La sua prima telecamera la vide nel 1954 a Trieste, durante un viaggio premio per festeggiare il ritorno della città all’Italia, quando la tv, in Sicilia, non era ancora arrivata. E, da quel momento, la tv non l’ha mai più abbandonata, tanto da diventarne parte e simbolo, in una lunga storia d’amore. E ora Pippo Baudo “crea” la propria tv, dirigendo e commentando per i telespettatori – domenica 14 giugno dalle 9.00 alle 24.00 su Rai Storia – il palinsesto di “Domenica Con”, il nuovo spazio curato da Enrico Salvatori e Giovanni Paolo Fontana.
“Vi do una bella notizia e spero sia una bella notizia – scherza Baudo, aprendo il suo spazio – sarò io a presentare tutto il palinsesto di Rai Storia. Lì per lì ho detto: è una cosa facile, che ci vuole? Mettiamo un po’ di pezzi uno accanto all’altro. Eh no, non è così, cari amici. Perché bisogna dare una certa alternanza, bisogna rispettare i vostri gusti e anche le mie preferenze”.
Un lungo viaggio nella tv che piace a Pippo e in quella che lui stesso ha fatto, incontrando personaggi diventati amici come Vittorio Gassman, Sandra Mondaini e Raimondo Vianello, Alberto Sordi. “Il mio amico Alberto Sordi – ricorda affettuosamente Baudo – non mi ha mai detto di no. Me ne ha fatte di tutti i colori, mi faceva ridere sempre. Quando veniva a Domenica In era come se fosse a casa sua”. Ma c’è anche un omaggio a Eduardo De Filippo, che ammirava profondamente, e alla sua terra, la Sicilia, oltre a una riflessione su fatti storici legati alla sua vita. Senza dimenticare, naturalmente, i 13 Festival di Sanremo.
La giornata di Pippo Baudo al timone di Rai Storia si apre ricordando “Una domenica così”, la canzone che compose nel 1967 come sigla di “Settevoci” – il quiz domenicale che lo rese divo del piccolo schermo – incisa da un Gianni Morandi in divisa. Tra i momenti principali della sua giornata, poi, alle 14.45 un omaggio al “Gattopardo”, sia il libro, che il documentario Rai di Ugo Gregoretti e il film di Visconti, al quale prese parte come adattatore dei dialoghi in siciliano. In prima serata, il film di Luigi Comencini “La donna della domenica” tratto da un libro di Fruttero e Lucentini, con Marcello Mastroianni, Jacqueline Bisset e Jean Luis Trintignant.
Nel palinsesto trovano spazio, in mattinata, anche il “Gianni Schicchi” del 2008 alla Scala, diretto da Riccardo Chailly con la regia di Luca Ronconi; “Ieri e oggi” del 1972 con i 10 anni di matrimonio di Sandra e Raimondo; un ritratto di Eduardo De Filippo; e la “Francesca da Rimini – Tragedia a vapore” con Aldo e Carlo Giuffrè diretti da Andrea Camilleri.
Nel pomeriggio, oltre all’omaggio al Gattopardo, Baudo propone “Giochiamo al varietè – Etneide” di Antonello Falqui e Michele Guardì; una grande Mina che canta Gershwin a “Studio 1” del 1961; e la galleria dei “suoi” Sanremo in cui passa in rassegna tutti i vincitori. E ancora, gli omaggi a Gassman, Sordi e un nuovo “Giochiamo al varietè – Follie di Roma”, per celebrare la città nella quale Baudo risiede dal 1960.
In serata, dopo il film “La donna della domenica”, il palinsesto di Pippo si conclude là dove tutto era cominciato: la “sua” Sicilia, celebrata con il finale della commedia “Rinaldo in campo” che Garinei e Giovannini scrissero per il centenario dell’Unità, ambientata in Sicilia durante lo sbarco dei Mille, con Domenico Modugno ai massimi livelli e una strepitosa Delia Scala.