Nomine Rai, ipotesi Andreatta o Matassino per il dopo Salini. Per la presidenza, Masi avanza su De Bortoli

Nuovo governo e nuova dirigenza Rai, visto che quest’ultima si sta avviando alla sua natura scadenza. E, come da tradizione, sta iniziando a disputarsi l’importante partita delle nomine che vede sì protagonisti i potenziali nuovi inquilini dei piani alti di Viale Mazzini, ma soprattutto i partiti che puntano ad assegnare le varie poltrone a profili di loro gradimento.

Sulla base di quanto riportato dal portale TPI, il toto-nomine è ancora alle fasi di partenza, ma alcuni nomi sono già trapelati, in particolare per quanto riguarda il successore di Fabrizio Salini, attuale Amministratore Delegato. Se fino a poco tempo fa, un nome molto ben visto in seno al PD era quello di Andrea Scrosati, CEO di Fremantle per l’Europa meridionale ed ex vice-presidente della programmazione di Sky, ad oggi quest’ipotesi sembra essere già svanita.

Il nuovo segretario Enrico Letta preferirebbe infatti un profilo come quello di Alberto Matassino, attualmente in Rai nel ruolo di Direttore Generale Corporate, oppure quello di Tinny Andretta, ben vista dall’asse Quirinale-Ministero della Cultura, che invece il suo posto in Rai (per la precisione Rai Fiction) lo ha lasciato poco tempo fa alla volta del colosso dello streaming Netflix.

La Lega, al contrario, preferirebbe puntare sui nomi di Elisabetta Ripa (CEO di Open Fiber e considerata una delle donne più influenti d’Italia da Forbes), Marcello Ciannamea, attuale Direttore Distribuzione di Rai, e c’è chi addirittura si spinge a rilanciare su Teresa De Santis, ex direttrice di Rai 1 e attuale direttrice di Rai Com.

Per il ruolo di Presidente attualmente ricoperto da Marcello Foa, le candidature, sempre secondo quanto anticipato da TPI, rispondono a Ferruccio De Bortoli, ex direttore del Corriere della Sera e del Sole 24 ore, e a Mauro Masi, già direttore generale Rai in passato poi passato alla pubblica amministrazione alla direzione di Consap.

La partita, quindi, è ancora assolutamente aperta mentre sembra già delineata la composizione del nuovo CdA composto da quattro membri (Fratelli d’Italia, 5Stelle, Lega e PD), più la poltrona riservata al rappresentante del personale Rai. La scelta delle due cariche più importanti della TV pubblica avrà ovviamente ricadute anche sui piani alti delle aziende controllate e delle singole reti che potrebbero quindi vedere un cambio di direzione come spesso accaduto in questi casi.

Entro pochi mesi quindi dovremmo conoscere chi dirigerà l’azienda nel periodo della ripresa post-pandemia, un percorso che non sarà semplice visti i risultati poco rasserenanti dell’ultimo bilancio aziendale.