Luca Zingaretti: “Il metodo Catalanotti è uno dei migliori episodi”. E sull’addio a Montalbano dice che…

È il commissario di polizia più famoso della televisione italiana e questa sera Luca Zingaretti vestirà, forse per l’ultima volta, i panni del Montalbano che tanto ci ha fatto divertire e sognare in questi ultimi 22 anni di messe in onda. Era il 1999 quando Andrea Camilleri, padre dei romanzi del celebre Salvo Montalbano, portava su Rai 2 (prima del passaggio a Rai 1) il suo primo racconto giallo. Il resto è storia della televisione. Ogni anno gli episodi de “Il commissario Montalbano” hanno appassionato milioni e milioni di telespettatori. Con cifre record anche per le repliche.

La fiction più seguita di sempre negli ultimi anni ha perso alcuni dei suoi protagonisti fondamentali. Nel 2019 è venuto a mancare Camilleri, a seguire anche lo storico regista, Alberto Sironi, ed infine lo scenografo Luciano Ricceri. Da quel momento tutto è cambiato: la macchina delle riprese, dopo il lockdown dato dall’emergenza sanitaria, si è fermata. Ed anche lo spirito del cast e della produzione è decisamente differente.

“Il metodo Catalanotti” è il titolo dell’episodio che vedremo, in prima TV, questa sera, lunedì 8 marzo. L’ultimo girato dopo la morte dei due padri di Montalbano. A prendere le redini della regia dell’episodio, è stato il protagonista della serie, Luca Zingaretti, che, intervistato dal settimanale TV Sorrisi e Canzoni, afferma: “secondo me è uno dei migliori di tutta la serie“.

Il Metodo Catalanotti rimescola tutte le carte in tavola a cui eravamo stati finora abituati. Assisteremo a un vero e proprio cambiamento radicale da parte del commissario di polizia. Questa stessa rivoluzione ha fatto sì che proprio Zingaretti portasse in scena un nuovo personaggio, quasi inedito, nonostante i 22 passati a recitare lo stesso ruolo nella fiction Rai.

Le uniche due certezze granitiche di Montalbano, Vigata e Livia, vengono spazzate via. “Salvo perde completamente la testa per una donna, interpretata da Greta Scarano. La sua freschezza e sensualità lo travolgono. E quando lei gli ricorda che a un certo punto dovrà tornare al nord, lui è pronto a tutto per seguirla“:

Vedremo un cambiamento anche nei toni del personaggio di Montalbano. Eravamo abitati alla sua ironia pungente, alla commedia dell’arte espressa anche nella quotidianità. Con Il Metodo Catalanotti, invece, Salvo si ritroverà a fare i conti anche con la sofferenza e i toni più drammatici. “Vediamo se alla gente piacerà o se mi correranno dietro per picchiarmi“, aggiunge Luca Zingaretti.

Un episodio che lascerà stupiti i milioni di fan che da due decenni seguono con passione le vicende del commissario di Vigata. Una storia che, come si è detto in questi ultimi mesi, potrebbe terminare proprio con la messa in onda di quest’ultimo racconto. L’addio ai due padri di Montalbano ha lasciato l’amaro in bocca in molti degli addetti ai lavori della fiction Rai, ma non è ancora detta l’ultima parola.

A lasciare ancora spazio alla speranza è lo stesso Zingaretti che afferma: “Non c’è stato tempo di riunirci e prendere una decisione definitiva. Certo, ci sono ancora due libri di Camilleri che non sono stati portati sullo schermo: Il cuoco dell’Alcyon e il capitolo finale della saga di Montalbano, Riccardino.

Nulla, quindi, è ancora detto sulla fine de Il commissario Montalbano. Ci è ancora permesso sperare, cosa che continuerà a fare anche Zingaretti che negli anni ha costruito un vero e proprio rapporto simbiotico con il suo personaggio. “Per me Salvo è un amico che ogni tanto andavo a trovare nella sua Sicilia per vedere come stava e se invecchiava bene. E continuerò a farlo. Se non sul set, nel mio cuore“.