#GretaFerro, #MargheritaBuy, #MarcoBocci e #RaoulBova: “Con #MadeInItaly raccontiamo il mondo della moda Anni 70”

E’ nel bel mezzo dei conflitti politici e sociali degli Anni 70 che è nata la moda italiana. E da questa sera, mercoledì 13 gennaio, debutta su Canale 5 “Made in Italy”, la serie in quattro puntate prodotta da Taodue e già proposta da Amazon Prime che vuole raccontare il talento degli artisti che avrebbero portato le loro eccellenze nel mondo.

Nei panni della protagonista c’è Greta Ferro, alla sua prima apparizione in una serie TV: “Ho sempre avuto un senso di attrazione verso la recitazione. La prima occasione è stata il cortometraggio A jacket – Una giacca, girato da Armani e presentato alla Mostra del cinema di Venezia. Poi questa serie, un progetto incredibile” ha spiegato in un’intervista a TV Sorrisi e Canzoni. L’attrice veste i panni di Irene, un’aspirante giornalista per interpretare la quale “ho tirato fuori le due qualità più importanti che un giornalista deve avere: empatia e curiosità”. Girare Made in Italy le ha permesso di imparare molto della storia della moda e di indossare i capi degli Anni 70 che però “pizzicano! Specie i cappotti. E poi col Loden avevo freddo, perché sono abituata ai piumini”.

Margherita Buy, invece, è la bravissima caporedattrice Rita Pasini, anima del mensile di moda Appeal: “Rita cresce da sola un figlio che a un certo punto abbraccia la lotta armata, è innamorata del suo lavoro, una donna moderna circondata da uomini. Qualcuno si aspettava che facessi Miranda Priestly ma non scimmiottiamo Il diavolo veste Prada”. Secondo l’attrice, intervistata per l’occasione dal quotidiano Repubblica, Made in Italy sarà “un racconto per molti sconosciuto” e lei stessa, per capire la storia della moda italiana “ho incontrato la giornalista di moda Adriana Mulassano. Per me è stato semplice”. Il bilancio, insomma, è stato “ottimo” e già spera “di fare un’altra stagione“.

Marco Bocci veste i panni dell’affascinante e misterioso fotografo John Sassi, “un romano giramondo, che parla inglese per darsi un tono, quando scatta i servizi fotografici”, come spiegato alle pagine di TV Sorrisi e Canzoni. L’attore ha un rapporto particolare con la protagonista, l’esordiente Greta Ferro: “È una ragazza intelligente, con la testa sulle spalle, che si è data anima e corpo a questo progetto. È stato bellissimo lavorare insieme”. Grande entusiasmo anche da parte sua: “Sono un ottimista cronico. Ogni nuovo lavoro mi ricorda quanto è stata dura farcela, quanto ho lottato all’inizio”.

Raoul Bova interpreta, infine, Giorgio Armani, di cui è amico di lunghissima data il quale gli “ha mandato un biglietto scritto di suo pugno in cui mi faceva i complimenti: l’ho incorniciato”, ha confessato al Corriere della sera. Lo stilista ha rappresentato per l’attore “l’anello di congiunzione con l’Italia nei quattro anni in cui ho vissuto a Los Angeles. Studiavo in modo maniacale l’inglese, volevo cancellare ogni accento. Un giorno l’ho incontrato a un evento e ho visto in lui l’atteggiamento opposto: era fiero di essere italiano e raccontava chi era attraverso la sua arte. Per me è stata una grande lezione“.