#PieroAngela, il grande padre della scienza in tv: “La cultura dovrebbe essere meno noiosa; i giovani non sono lo specchio dei reality”

Sulla via per i 92 anni (che compierà il 22 dicembre), il volto della divulgazione scientifica nella televisione italiana Piero Angela, in un’intervista rilasciata al settimanale Oggi, espone il suo pensiero sulla televisione dei nostri giorni.

“Nella tv di oggi manca.”

Cosa? Educazione. L’intervista si apre con un’affermazione molto forte di un conduttore/divulgatore che, sin dal suo primo programma Destinazione uomo del 1971, di strada in tv ne ha fatta tanta.

Nel parlare della Rai, azienda in cui lui tutt’ora lavora, Angela esprime un certo rammarico nel vedere come lo Stato non supporti adeguatamente l’azienda:

“La Rai, avrebbe bisogno di essere più tutelata dallo Stato, nel senso di fornire un canone più alto, facilitazioni di vario tipo, in modo che non ci siano problemi di bilancio e che ci siano i soldi per fare i programmi di un certo spessore.” spiega il divulgatore. “La nostra è una televisione di servizio, ha bisogno di essere aiutata a svolgere questa funzione. Perché se i programmi offerti sono di qualità arricchiscono il telespettatore nella cultura, nel linguaggio, nella personalità.”

afferma, sottolineando come, nonostante i loro programmi vadano bene a livello di ascolti (sia i suoi che quelli del figlio Alberto Angela), ci si dovrebbe preoccupare di meno per reality e telenovelas, a suo dire “volgari”, e di più per stabilizzare il bilancio dell’azienda pubblica che, come vi avevamo riportato un qualche tempo fa, non gode di ottima salute e non si prospetta positivo.

Proprio sui reality, che molti giudicano lo specchio dei giovani, Angela va controcorrente:

Vado molto in giro nelle scuole e nelle università e sinceramente trovo giovani che non sono affatto lo specchio di questi reality. Sono ragazzi seri, che si impegnano, che studiano, che sanno che avranno un futuro non facile e ce la mettono tutta. Poi c’è di tutto naturalmente in tv ma l’immagine che questa tv dà dei giovani è distorta perché moltissimi sono impegnati, seri, bravi.

La cultura dovrebbe essere meno noiosa. continua Angela. “A scuola mi sono annoiato tantissimo. L’informazione culturale è troppo rivolta a persone che si presume siano già colte. Tutti hanno bisogno di divulgazione, di scienza.”

E per farla bene bisognerebbe mettersi dalla parte del pubblico andando a “intercettare il suo linguaggio, i suoi desideri.”

“Essere più chiari non fa male a nessuno, a esser meno chiari invece non si arriva al grande pubblico.”

Secondo Piero Angela in televisione ci vorrebbe dunque più divulgazione scientifica. Ci vorrebbero più divulgatori capaci di “bucare lo schermo” come il collega Alessandro Barbero che elogia per la capacità di raccontare la storia liberandola da quella sua “pesantezza” con la quale gli studenti la etichettano nell’ambito scolastico.

Nonostante l’età Angela continua a divulgare con i suoi programmi (Superquark e dal 6 ottobre con Superquark+ su Rai Play) ma non solo. Ha partecipato anche ad una serata-evento dal titolo “I segreti del mare”:

“Ho parlato di acqua, perché la vita è arrivata dall’acqua. L’acqua è fonte di tutto quello che abbiamo sulla Terra. È qualcosa di incredibile. Gli uomini non hanno idea di quanto dovrebbero tenere da conto i nostri mari.”

E continua anche ad arricchire le sue conoscenze:

“Attualmente mi sto dedicando alla demografia. Nessuno è nato informato, per quanto riguarda la scienza, più studio, più mi rendo conto che gli orizzonti sono infiniti e quindi anche la mia ignoranza”