Seppur è archiviata da ormai 2 anni la sua storia con Matteo Salvini, al centro delle recenti interviste alla conduttrice Elisa Isoardi sembra esserci ancora la sua relazione con il leader della Lega e quanto essa abbia influito nelle scelte lavorative che la riguardano. L’ultima indiscrezione, ormai certa, anche se l’ufficialità arriverà con la presentazione dei palinsesti del 1° luglio, è la chiusura della Prova del Cuoco, trasmissione del mezzogiorno di Rai 1 che l’ha vista protagonista dal 2018 (sostituzione della Clerici nel 2009 a parte).
Si parla di costi elevati del programma, di stanchezza e usura del format, di bassi ascolti, ma anche di epurazione della Isoardi tanto da inserire l’ultima intervista di ieri, rilasciata a Il Fatto Quotidiano, nella pagina “Politica”, e non di “Spettacolo”. Lei continua a difendere la sua storia “nata per amore e chiusa quando il sentimento è andato declinando“, così come il suo lavoro e al giornalista che la punzecchia più volte rivela che “finora non c’è nulla di ufficiale da parte della RAI” e che il suo contratto “è ancora vivo“. Forse troverà spazio su Rai2 con Milo Infante, anche lui considerato di area leghista, in arrivo alla vice-direzione? Staremo a vedere.
Intanto è proprio nella fascia oraria prandiale che tornerà, salvo colpi di scena, Antonella Clerici con un programma di interviste ai fornelli, o meglio come ha dichiarato Simona Ercolani della Stand By Me “dove si spadella, si chiacchiera e avvengono cose“, forse direttamente dalla casa nel bosco ad Arquata Scrivia, con inoltre collegamenti da Roma. Dovrebbe essere proprio “La Casa Nel Bosco” il titolo della nuova produzione che già ha un alone di polemica attorno, dovuto proprio alla decisione di esternalizzare il format. La stessa Ercolani sul quotidiano diretto da Marco Travaglio ha voluto precisare che “abbiamo iniziato a scrivere un nuovo programma già l’anno scorso, pensandolo per la Clerici. Poi l’abbiamo proposto a Rai e ad altre emittenti”.
L’idea sarebbe nata da un film di Ferzan Ozpetek, “Le fate ignoranti”, dove è presente una cucina in cui non si trovano solo pentole sui fornelli, ma anche storie che accompagnano e costruiscono la narrazione. Il progetto quindi, pensato a partire da quest’ispirazione, sarebbe detenuto dalla società di cui l’attuale amministratore delagato di Viale Mazzini, Fabrizio Salini, è stato direttore generale e in parte proprietario. Il titolo, da quanto si apprende, sarebbe già stato depositato lo scorso 20 dicembre 2019.