#IlCommissarioMontalbano, “Salvo amato, Livia mia” è il primo dei due nuovi attesissimi film

Il commissario Montalbano torna su Rai1 con due nuovi attesissimi gialli che fanno salire a 36 il numero dei titoli della collection evento tra le più amate dal pubblico italiano e internazionale.

Interpretato da uno straordinario Luca Zingaretti, campione d’ascolti da oltre 20 anni, il personaggio, creato magistralmente dalla penna di Andrea Camilleri e reso impeccabile, nella sua trasposizione televisiva, dalla direzione del suo storico regista Albero Sironi, è ancora una volta protagonista sullo schermo con “Salvo amato, Livia mia” e “La rete di protezione”, che Rai1 propone in prima tv e in prima serata lunedì 9 e lunedì 16 marzo.

Firma la regia, insieme ad Alberto Sironi, Luca Zingaretti, che prende in corsa le redini di un progetto televisivo tra i più complessi e apprezzati e che annovera tra gli sceneggiatori, oltre al grande Andrea Camilleri, Francesco Bruni, Salvatore De Mola e Leonardo Marini.

Tratti dai lavori letterari di Camilleri editi da Sellerio, i due film tv sono una produzione Palomar con la partecipazione di Rai Fiction, prodotti da Carlo Degli Esposti e Nora Barbieri con Max Gusberti.

Ad affiancare Luca Zingaretti ritroveremo l’affiatatissimo gruppo di attori che ha reso negli anni “Montalbano” un vero e proprio mito, con in testa Cesare Bocci, nei panni di Mimì Augello, Peppino Mazzotta in quelli di Fazio, Angelo Russo nelle vesti dello squinternato Catarella e la partecipazione di Sonia Bergamasco nel ruolo di Livia, l’eterna fidanzata di Salvo Montalbano. Tutti alle prese, a vario titolo, con le dinamiche complicate e sempre serrate delle indagini in commissariato e quelle della vita privata, difficili da tenere al riparo dalle brutte situazioni nell’assolata e piccola Vigàta. È così che prima, in “Salvo amato, Livia mia”, Montalbano si ritrova a indagare sulla morte di una cara e vecchia amica di Livia e poi, in “La rete di protezione”, il commissario dovrà fare chiarezza su uno strano caso partito con un attentato nella scuola del figlio di Augello.

Salvo amato, Livia mia

Tratto dai racconti “Salvo amato… Livia mia” e “Il vecchio ladro” di Andrea Camilleri editi da SELLERIO EDITORE

Il cadavere di Agata Cosentino viene ritrovato in un corridoio dell’archivio comunale. Si tratta forse di una violenza sessuale degenerata in omicidio, ma questa ipotesi non convince Montalbano che inizia la sua indagine partendo dalla vittima. Il commissario scopre subito che la povera Agata era una cara amica di Livia, conosciuta a Genova, dove la ragazza aveva lavorato per un paio d’anni prima di ritrasferirsi di nuovo a Vigàta, assunta all’archivio comunale. Agata, timida e riservata, concedeva la sua amicizia e il suo amore a poche persone. E su quelle si concentra l’indagine di Montalbano, perché gli è presto chiaro che a uccidere Agata è stato qualcuno che le era molto vicino.

Note di regia

Un metronotte percorre le vie della periferia di Vigàta finché, fermandosi davanti al cancello di una villa, non si accorge che la serratura è stata forzata.
Viene fermato il giovane figlio di Adelina, la governante del commissario Montalbano, il quale si professa subito innocente. Ma qualcosa non torna e il commissario decide di prolungare il fermo: cosa è successo veramente in quella villetta?
Intanto, nella sonnolenta cittadina di Vigàta viene brutalmente uccisa una giovane donna. Il suo corpo martoriato viene rinvenuto nell’archivio comunale, dove la ragazza lavorava.
L’anomalia è che la ragazza non doveva essere lì: gli uffici erano chiusi per lavori di ristrutturazione, nell’edificio lavoravano solo gli operai della ditta a cui erano stati appaltati tali lavori.
Perché allora la ragazza era nell’edificio, cosa era andata a fare? E perché è stata uccisa? Si è trattato di un delitto premeditato, di passione, o cos’altro si nasconde dietro in questo efferato omicidio? E come ha fatto l’assassino a uscire indisturbato dall’edificio con tutti i vestiti “allordati” di sangue?
Il commissario Montalbano appena saputo il nome della vittima chiama Livia a Boccadasse: la ragazza infatti, benché più giovane, era intima amica di Livia, che arriva subito a Vigàta per consolare i genitori della ragazza, figlia unica, e partecipare alle esequie.
Le indagini porteranno alla luce la variegata personalità della vittima e le sue molteplici vite.
Uno dopo l’altro vari personaggi saranno sospettati dell’omicidio, per poi essere scagionati dalle evidenze, in un gioco di continui colpi di scena.
La verità si imporrà alla fine in tutta la sua crudezza.
La drammaticità e la leggerezza tipica dei migliori racconti di Camilleri si intrecciano, secondo un codice conosciuto ma ogni volta diverso. E lo sforzo maggiore del mio lavoro di regia è stato quello, nel rispetto dello stile di Alberto Sironi che ha dettato le regole 20 anni fa, di assecondare l’estetica del mondo di Camilleri e della sua capacità di raccontarci il mondo.

Luca Zingaretti

Cast artistico

LUCA ZINGARETTI    Salvo Montalbano
CESARE BOCCI    Mimì Augello
PEPPINO MAZZOTTA    Fazio
ROSARIO LISMA    Antonio Cannizzaro
ANGELO RUSSO    Catarella
LUCIANO SCARPA     Giorgio Scalia
ROBERTA GIARRUSSO    Signora Caruana
FEDERICA DE BENEDITTIS    Agata Cosentino
KATIA GRECO    Caterina Giunta
DAVIDE LO VERDE    Galluzzo
GIOVANNI GUARDIANO    Jacomuzzi
KETTY GOVERNALI    Adelina
FABIO COSTANZO    Pasquale
SARO MINARDI    Romildo Bufardeci
VITALBA ANDREA    Madre di Agata

e con la partecipazione di
SONIA BERGAMASCO nel ruolo di Livia

altri interpreti
ROSARIO SPATA
LUIGI CARUSO
RABII BRAHIM
ROBERTO BURGIO
FEDERICO CIMÒ
COSIMO COLTRARO
LUCA FIORINO
NICOLÒ PRESTIGIACOMO