Si è conclusa domenica scorsa, 13 novembre, la prima parte della stagione di “Da noi… a ruota libera”, il programma della domenica pomeriggio di Rai1 condotto da Francesca Fialdini: nelle prossime settimane, infatti, la trasmissione non andrà in onda per lasciare spazio ai Mondiali di calcio (tornerà poi il giorno di Natale, domenica 25 dicembre).
È quindi il momento dei primi bilanci e la conduttrice, intervistata dal RadioCorriereTv, si è detta soddisfatta:
“Siamo molto felici (…). “Da noi… A ruota libera” ha conquistato una fetta di pubblico che lo aspetta, e questo fa sì che si crei una dinamica tra noi e il pubblico di reciproco affetto e di voglia di stimoli. Considerando che siamo un programma giovane, siamo molto felici della grande famiglia che stiamo diventando, siamo contenti anche degli ospiti che vengono a trovarci”
A proposito della formula del programma, Fialdini ha detto:
“Raccontare storie rimane la formula vincente in ogni forma di espressione. Dentro ci sono tutte le emozioni, tutte le scale di valori, i punti di vista che appartengono alle persone sono universali. Immedesimarti nella storia degli altri può fare molto bene. Sia per prenderne le distanze, alle volte, sia per riuscire a trovare una motivazione dentro noi stessi. Per far girare la ruota per il verso giusto, per cambiare le cose e avere il coraggio, la forza, la voglia, la determinazione di non arrendersi alle difficoltà. La scelta di sottolineare come dentro di noi possa scattare una scintilla che ci fa
reagire, ci fa resistere, è quella che ha premiato “Da noi… A ruota libera”. Evidentemente c’è bisogno di questo in un momento storico delicato come quello che stiamo vivendo”
Sempre a proposito del programma di Rai1 ha poi aggiunto:
“La cifra di “Da noi… A ruota libera” è quella del sorriso, dell’allegria, della positività. (…) A interessarci non sono le emozioni fini a loro stesse, ma il modo in cui vengono affrontate. Il tema delle emozioni,
dell’intelligenza emotiva, dei traumi emotivi che ci portiamo dentro, sta diventando per me una chiave di lettura della realtà e delle relazioni, che sta condizionando anche la mia vita oltre al mio lavoro. È un nuovo filone di psicoanalisi che approfondisco a casa, un punto di vista che va a integrare il giornalismo in modo potente. Paradossalmente un programma di intrattenimento, dove le emozioni sono una forma di conoscenza della realtà, diventa un appuntamento motivazionale, per dare coraggio, speranza, una prospettiva, e comunque offrire un punto di vista laterale sulle cose”
Per quanto riguarda gli ospiti, la conduttrice ha affermato di cercare persone che riescano a mettersi sedute sullo sgabello “senza una maschera”:
“Se mi accorgo che quella maschera c’è cerco di togliergliela, studiando molto anche il linguaggio del corpo. Tante volte un ospite viene per portare il suo personaggio. Quando c’è questo svelamento, quando si abbattono le difese, quando stai bene in un posto anche se sei in televisione, ma ti dimentichi di avere le telecamere addosso perché si crea un dialogo intimo, profondo, bello, anche se con il sorriso, allora io ho vinto”
ha quindi aggiunto.
“Da noi… a ruota libera”, come detto in apertura di articolo, nelle prossime settimane si prenderà una pausa per lasciare spazio ai Mondiali. Ma Francesca Fialdini seguirà questi Mondiali?
“Li seguirò certamente, anche perché andranno in onda al posto mio per ben 4 domeniche. Non ho scuse, guarderò i Mondiali. Certo, è un tifo sbiadito, avrei tanto voluto vedere la nostra Nazionale dare il meglio di sé e farci sognare. Comunque sia, è bello pensare che il mondo venga raccontato anche attraverso il gioco del calcio in un momento in cui c’è bisogno di sentirsi tutti più legati, insieme”
ha infatti dichiarato.
Ma se l’impegno domenicale è temporaneamente sospeso, continuerà invece ad andare in onda l’altra trasmissione di Francesca Fialdini, ossia “Fame d’amore”, la docuserie sui disturbi alimentari (ma non solo) in onda ogni lunedì in seconda serata su Rai3.
A proposito di “Fame d’amore”, la conduttrice ha dichiarato:
“Se prima ero già convinta che l’empatia fosse la chiave di volta di tutta una narrazione, il rapporto con le persone, le cose che indaghiamo e incontriamo, oggi dico che con “Fame d’amore” questa empatia è diventata proprio l’unico punto di vista possibile per mettermi davvero in ascolto. Mi sono messa tanto
in sottrazione dimenticando me stessa per accogliere i ragazzi che abbiamo intervistato a braccia aperte, senza nessun tipo di filtro o pregiudizio, perché altrimenti diventa davvero complicato. Se ragioni per cercare di comprendere il motivo per cui questi ragazzi si fanno del male o fuggono dalla loro routine, magari non ce la fai perché sei troppo condizionato dal tuo modo di vivere la vita. Se ti abbandoni totalmente al loro racconto, dando valore al tempo che trascorri insieme a loro, diventa il
più bel lavoro possibile. Entrare nella mente degli altri non è mai facile, ma un lavoro infinito. Lo sanno bene i nostri esperti che ci guidano nell’incontro con i ragazzi. Di fronte a questo ignoto così complesso, così grande, che può essere anche un abisso per noi, l’unica cosa da fare è mettersi in ascolto”
Infine, un appunto sul suo nuovo look:
“Probabilmente ho fatto un cambiamento profondo, pian piano, dentro di me, che mi ha portato a buttare via la veste della conduttrice, che mi dava sicurezza per andare in onda. Ho indossato i panni dell’intrattenitrice e ho scelto di lasciarmi andare, di mostrarmi più per la Francesca che non per la Fialdini, di raccontare di più anche la mia persona, ho deciso di assomigliare di più a quella che sono. Anche attraverso il look, che è qualcosa che ci racconta. Tutto ha il suo significato dentro il testo televisivo”