trasmissione del programma. Quest’anno infatti non si ricorrerà ad uno show in diretta, bensì ad una differita. Il programma sarà registrato a porte chiuse questa sera, sabato 22 agosto, presso l’ex Convento degli Agostiniani di Melpignano (Lecce) per poi essere trasmesso in seconda serata (ore 22.50) il prossimo venerdì 28 agosto su Rai 2.

Mancherà, ovviamente, anche il calore del pubblico che sarà sostituito da un conduttore e voce narrante che accompagnerà l’evento. Ad ricoprire questo incarico sarà l’attore pugliese Sergio Rubini.

Gli organizzatori puntano così sulla meditazione:

“Nell’anno in cui siamo costretti a rinunciare all’energia del pubblico puntiamo a un programma che contempli la mediazione di una voce narrante. Per noi è stato importante comunque aver organizzato questo evento, anche in queste difficili condizioni, proprio perché la musica è la miglior medicina, anche più di quella tradizionale.”

E mentre la voglia di tornare alla normalità e di avere nuovamente la partecipazione del pubblico è tanta, gli organizzatori hanno preferito dare all’evento una struttura unica e diversa da quella degli anni passati. A partire dalla conduzione, più minimalista, che l’anno scorso era stata affidata a Belen e Stefano De Martino, e dalla durata ridotta a 90 minuti.

Sul palco, la cui forma ricalca quella di un tamburello e studiato per far risaltare visivamente il contrasto tra le due orchestre presenti, si esibiranno inoltre anche tre grandi artisti italiani.

Da Gianna Nannini, che riporterà il brano “Fimmene, Fimmene”, canto di denuncia della condizione di sfruttamento delle donne lavoratrici, già presentato nell’edizione del 2004 e riproposto per la sua attualità, a Mahmood che presenterà una nenia araba “Sabry 2aleel”, canto d’amore in lingua araba con “una struttura musicale e un significato davvero incredibili.”.

E infine Diodato, vincitore dell’ultimo Festival di Sanremo 2020, che si esibirà sulle note di “Beddhra ci dormi”, brano che “rappresenta la nostra gente, ma è anche un messaggio per tutti quelli che nel nostro comparto stanno soffrendo tantissimo dal punto di vista economico, a causa della pandemia” ha affermato il cantante.

Il tutto sarà orchestrato dal Maestro Paolo Buonvino che dirigerà l’Orchestra Popolare della Taranta di 20 elementi e l’Orchestra Roma Sinfonietta, composta da 31 musicisti. Il Maestro, in conferenza stampa, ha affermato:

“Ho scoperto che nella musica popolare salentina ci sono aspetti profondi e significativi. La vera ricchezza, essendo una musica che viene dal popolo, sono le vite di ciascuno, le fatiche e i dolori raccontati in musica dagli stessi protagonisti”.