#Anac si dissocia da chi l’incolpa per l’addio della #Andreatta. #DelBrocco attacca le regole interne

Dopo 25 anni e quasi 8 anni di direzione di Rai Fiction la produttrice televisiva Eleonora Andreatta ha scelto di lasciare il servizio pubblico, dove ha avuto un grande successo ed è stato uno dei volti aziendali di punta, per approdare a Netflix; da luglio assumerà la carica di vicepresidente delle serie originali italiane. Quali sono le motivazioni che hanno spinto Eleonora Andreatta a lasciare la Rai?

In un primo momento le motivazioni sembravano riguardare la durata del suo incarico: una carica come quella di direttrice nel servizio pubblico non può durare più di 8 anni, secondo il regolamento dell’Anac. Quest’ultimo, per evitare di essere coinvolto, ha subito smentito con una nota inviata all’AdnKronos :

“Non c’è nessun regolamento dell’Anac dietro le dimissioni della presidente di Rai Fiction […] sono gli enti che si danno delle regole interne e prevedono un tetto alla durata degli incarichi dirigenziali. Tanto più che la Rai, essendo una società quotata, ha una libertà ben maggiore di un ente pubblico”.

Ad intervenire a questo punto è Paolo Del Brocco, amministratore delegato di Rai Cinema dal 2010 e fra i papabili successori della stessa Andreatta (come riportato da Tvblog), che, al margine della presentazione del listino 2020-2021 dei film prodotti da Rai Cinema in collaborazione con 01 Production, ha parlato così, come riportato da Andrea Biondi sul sito online del IlSole24Ore:

“L’uscita di Andreatta rappresenta un brutto colpo per la Rai, è preoccupante e impone una serie riflessione. Sono felice a livello personale per lei, è un’amica di grande qualità e valore, sono sicuro che farà un grande lavoro anche su una piattaforma privata. Sono tanti i dirigenti e direttori di valore andati ultimamente a ricoprire posizioni importanti in grandi aziende: da un lato è positivo, evidentemente la Rai è una grande scuola di management. Ma dall’altro impone una seria riflessione.”

Tra i motivi dell’uscita di scena come direttrice di Rai Fiction per Eleonora Andreatta ha impattato la burocratizzazione che esiste in Rai per la realizzazione di un prodotto, regolato dal Codice degli appalti in un mercato complesso e competitivo. Una seconda motivazione secondo l’amministratore delegato di Rai Cinema riguarda la continua erosione delle risorse destinate ai contenuti. Paolo Del Brocco punta così il dito contro la legge che impone un tetto massimo sui compensi dei dirigenti Rai, secondo la quale uno stipendio deve rientrare nei 240 mila euro lordi. Se non si vogliono perdere elementi fondamentali del servizio pubblico non si può non premiarli se fanno bene il loro lavoro, portando alle casse di Viale Mazzini ottimi riscontri.