Uno dei nomi che recentemente è sulla bocca di tutti, professionisti del settore e non, è sicuramente quello di Lorella Cuccarini, colonna portante di Fantastico, il varietà storico di mamma Rai che l’ha vista protagonista durante la sesta e la settima edizione del programma, e volto di altre trasmissioni come Odiens e di alcune edizioni di Buona Domenica.
Risale poi al 2016 un ritorno in prima serata su Rai 1 con “Nemicamatissima”, programma condotto insieme alla sua rivale di sempre, Heather Parisi. Rivale che, in occasione della sua riconferma (almeno fino ad ora) in Rai dallo scorso anno, ha lanciato tweet al veleno contro la conduttrice ironizzando sul flop di “Grand Tour”: “Houston, abbiamo un problema! Cercasi disperatamente ascolti televisivi per ballerine sovraniste”. A questi primi attacchi risalenti all’agosto 2019 la Cuccarini aveva risposto in un’intervista al settimanale Chi in questo modo: “Se fosse vero vorrei capire come faccio a lavorare da 34 anni”. A quasi un anno di distanza le polemiche su di lei e sul suo orientamento politico sono tornate a farsi sentire minacciando la sua possibile riconferma a La Vita in Diretta che quest’anno ha condotto insieme ad Alberto Matano.
Sempre in quell’intervista al giornale di Alfonso Signorini cercò di mettere le cose in chiaro sulla questione politica:
“Io voglio essere stimata per quella che sono e non per quello che gli altri vorrebbero fossi. Ho detto di essere sovranista perché amo il mio Paese e perché penso che debba riappropriarsi della sua capacità di scegliere, visto che ultimamente non è stato così. Questo, da alcuni, è stato percepito come un qualcosa di brutto, mentre io non ci vedo nulla di male e, al netto di tutte le polemiche, lo ridirei senza alcun problema”.
Una grossa spada di Damocle pende sulla sua riconferma in Rai e in molti si sono appassionati a questa vicenda lanciando una campagna social a suo favore #iostoconLorella. Come ha ben chiarito Massimo Falcioni di TvBlog, la politica non può cancellare una carriera e sebbene sia un’utopia, politica e televisione dovrebbero camminare separatamente:
Si possono prendere trentacinque anni di onorata carriera, accartocciarli e gettarli senza alcun tipo di rispetto nel cestino? Sì, si può, se la carriera in questione è quella di Lorella Cuccarini. Non si realizzano agiografie, non si espongono santini, non si lanciano endorsement. Si parla di televisione e la Cuccarini fa legittimamente parte della sua storia. Senza discussioni.
Inoltre, si sono esposti per difendere la conduttrice sia il suo agente Lucio Presta che ad un tweet di un utente perplesso sull’allontanamento unicamente per motivi politici risponde “A chi lo dice” sia Giorgia Meloni che, sempre con un tweet, ha detto la sua sulla vicenda:
Secondo indiscrezioni Lorella Cuccarini non sarà confermata in Rai per motivi politici. Escludere per cieca ideologia una professionista qualificata e amata è ingiustificabile. Epureranno tutti coloro che non si piegano a diktat partito? #iostoconlorella
Parole di stima le ha spese per lei anche Pippo Baudo, colui che la lanciò e che permise a tutti gli italiani di affezionarsi a lei e a tutte le sue sigle.
Lorella è una bravissima ragazza, grande conduttrice, ottima professionista. Che c’entra la politica, una professionista va valutata per quello che fa in televisione. Lorella sovranista? Lei non fa politica, questa cosa la si usa come scusa per cacciare qualcuno. E comunque io tutto questo sovranismo nelle sue dichiarazioni non l’ho visto, sinceramente. A La Vita in diretta l’ho vista più volte in questa stagione, l’ho trovata divertente. Il mio auspicio è che continui a condurla. È sprecata in un programma così? I varietà, come quelli che conducevo io, non li fanno più, purtroppo.
La decisione ufficiale verrà presa presto. Intanto, non si può fare a meno di concordare con tutti coloro che sostengono che la carriera di una grande professionista non si può calpestare soltanto per una preferenza politica diversa. Parafrasando le parole di Lorella, tutti vorremmo essere stimati per quello che siamo e non per quello che gli altri vorrebbero che fossimo. Ricordiamocelo, sempre.