Il Maxiprocesso tenutosi a Palermo nella seconda metà degli atti Ottanta è una pietra miliare nella lotta contro la mafia. La televisione e il cinema lo hanno raccontato più volte, affascinati dalle personalità dei suoi protagonisti, da Giovanni Falcone e Paolo Borsellino a Tommaso Buscetta. La docufiction “Io, una giudice popolare al Maxiprocesso”, prodotta dalla Stand by me in collaborazione con Rai Fiction, in onda su Rai 1 questa sera, giovedì 3 dicembre, sceglie di mettere al centro una delle giurate popolari che hanno contribuito alle storiche condanne con cui il processo si è concluso: non un personaggio famoso, dunque, ma una persona comune, che si è trovata catapultata in un evento storico dimostrandosene all’altezza. Perché gli eroi non sono solo quelli che stanno sotto i riflettori, ma anche chi è chiamato a fare il proprio dovere civico e lo fa, superando la paura.
Caterina, la protagonista, sintetizza nella docufiction il punto di vista delle tre giurate popolari Teresa Cerniglia, Maddalena Cucchiara e Francesca Vitale, che hanno vissuto in prima persona il Maxiprocesso e che si alterneranno nelle interviste ricordandoci che chiunque è in grado di superare i propri limiti in nome della giustizia. È il racconto di una vicenda drammatica, di alto senso civico, individuale, famigliare, senza mai perdere di vista il dialogo con la Storia.
La docufiction si avvale di un cast eccezionale, a cominciare da Donatella Finocchiaro e Nino Frassica, per la regia di Francesco Miccichè, e di interviste uniche e preziose ai protagonisti dell’epoca – dal pubblico ministero Giuseppe Ayala al Presidente della Corte Alfonso Giordano, passando per il giudice a latere Pietro Grasso fino ai membri della giuria popolare Maddalena Cucchiara, Francesca Vitale, Teresa Cerniglia e Mario Lombardo.
I filmati d’epoca inseriti sono stati forniti da Rai Teche che, in collaborazione con Rai Sicilia, ha digitalizzato e conserva l’intero girato del Maxiprocesso; le foto e i titoli dei giornali mostrati fanno parte dell’archivio de L’Ora di Palermo e sono stati forniti dalla Biblioteca Regionale Siciliana. Gli innesti fiction e alcune interviste sono state girate dentro l’aula bunker, dove si è tenuta realmente la Camera di Consiglio del processo. Alcune riprese sono state realizzate nelle stanze di ristoro e in quelle in cui dormirono i giurati in quei 35 giorni.