#GiovanniMinoli si racconta: “Non esiste l’informazione, ma chi si informa. Dan Rather e Sergio Zavoli i miei riferimenti”

Giovanni Minoli si racconta ai microfoni Giovanni Terzi di Libero tra vita privata e carriera. Dopo gli esordi nel 1972 con “Boomerang“, trasmissione di economia, la vera svolta ci fu con “Mixer”. Una svolta non solo personale ma l’inizio di un nuovo tipo di informazione televisiva.

“Fui fortunato perché iniziai a produrre informazione in RAI in un periodo storico rivoluzionario. Era nata la televisione commerciale ed anche il telecomando. La televisione commerciale ampliava l’offerta televisiva e il telecomando permetteva di girare rapidamente canale. Inventai un palinsesto con mixer dove ogni 15 minuti era la trasmissione che cambiava canale da sola”.

Il ritmo stava cambiando e lui che non proveniva dal giornalismo aveva saputo cogliere questo radicale rinnovamento. Anche nell’altro suo programma di successo “La Storia siamo noi” ha cercato di trattare la storia in maniera non canonica bensì come se fosse un giallo.

“Abbiamo raccontato 1200 ore di storia e prenderemmo in America l’oscar mondiale per il miglior progetto di divulgazione al mondo. Il mio braccio destro era Piero corsini, decisivo nella costruzione di questo successo televisivo”.

Dall’informazione passò ai reality con l’esperienza come direttore generale della Stream, la pay tv che trasmetteva la diretta dalla casa di Cinecittà, e il finanziamento del primo Grande Fratello. L’esperienza non fu affatto positiva tanto che fu cacciato dall’azienda dopo soli sei mesi per aver fatto delle scelte senza avvertire i vertici aziendali: una su tutte, quella di aver proposto alla conduzione del reality Luciano Rispoli nella fascia curata proprio dalla pay tv.

“Feci fare un editoriale a scalfari per far dire che il GF era la metafora della vita. Dentro quella casa di svolgevano in tre mesi le dinamiche della nostra esistenza. Adesso è un’altra cosa”.

E su Rocco Casalino fortemente voluto da lui e Giorgio Gori dice: “Li scelsi perché era intrigante e intelligente come adesso”.